Antinori nel Chianti Classico sul tetto della World’s Best Vineyards 2022

27 Ott 2022, 19:13 | a cura di
Antinori nel Chianti Classico è in cima alla classifica delle migliori eccellenze dell'enoturismo mondiale stilata da una giuria specializzata composta da oltre cinquecento intenditori di vino, sommelier ed esperti di viaggi e turismo.

A dieci anni dalla sua inaugurazione, la cantina Antinori nel Chianti Classico ottiene il riconoscimento più alto della World’s Best Vineyards 2022, classifica delle migliori eccellenze dell'enoturismo mondiale, annunciata a Mendoza in Argentina il 27 ottobre, che raccoglie le cantine più suggestive da tutto il mondo, da visitare almeno una volta nella vita, con l’obiettivo di promuovere l'enoturismo.

La giuria specializzata che sceglie la lista finale è composta da oltre 500 intenditori di vino, sommelier ed esperti di viaggi e turismo, che presentano le proprie candidature in base a diversi criteri, tra cui la qualità dell'esperienza complessiva, l'atmosfera, la cucina, le attività, il panorama, il personale e il rapporto qualità-prezzo. La casa toscana l'ha spuntata su Bodegas de los Herederos del Marqués de Riscal (Rioja, Spagna) e Montes (Colchagua Valley, Cile). Le altre cantine italiane in classifica sono Ferrari (Trento) alla posizione n.11 e Donnafugata (Marsala) alla 45esima.
Qui la lista completa.

Albiera Antinori, presidente di Marchesi Antinori, definisce il premio “ un importante riconoscimento per tutto l’enoturismo italiano. Un movimento che negli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale e che vede sul territorio italiano tantissimi esempi di grandissima eccellenza”. Ricoperta da vigneti e nascosta tra ulivi e boschi, la cantina (inaugurata nell'ottobre 2012) è a basso impatto ambientale e ad alto risparmio energetico. È stata realizzata da Marco Casamonti, socio fondatore dello studio Archea Associati, con l’ingegnerizzazione di Hydea, seguendo le indicazioni della famiglia Antinori. Linee essenziali e colori caldi richiamano quelli della terra, mentre materiali naturali quali cotto, legno e corten, la integrano nel paesaggio circostante. I vigneti che la ricoprono si estendono per 4,60 ettari e sono coltivati prevalentemente a Sangiovese. La visita della struttura è concepita come un percorso emozionale, degustativo e artistico che porta dall’acino fino al calice.

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a cura di Loredana Sottile

L’articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 27 ottobre
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