Capodanno cinese 2023: è l’Anno del Coniglio
Si chiama Festa della Primavera ma cade sempre in inverno, tra il 21 gennaio e il 20 febbraio: è il Capodanno cinese, che quest’anno si festeggia il 22 gennaio. Il 2020 è stato l’Anno del Topo, che secondo l’astrologia cinese avrebbe portato grandi stravolgimenti (e così è stato…), il 2021 l’Anno del Bue, che regala pazienza e forza (tra lockdown, zone colorate e coprifuoco, una buona dose di pazienza è stata utile), mentre quello passato l’Anno della Tigre, animale che incarna forza, coraggio e impulsività. Il 2023 è la volta del Coniglio, simbolo di pace, calma ed eleganza. Coniglio d'Acqua, per la precisione, che secondo la tradizione cinese è carico di significati positivi, sinonimo di serenità e armonia, recupero delle energie e fonte di buon auspicio. Insomma, le premesse sono buone, e quel che è certo è che il nuovo inizio verrà celebrato a tavola: in occasione del Capodanno, infatti, le famiglie cinesi si riuniscono per cena per condividere il cibo tradizionale. I festeggiamenti durano 16 giorni, dalla vigilia di Capodanno alla Festa delle Lanterne, che che prevede il lancio delle lanterne durante la passeggiata notturna.
Le tradizioni del Capodanno cinese a tavola
Detto anche “cena di ritrovo”, il cenone di Capodanno raduna tutta la famiglia (solo dopo aver effettuato le grandi pulizie di Primavera per spazzare via l’anno passato e dare il benvenuto a quello futuro), che attorno alla tavola si concede qualche sfizio in più, lasciando spazio anche a giochi e rituali. Immancabili, per esempio, le hóngbāo, le buste rosse contenenti soldi donate ai più giovani e agli anziani in pensione nelle occasioni importanti, da qualche tempo disponibili anche in versione digitale, da inviare tramite chat. A dare il via al banchetto è la persona più anziana della tavola, che viene servita per prima e solleva le bacchette in aria come segnale di inizio: involtini primavera, ravioli, spaghetti, panini al vapore e biscotti della fortuna sono tra i prodotti più comuni per un cenone di Capodanno che si rispetti, inframmezzato da qualche brindisi. Gān bēi è la parola d’ordine per farsi un goccio di vino, ma attenzione alle quantità: la regola vuole che ogni commensale finisca l’intero bicchiere prima di riprendere a mangiare. Tradizionalmente, si dovrebbero servire 12 portate per simboleggiare i 12 mesi dell’anno e i 12 animali che caratterizzano l’oroscopo, ma si tratta di un’usanza legata al passato. Ecco quali sono i piatti più in voga per il cenone.
I piatti tipici del Capodanno cinese
Ravioli al vapore
Gli jiaozi sono tra i cibi più popolari di sempre, dei ravioli di pasta sottile ripiena di carne, gamberi o verdure cotti al vapore e onnipresenti durante le feste cinesi. In occasione del Capodanno, la forma è più ovale e allungata (devono ricordare quella di un lingotto d’oro) e vengono disposti in file, perché la forma del cerchio sottintende un circolo senza fine in cui le stesse situazioni si ripetono all’infinito: di certo non qualcosa che ci si augura per un nuovo inizio.
Involtini primavera
Il nome deriva proprio dalla festa di Capodanno e sono un segno di buon auspicio per il colore dorato che ricorda quello dell’oro. La sfoglia sottile e croccante è a base di farina, amido di mais e acqua, ma in commercio si trovano anche già pronte, da ammollare in acqua, farcire, arrotolare e friggere. Il ripieno più classico è quello vegetariano con cavolo cappuccio, cipolla, carote e germogli di soia.
Lamian
I lamian sono tra gli spaghetti più antichi del mondo, tipici dello Xinjiang: una pasta sottile di acqua e farina, elastica e lavorata a lungo, condita generalmente con uno stufato di verdure e carne. La preparazione degli spaghetti è piuttosto scenografica: si arrotola lo spaghetto sulle braccia e lo si sbatte energicamente sul piano di lavoro, per conferire quanta più elasticità possibile all’impasto. Una volta cotti, vengono saltati nel wok con il condimento.
Pesce
Yú è il termine cinese per indicare il pesce, e ha un suono molto simile a quello della parola “abbondanza”. I piatti di pesce, quindi, non mancano mai durante il cenone di Capodanno, serviti recitando il detto niánnián yǒuyú, ovvero “per tutto l’anno vi è sovrabbondanza”. Tra i metodi di cottura più in voga, il bollito o il brasato, ma c’è anche chi lo fa al vapore, accompagnandolo con salse all’aceto. L’importante è servirlo intero con tutta la testa e la coda, proprio per augurare prosperità e abbondanza per tutto l’anno.
Panini al vapore
Si chiamano mantou i soffici panini al vapore, presenti anche in versione ripiena (baozi), dal gusto delicato e spesso decorati con forme di fiori o animali. Secondo la tradizione, si deve preparare un paninetto per ogni membro della famiglia, tra cui uno speciale per il capofamiglia che racchiude all’interno un piccolo frutto.
Biscotti della fortuna
Tutti li associano alla Cina, ma i biscotti della fortuna sono una ricetta giapponese, divenuta famosa in America. Oramai, comunque, sono piuttosto diffusi anche tra le famiglie cinesi, che li consumano a Capodanno in segno di augurio: i gusci di pasta croccante, infatti, racchiudono dei biglietti con frasi profetiche. A introdurre i dolcetti negli States fu Makoto Hagiwara, custode dei giardini del tè in Giappone, che propose i biscotti della fortuna al Tea Garden di San Francisco: a sancirne il successo fu poi il cantante David Jung, di origine cinese, che nel 1916 fondò la Hong Kong Noodle Company, iniziando a produrre anche i biscotti.
a cura di Michela Becchi