In viaggio. La Croazia, tra vino, cibo e mare

13 Lug 2018, 13:00 | a cura di

Tra vino, cibo e mare, la classica vacanza in Croazia diventa da buongustai. Nel numero di luglio del mensile del Gambero Rosso abbiamo passato in rassegna luoghi e piatti da non perdere. Qui un assaggio.

 

Dallโ€™altra parte dellโ€™Adriatico il mare sembra altra cosa rispetto alla nostra Riviera, circondato di verde e di colline e montagne, ricco di vigne e di oliveti: รจ la sponda croata dello specchio dโ€™acqua salata chiuso sul fronte opposto dallโ€™Italia. Si arriva in traghetto, in auto e in moto, magari attraversando dal confine a nord se si ha un poโ€™ di tempo e si vuole attraversare anche lโ€™Istria.

Curzola

Un brudetย di pesce e un calice di Grk. Appena sbarcati a Curzola (Korฤula in croato) il primo approccio con la tavola ci rivela subito due grandi risorse dellโ€™isola: il mare e la vigna, elementi che si combinano idealmente per dare un tocco gourmet alla classica destinazione da cartolina. Lโ€™isola si raggiunge in traghetto da Spalato (Split) e dallโ€™antica Ragusa โ€“ Dubrovnik โ€“ due cittadine dai gioielli ineguagliabili: il Palazzo di Diocleziano a Spalato, protetto dallโ€™Unesco, e il centro storico della perla dellโ€™Adriatico. Meno nottambula e frequentata della vicina Lesina (Hvar in croato), Curzola รจ la meta perfetta per turisti buongustai, alla ricerca di sapori e identitร  oltre che di mare e natura. Vino, olio, pesce, miele e i tanti altri ingredienti della sana dieta mediterranea qui in estate si โ€œesibisconoโ€ nel festival del cibo โ€œKorฤulanske Pjatanceโ€ e in altri eventi dedicati al vino.

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Un vino che รจ testa dโ€™ariete dellโ€™offerta enoturistica isolana e che si traduce essenzialmente nel Poลกip e nel Grk, dal nome di due vitigni autoctoni; bacca bianca e storia assai curiosa. La varietร  grk, ad esempio, cresce ancora su viti pre-fillosseriche a piede franco nel villaggio originario di Lumbarda, punta est dellโ€™isola, su terreni sabbiosi che risparmiarono le piante dallโ€™attacco dellโ€™insetto fitofago, a fine โ€˜800, quando distrusse invece gran parte delle vigne dโ€™Europa. โ€œArrivato anticamente con i coloni Greci il vitigno grk รจ caratterizzato dalla disfunzionalitร  dei fiori maschi โ€“ racconta la produttrice Viลกna Milina, di cantina Bire โ€“ Cosรฌ per lโ€™impollinazione dobbiamo introdurre altre varietร  tra i filari, di solito lโ€™uva rossa e vigorosa plavac maliโ€.

Il principale concorrente del Grk, vino bianco fresco e profumato cui รจ dedicato anche il Korฤula Wine Festival tra luglio e agosto, รจ il bianco Poลกip. โ€œSi fa con lโ€™omonima varietร  locale nata 150 anni fa da un raro incrocio spontaneo tra due uve, la bratkovina, piรน acida, e la zlatariza, piรน zuccherina โ€“ spiega Frano Banieviฤ, enologo e proprietario di cantina Toreta, nel grazioso villaggio di Smokvica โ€“ Il risultato dellโ€™incrocio รจ un bianco floreale, quasi aromatico, facile allโ€™ossidazione. Meglio quindi berlo dโ€™annataโ€.

Lesina

Passaggio a Lesina

Da unโ€™isola allโ€™altra con unโ€™ora di traghetto arriviamo a Lesina (Hvar), unโ€™altra terra che porta i segni della Repubblica veneziana della Serenissima, un dominio durato 4 secoli. Lesina รจ lโ€™isola della lavanda e della piana agricola di Cittร vecchia (Stari Grad) protetta dallโ€™Unesco perchรฉ ancora divisa secondo il catasto degli antichi coloni Greci in campi delle dimensioni di 180 x 900 metri. Una piana dove crescono ottimi ortaggi che ritroviamo nei piatti di Hora (agriturismo con ristorante e museo della lavanda) e nella taverna di campagna Konoba Konot, dove i fratelli Teo e Hrvoje ci accolgono con ottima carne dโ€™agnello e vitello con patate, peperoni e melanzane cotti nella pelka, una pentola a campana circondata dalla brace.

pentola con agnello e verdure cucinate alla brace

Per bere alcune etichette dellโ€™isola, ci si puรฒ fermare da Vina Zlatan Otok, azienda con ristorante e cantina โ€œsubacqueaโ€ in un porticciolo, separata dalle acque del mare da una spessa vetrata: immaginate un poโ€™ lโ€™effetto scenico dei pesci che sโ€™avvicinano alle botti โ€ฆ Oppure si puรฒ provare il rosรจ da uve plavac mali dei fratelli Planฤiฤ‡, o un calice di Beleca della bella cantina Bastijana โ€“ Tomi, un bianco concentrato da uve poลกip ebogdanjuลกa (varietร  di Lesina), aromi di frutta gialla e discreta struttura.

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Il viaggio completo, con le testimonianze di Vina Zlatan Otok, lo trovate nel numero di luglio del mensile del Gambero Rosso.

 

a cura di Massimiliano Rella

foto di Massimiliano Rella

 

QUESTO รˆ NULLA...

Nel numero di luglio del Gambero Rosso, un'edizione rinnovata in questi giorni in edicola, trovate il racconto completo, compresa la tappa in terra istriana e le testimonianze dello chef e docente Renato Kraljev, lo chef del ristorante San Rocco (Verteneglio) Teo Fernetich e l'operatore turistico e gastronomoย Siniลกa ล ime Matkoviฤ‡-Mikulฤiฤ‡. Un servizio di 9 pagine che comprende anche i 10 tesori turistici da non mancare, i piatti piรน famosi abbinati ai vini italiani, i 6 vini da provare tra Korฤula e Hvar e i migliori calici istriani. Spazio anche per gli extravergine istriani da non perdere e gli indirizzi dove mangiare e dormire.

 

Il numero lo potete trovare in edicola o in versione digitale, suย App Storeย o Play Store

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