Tra moglie e marito non mettere il vino. Potrebbe essere questo il segreto del felice matrimonio tra lโimmunologa Antonella Viola e il marito chimico Marco Cattalini che, non sazio delle tante interviste rilasciate dalla moglie in questi mesi (โil vino fa male: chi beve ha il cervello piรน piccoloโ), ha anche lui voluto dire la sua in unโintervista al Corriere del Veneto. E โla suaโ รจ praticamente la rinnegazione della dieta mediterranea: โPratico il digiuno intermittente dal 2016, saltando la cena ogni sera, lโultimo pasto lo faccio alle 15โ ha detto โbevo vino solo in casi eccezionali, perchรฉ lโOms ha dimostrato con studi scientifici che fa male. Chi dice il contrario mente sapendo di mentireโ.
Che cosa dice lโOms?
Ma quali sono gli studi scientifici di cui parla il neo-esperto di stili di vita sani e felici, citando lโOrganizzazione Mondiale della Sanitร ? Si tratta di una tesi basata unicamente su un controverso studio Lancet risalente a cinque anni fa, il cosiddetto "Global Burden of Diseases" (www.thelancet.com/gbd). Uno studio che paradossalmente non tiene conto di altri dati della stessa Oms sullโaspettativa di vita, secondo cui in Europa, Svizzera, Spagna, Italia e Francia โ tra i principali consumatori di vino โ sono nella top 5 europea per longevitร .
Cโรจ anche da dire che il voto dellโEuroparlamento del febbraio 2022 sul Cancer Plan proposto della Commissione Beca ha scagionato lโassunzione del vino tout court da tale demonizzazione, introducendo la tesi secondo cui sarebbe lโabuso e non il semplice consumo ad avere effetti negativi.
Come si coniuga questo con la continua crociata di Viola e famiglia contro il vino? Va bene che cโรจ un libro appena uscito (โLa via dellโequilibrioโ di Antonella Viola, edito da Feltrinelli) e che come ha detto lo stesso Cattalini nellโintervista al Corriere lui fa da cavia (โFaccio da cavia. Lei รจ una grande divulgatrice, parla di scienza in modo che tutti possano capire. Leggo le prime stesure, se le capisco io vuol dire che le capiranno tuttiโ), ma perchรฉ imporre il proprio stile di vita come unica via per la salvezza? Un retaggio dellโera Covid, quando virologi e immunologi furono i protagonisti assoluti del dibattito? O forse unโindicazione che dopo il Covid, sarร il rapporto tra vino e salute il nuovo trending topic dei mesi a venire?
La riposta dellโIstituto per la Ricerca su Vino, Alimentazione e Salute
Allargando gli orizzonti oltre la famiglia Viola-Cattalini, non si puรฒ negare che ormai da tempo sul vino soffi un nuovo vento di proibizionismo che, nei prossimi anni, lo costringerร (come รจ giร successo) a giocare sulla difensiva: vedi la scelta irlandese di introdurre gli health warning in etichetta, il tentativo non riuscito della Commissione Ue di condannare il consumo tout court di vino allโinterno del Cancer Plan, la risoluzione Oms che prevede la riduzione dei consumi di alcol del 10% pro-capite entro il 2025. In questo contesto la miglior risposta non puรฒ che essere piรน ricerca e piรน divulgazione scientifica.
A tale fine, in Italia รจ nato lo scorso febbraio lโIstituto per la Ricerca su Vino, Alimentazione e Salute, un nuovo ente indipendente, presieduto da Luigi Tonino Marsella del dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dellโUniversitร di Roma Tor Vergata. Obiettivo dichiarato? Promuovere e facilitare la diffusione della conoscenza e dell'informazione di temi riguardanti la Dieta mediterranea e il consumo moderato e consapevole di vino, in rapporto a una corretta alimentazione, alla salute e al benessere della popolazione, salvaguardando e valorizzando la cultura del territorio.
โNasce su una libera iniziativa di alcuni di noi scienziati impegnati nella ricerca scientificaโ ha spiegato il presidente Marsella โA partire dal lavoro sullo studio Moderate Wine Consumption and Health: A Narrative Reviewโ.
Il consumo moderato di vino fa bene: lo studio della rivista Nutrients
Lo studio (www.mdpi.com/2072-6643/15/1/175), pubblicato sulla rivista internazionale Nutrients รจ di fatto il piรน recente lavoro scientifico che riassume lo stato dellโarte sul consumo moderato di vino. Frutto dellโimpegno di un gruppo di ricercatori indipendenti di diverse istituzioni accademiche italiane, la pubblicazione evidenzia le differenze fra vino e altre bevande alcoliche e conferma che il vino, se consumato moderatamente, non solo non aumenta il rischio di malattie cronico-degenerative, ma รจ anche associato a possibili benefici per la salute, soprattutto se inserito in un modello di dieta mediterranea.
Per la valutazione del consumo moderato del vino e gli effetti sulla salute, il pool di ricercatori ha selezionato 24 studi scientifici, tramite ricerche su banche dati di letteratura scientifica (PubMed, Scopus e Google Scholar), pubblicati tra il 2010 e il 2022. In particolare, 8 studi riguardavano le malattie cardiovascolari, 3 il diabete di tipo 2, 4 le malattie neurodegenerative, 5 il cancro e 4 la longevitร . Quello che ne emerge รจ che il vino รจ un'alchimia di proprietร uniche, con una composizione ricca e originale in termini di polifenoli e antiossidanti. Se, quindi, viene assunto in maniera moderata durante i pasti, puรฒ rappresentare il modo migliore per diminuire gli effetti tossici dellโetanolo e contemporaneamente aumentare le difese antiossidanti/disintossicanti grazie allโeffetto sinergico di unโampia gamma di componenti bioattivi in grado di modulare le difese dellโorganismo e proteggere dalle malattie croniche/degenerative.
I benefici del vino allโinterno della Dieta Mediterranea
In particolare, sul cancro, si pronuncia il professore Attilio Giacosa del Policlinico di Monza e tra il pool di ricercatori del nuovo Ente di ricerca: โIl bere mediterraneo non influenza in modo apprezzabile il rischio overall di cancro. Se, infatti, vi รจ assoluto consenso scientifico sul ruolo dellโalcol nellโindurre un aumento correlato alla dose del rischio di vari tumori (in particolare capo e collo, esofago, fegato, mammella, colon e retto), tuttavia, molti studi evidenziano come la Dieta Mediterranea, che include un consumo moderato e abituale di vino durante la vita adulta e preferibilmente durante i pasti, si associ a una riduzione del rischio oncologicoโ.
Inoltre, lo stesso Giacosa dichiara come rispetto agli astemi โchi beve 5-15 g di alcol al giorno manifesta una riduzione del 26% del rischio di malattie cardiovascolari e una riduzione del 51% del rischio di mortalitร per malattie cardiovascolari, se il consumo di alcol รจ preferenzialmente dovuto a vino rossoโ.
Rispondere alla scienza con la scienza, dunque, senza demonizzare a tutti i costi o puntare il dito contro. La โvia dellโequilibrioโ (per citare il libro di Viola) puรฒ stare anche in mezzo.
a cura di Loredana Sottile