Se ne va Vittorio Vallarino Gancia, imprenditore del vino
Vittorio Vallarino Gancia aveva recentemente compiuto 90 anni ed era considerato uno dei principi dello spumante italiano, tra gli eredi della dinastia piemontese che a metà Ottocento diede vita alle bollicine made in Italy. La sua scomparsa, sabato 12 novembre ad Asti, lascia un vuoto nel mondo del vino. Nato nel 1932, a Canelli, Vittorio Vallarino Gancia dedicò la sua vita all'azienda di famiglia dando un grande contributo alla crescita dell'impresa che suo bisnonno Carlo costruì nel 1850, dopo aver trovato la chiave giusta, con le uve moscato, per creare uno champagne italiano degno dei migliori prodotti francesi.
Nella sua lunga carriera, Vallarino Gancia ricoprì diverse cariche: dalla presidenza della Camera di commercio di Asti a quella della Federvini e dell'Unione italiana vini, che lo ha definito un “esempio e un uomo di visione”. Fu anche presidente del Consorzio dell'Asti spumante. Il Consorzio di tutela Alta Langa Docg lo ha salutato come un “insostituibile ispiratore e un grande sostenitore. Tutti i produttori, di ieri, di oggi e di domani, devono molto alla sua figura e alla sua azione”.
Cavaliere del lavoro dal 1994, Vallarino Gancia fu vittima di un sequestro lampo. Accadde nel 1975, quando fu rapito dalla Brigate rosse e liberato dopo poco tempo grazie al lavoro e al sacrificio dei carabinieri che individuarono il luogo in cui fu rinchiuso nei pressi di Acqui Terme. Vallarino Gancia lascia la moglie, Rosalba, e i figli Massimiliano e Lamberto. Dal 1996, è rimasto presidente onorario d Casa Gancia, acquistata tra 2011 e 2013 dalla Russian Standard, società dell'imprenditore Roustam Tariko.
“Perdiamo un imprenditore che ha portato il Piemonte nel mondo”, è stato il commento del ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. “Se ne va un grande imprenditore, re indiscusso dello spumante italiano”, ha dichiarato la ministra del Turismo, Daniela Santanché. “Con Vallarino Gancia” ha affermato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto “va via un grande imprenditore italiano e un pezzo importante di storia piemontese. Lo ricorderemo sempre per la sua competenza e per la lungimiranza imprenditoriale con cui ha fortemente contribuito a portare il meglio della nostra terra nel mondo”.