Addio alla pasta con i ricci: vietata la pesca in Puglia

5 Mag 2023, 16:58 | a cura di
Niente più pesca di ricci di mare nei mari pugliesi da oggi per i prossimi tre anni. Nelle cucine potranno continuare ad arrivare i ricci importati dall’estero.

Entra in vigore oggi, 5 maggio 2023, la legge sul fermo pesca per i ricci di mare in Puglia, norma approvata lo scorso 28 marzo a larga maggioranza, sottoscritta dal presidente Michele Emiliano e da 49 consiglieri regionali. Una regola che varrà per tre anni, con l’obiettivo di ristabilire l’equilibrio dei fondali e garantire la sopravvivenza della specie: fino a ora il fermo – già in atto dal 1995 - veniva attivato solo per alcuni mesi l’anno, ma stavolta la misura è più drastica, per cercare di contrastare un mercato “ormai fuori controllo”, come ha spiegato Paolo Pagliaro, capogruppo di La Puglia Domani e autore della proposta di legge. “Da alimento per pochi il riccio di mare è diventato moda gastronomica sempre più diffusa”, e tutto “per un solo piatto di spaghetti con i ricci…”.

Il fermo pesca dei ricci di mare in Puglia

Un divieto che durerà tre anni e che consentirà, quindi, a chiunque non volesse rinunciare al prodotto, di utilizzare ricci importati. Una decisione importante volta al ripopolamento dei fondali a rischio desertificazione. Per un piatto di spaghetti con i ricci, infatti, “ne servono almeno 25 esemplari” e ultimamente non era più stata rispettata neanche la taglia minima consentita per il prelievo, “sette centimetri di diametro”. Tra le cause che hanno portato il consiglio ad adottare questa misura, l’evoluzione costante delle metodologie di pesca dei ricci: in principio venivano prelevati solo da zone poco profonde, ma negli ultimi anni sono stati sottratti anche dalle aree più impervie con attrezzature subacquee e immersioni, pratica che sta mettendo a repentaglio la loro sopravvivenza nei mari. Insomma, non c’è più tempo da perdere, “se cinquant’anni fa si potevano contare fino a dieci esemplari per metro quadrato nelle secche marine, oggi sono rarissimi”.

Già nel 1995, quando era stato istituito un fermo biologico nei mesi di maggio e giugno, il regolamento che non ha impedito ai pescatori abusivi di razziare i fondali pugliesi. Sono stati moltissimi, infatti, i sequestri di ricci illegali venduti nei ristoranti, così come numerose sono state le operazioni della capitaneria di porto per contrastare il fenomeno. La nuova legge, più netta e decisiva, sembrava l’unica opzione possibile, ma non ci saranno conseguenze particolari per i ristoratori, che potranno comunque inserire i ricci in carta purché siano di importazione e regolarmente certificati, solitamente provenienti da Spagna, Grecia, Portogallo, Croazia e Albania.

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