Lโattenzione del Governo e della politica per il mondo del vino รจ stata apprezzabile in questo 2020, ma le misure messe in campo non appaiono affatto sufficienti ad affrontare i problemi generati dalla pandemia. E non cโรจ stata nemmeno la giusta attenzione al comparto delle bevande spiritose, strette tra lโeffetto Covid e i dazi ancora attivi in un mercato chiave come gli Stati Uniti. Tirare le somme del 2020 appena concluso รจ un compito arduo e complesso. Il settimanale Tre Bicchieri ha provato a farlo con la Federvini, una delle piรน importanti associazioni di categoria, passando in rassegna alcuni temi caldi come la ripartenza economica, le relazioni con governo e ministeri, la promozione estera, lโenoturismo, la Brexit. Lo ha fatto con questa intervista a Piero Mastroberardino presidente del Gruppo Vini della federazione aderente a Confindustria.
Cosa รจ Federvini
Nasce nel 1917, la Federazione italiana industriali produttori, esportatori ed importatori di vini, vini spumanti, aperitivi, acquaviti, liquori, sciroppi, aceti e affini che conta associati tra gli imprenditori nei differenti comparti delle bevande alcoliche, esclusa la birra, e in quelli degli aceti, degli sciroppi e dei succhi dโuva. Oggi รจ presieduta da Sandro Boscaini. Tra i membri fondatori di Federalimentare, Federvini fa parte di Confindustria. Tra i suoi scopi ci sono la tutela degli interessi e l'assistenza della categoria in tutte le sedi istituzionali, nazionali, comunitarie e internazionali.
L'intervista a Piero Mastroberardino
Partiamo dall'andamento del mercato nel 2020. Qual รจ stato l'impatto economico della pandemia nel settore vini, secondo le vostre stime, alla luce delle recenti ulteriori restrizioni del governo italiano per contenere la pandemia?
Fin dallโinizio della pandemia, รจ stato evidente come le maggiori perdite fossero concentrate nel โfuori casaโ, anche sul piano internazionale. Per tale ragione, Federvini ha affidato alla societร Tradelab la stima dellโimpatto della pandemia su questo canale. Alla luce delle ultime rilevazioni, emerge un quadro estremamente preoccupante: se nel 2019 il valore complessivo nel consumo fuori casa per il settore vini รจ stato di oltre 2,3 miliardi di euro, nel 2020 la contrazione non permetterร di arrivare a 1,4 miliardi di euro, con una perdita di quasi il 40%.
Forse gli spirit hanno sofferto di piรน?
Per gli spiriti, il valore pari a circa 960 milioni di euro dello scorso anno si ridurrร nel 2020 a circa 570 milioni di euro, con un calo del 41%.
Quindi, che ne sarร di questo 2020?
La stima relativa alla fine dellโanno รจ ancora peggiore rispetto al dato reso noto a novembre: si attesta a -74% per la categoria vino e a quasi -80 % per la categoria spiriti. Le chiusure dei locali varate dal Dl Natale hanno dato il colpo di grazia, data la maggiore concentrazione di consumi fuori casa proprio in questo periodo. Sul fronte dellโexport, infine, la contrazione รจ stata piรน contenuta. Al momento, non sono disponibili i dati conclusivi, che andranno esaminati con scrupolo, considerata lโinfluenza che possono avere avuto fenomeni complessi come i dazi nel caso degli Usa e la Brexit per il Regno Unito.
A piรน riprese, la categoria spirit ha chiesto la riduzione dell'accisa e l'eliminazione del contrassegno di Stato, considerato uno strumento obsoleto. Che ne รจ stato degli emendamenti nella Legge di Bilancio?
Gli emendamenti sono stati veicolati sia dalle forze di Governo che dellโopposizione e una grande attenzione lโabbiamo ricevuta anche da esponenti del Ministero dellโEconomia e finanza, ma le iniziative non sono giunte in dirittura di arrivo.
Per quale motivo?
Principalmente, a causa della opposizione della Agenzia delle dogane.
Cosa farete?
Non abbandoneremo certo la richiesta. Cercheremo un confronto, anche con lโaiuto di esponenti di Governo e del Parlamento.
La categoria vini รจ stata interessata da diversi interventi a suo favore: flessibilitร sulla promozione, riduzione delle produzioni, distillazione, stoccaggio. Vi ritenete soddisfatti?
Riteniamo apprezzabili lโattenzione del Governo e del Parlamento verso il settore e gli sforzi fatti per varare misure volte ad alleviare un comparto colpito duramente sia dalla crisi legata alla pandemia sia dal turbolento scenario internazionale. Ma quanto fin qui messo in campo non รจ sufficiente.
Per quale motivo?
Riteniamo ci sia ampio spazio di manovra, che occorra lavorare molto di piรน verso il consumatore, anche sui mercati esteri, per rafforzare il posizionamento dei nostri vini, non solo attraverso misure che agiscono sullโofferta ma anche su iniziative che incentivino la domanda. La situazione รจ tale da richiedere interventi massicci, urgenti e di provata efficacia.
L'Italia e l'Europa. Quali le richieste imprescindibili per Bruxelles da parte del comparto vino e anche degli spirit per il 2021, alla luce della futura discussione sulla Pac?
Con riferimento ai vini, nel 2021 ci attendiamo che Parlamento europeo, Consiglio e Commissione raggiungano lโaccordo sulla futura Pac, cosรฌ da avere le nuove regole pronte per il 2023. Il settore รจ pronto e guarda con attenzione e fiducia alla nuova Politica agricola comune, in particolare agli strumenti messi a punto per accompagnare gli operatori nella transizione verso gli obiettivi dettati dalla Commissione europea con la strategia From farm to fork, nel quadro del piรน ampio Green deal.
E per gli spirit, invece?
Gli spiriti, a differenza dei vini, non rientrano fra i prodotti coperti dalla Pac. Nei mesi della crisi, che stiamo ancora tutti vivendo, questo comparto รจ stato solo nel mezzo della tempesta, senza alcuna forma di sostegno o ristoro cui poter accedere. Ed รจ da qui che dobbiamo ripartire con una nuova visione, che sappia cogliere le peculiaritร della filiera, che chiamerei della convivialitร e dei diversi attori che la compongono. E su questo Bruxelles puรฒ avere molto da dire.
Presidente, in anni difficili come quello appena trascorso, le federazioni assumono ancora di piรน il ruolo di punto di riferimento del settore. Come รจ andato il bilancio delle iscrizioni-cancellazioni alla vostra organizzazione?
La nostra Federazione conta su unโampia base associativa. Lโimpegno di questโanno รจ stato ingente da tutti i punti di vista, ma abbiamo potuto sperimentare una virtuosa sinergia tra i soci e la struttura operativa, grazie anche alle nuove forme di conferenze a distanza. Abbiamo registrato una partecipazione piรน assidua e cospicua alle attivitร collegiali.
La crisi economica scatenata dalla pandemia ha sparigliato le carte, aprendo nuovi canali e dimostrando i punti deboli del sistema italiano, che deve riflettere ora su come ripartire sui mercati esteri. Quali sono e quali saranno le direttrici della posizione della Federvini al Tavolo vino annunciato dalla ministra Bellanova?
Abbiamo anzitutto accolto con favore lโannuncio della ministra Bellanova sulla costituzione del Tavolo vino. Da tempo, avevamo chiesto alle istituzioni di uscire quanto prima dalla fase emergenziale per aprire la fase della programmazione. Purtroppo, quel tavolo si รจ avviato ma รจ rimasto ancora poco attivo rispetto alle emergenze della filiera.
Dove e come bisogna agire?
ร necessario lavorare a unโazione organica di spinta promozionale sui mercati esteri, cogliendo le sinergie tra campagne di promozione orizzontale e istituzionale coi progetti promossi dalle aziende singole o associate. Nei mercati esteri cโรจ ancora molto da fare, soprattutto sul piano del valore. Ed รจ da qui che dobbiamo partire: mantenere le nostre quote di mercato, acquisirne di nuove e lavorare sempre piรน sul posizionamento delle nostre migliori produzioni. Generare valore e remunerare gli investimenti per la crescita fatti negli ultimi anni รจ condizione essenziale per guardare al futuro con una prospettiva.
Parliamo di nuove tendenze. Dal lato del consumatore, a vostro avviso, quali sono i principali trend futuri da tenere presenti, tra digitale, biologico, nuovi formati e cosรฌ via?
La pandemia ci ha avvicinato a nuovi stili di vita e ci ha reso inevitabilmente tutti piรน โdigitaliโ. Certamente, gli acquisti online di vini e di bevande spiritose hanno subito interessanti impennate soprattutto durante il lockdown di marzo-maggio. Occorre far tesoro di questa esperienza e iniziare a ragionare concretamente su come implementare questo canale di vendita a livello internazionale, attese le complessitร legate alla logistica e agli aspetti fiscali di assolvimento dellโIva e delle accise. Tuttavia, il comparto delle vendite online รจ ancora alla ricerca di una formula di business sostenibile e di piena affidabilitร per il consumatore. Questo aspetto sarร dirimente per leggere gli sviluppi futuri.
Come vede il tema della sostenibilitร ?
La definizione di uno standard unico ambientale riguarderร lโintero settore vitivinicolo ed รจ un altro tema di grande rilevanza, che proprio in questi ultimi mesi sta entrando nel vivo delle discussioni. La sostenibilitร รจ un tema importante per la filiera, ma anche qui occorre chiarezza per evitare, come occorso con altre etichette piรน o meno diffuse, che prevalga lโaspetto di comunicazione sulla sostanza.
Per intercettare questi trend, cosa possono fare, da un lato, le imprese e, dall'altro lato, cosa devono fare le istituzioni?
Riteniamo che imprese e istituzioni debbano mantenere aperto il dialogo, cosรฌ da poter tracciare meglio le tendenze e analizzare quelle di maggiore rilevanza. Inoltre, bisogna allontanare dal focus di questi argomenti gli atteggiamenti speculativi, a ogni livello.
Il consumatore del futuro avrร , secondo molti analisti, maggiore confidenza del passato con l'e-commerce, ma in Europa non รจ ancora possibile la vendita diretta intra-Stato. Non puรฒ essere questa una delle battaglie da condurre assieme ad altri Paesi europei in nome di un mercato che sia davveroย libero?
ร un tema complesso che non vede perfettamente allineati tutti gli Stati membri. Esiste un dossier che giร รจ oggetto di discussione a livello Ue e, recentemente, รจ stata aperta una pubblica consultazione sulle vendite cross border dei prodotti soggetti ad accisa tra privati di diversi Stati membri, nellโambito della revisione della Direttiva 118/20028 sul regime generale delle accise.
In un contesto che, accelerato dalla pandemia, guarda alla salubritร dell'alimentazione, il tema dei vini naturali รจ tornato in evidenza, anche per una chiara presa di posizione della Direzione generale agricoltura della Commissione europea. Qual รจ la vostra posizione in materia?
La Federvini prende a riferimento il chiarimento giunto dalla Dg Agri e ne condivide i contenuti: non si puรฒ confondere il consumatore con un messaggio che rischia di cancellare tutta lโattenzione data alla tecnica in vigneto e cantina proprio per offrirgli migliori prodotti. ร giusto accompagnare il prodotto con ogni informazione possibile sulle modalitร seguite dal produttore, ma occorre farlo con un linguaggio adeguato, senza banalizzazioni nรฉ sintesi confusive.
Parliamo di enoturismo. Il vaccino anti-Covid potrebbe dare speranze a un settore fortemente in sofferenza in vista della prossima primavera-estate. Ma รจ evidente che l'offerta italiana dovrร cambiare rispetto al passato.
Il comparto dellโospitalitร e dellโaccoglienza si รจ immediatamente adattato ai protocolli di sicurezza richiesti per contenere la pandemia e, nonostante questo, ha subito continue chiusure a singhiozzo. La prima assoluta urgenza รจ la chiarezza regolamentare: gli operatori devono sapere se, quando e come poter svolgere la propria attivitร . Proseguendo su questa linea di incertezza, con annunci la sera per la mattina, purtroppo, si distruggono le imprese e i mercati.
Quali le misure da adottare, secondo voi?
Al di lร dellโannunciato ristoro economico, che purtroppo resta finora molto distante dal concreto, รจ necessario ragionare in termini ordinari di un sostegno adeguato da parte delle istituzioni per la promozione dei territori e delle rispettive vocazioni, con unโidonea campagna di comunicazione, strutturata e continuativa, che possa valorizzare le nostre produzioni e le bellezze artistiche.
Guardando alla recente telenovela Brexit, siete soddisfatti dell'esito del negoziato?
Siamo soddisfatti dello scampato no deal che avrebbe generato maggiori criticitร nei rapporti commerciali. Ma la Brexit rimane una pagina ancora complessa per lโUnione, da cui dovrร trarre importanti insegnamenti. Lโaccordo di libero scambio e di cooperazione tra Regno Unito e Unione europea ha certamente il pregio di non prevedere dazi e contingenti tariffari, lasciando invariato il periodo di grazia per lโetichettatura e la presentazione di alcune certificazioni. ร incluso un allegato sul commercio del vino, a testimonianza della rilevanza che assume tale settore per entrambe le parti, dove sono riconosciuti gli standard internazionali e i metodi di analisi dellโOiv. Gli scambi andranno monitorati soprattutto nelle procedure che, man mano, saranno implementate.
Negli Usa, con la nuova presidenza Biden, ritenete che l'Italia del vino possa scampare definitivamente il pericolo di una tassazione in questo 2021?
Non credo alla narrazione che avvicendamenti di vertice possano stravolgere certi atteggiamenti politici Usa. Vi รจ, a mio avviso, una linea di condotta di fondo che proviene dallโapparato amministrativo. A riprova di ciรฒ abbiamo appreso che lโUstr ha recentemente pubblicato sul Federal register una notice dove si annunciano ulteriori dazi sulle acquaviti vitivinicole di Francia e Germania. ร unโulteriore brutta pagina nella storia delle relazioni commerciali con gli Usa.
Come dovrebbe agire lโEuropa?
A prescindere dalle vicende politiche interne agli Stati Uniti, bisogna puntare ad alimentare la ripresa delle trattative per una risoluzione della disputa aerospaziale che รจ a monte dellโimposizione dei dazi, su settori totalmente estranei al comparto. Riteniamo fondamentale che la Ue si mantenga aperta al dialogo e che si possa trovare una soluzione congiunta rapidamente, prima della prossima finestra del carosello di metร febbraio.
a cura di Gianluca Atzeni