Nella Venezia di una volta l'osteria si chiamava così. Ci si sedeva per un buon bicchiere, anche solo al bancone, ci si deliziava con degli assaggi, i famosi cicheti, e si finiva per rimanere per ore, tra una chiacchiera e l'altra. Oggi, anche se i locali sono inevitabilmente cambiati, la tradizione non si è persa e la convivialità dell'incontro nei bacari attrae giovani e vecchi, turisti e veneziani, a suon di polpette, baccalà mantecato, folpi, sarde in saor. E vino. Alle Cantine del Vino Già Schiavi di Dorsoduro, ad esempio, 1500 etichette accompagnano i cicheti sfornati in continuazione, da gustare magari in piedi in riva al canale, di fronte allo squero di San Trovaso. Nel nostro itinerario ideale ci spostiamo poi nel sestiere Castello, Al Portego, per assaggiare deliziosi canestrelli fritti, seppioline e crostini col baccalà in un'atmosfera autentica. A pochi passi dal Canal Grande c'è l'Enoteca al Volto con i suoi ghiotti tramezzini (e interessanti abbinamenti brassicoli, oltre alle ombre), mentre l'ultimo passaggio lo facciamo da Ca' d'Oro Alla Vedova, storica insegna di cucina veneziana, famosa per le sue mitiche polpette, servite calde e croccanti.