A Senigallia arriva Casa Nana, il locale per aperitivi nato dalle mitiche Patatas Nana

23 Mag 2023, 19:36 | a cura di
Casa Nana è il nuovo locale degli ideatori di Patatas Nana, le patatine fritte in busta che hanno rivoluzionato il mercato delle chips. Dal 18 maggio nel cuore di Senigallia, format di bottega e aperitivo con i prodotti del brand.

Si chiama Casa Nana ed è l’ultima creazione dello chef Michele Gilebbi insieme al socio Francesco Mazzaferri. Nel nuovo locale nel cuore di Senigallia, al civico 10 della centralissima piazza del Duca, gli ideatori delle Patatas Nana presentano il loro concept di aperitivo. Al mattino dalle 9 alle 13 si acquistano e si assaggiano tutti i prodotti del brand: le famose patatine in busta (classiche, a fiammifero e ai vari gusti, compresa la new entry al tartufo nero pregiato), la sangria, le acciughe del Cantabrico conservate nel burro. Dalle 18.30 all’una di notte i prodotti Nana sono affiancati da tapas per uno stuzzichino o una light dinner. Da bere la sangria maison e vini biologici.

L’inizio del brand Nana

Casa Nana è il punto di arrivo di un progetto nato il 18 maggio 2014 con l’apertura di Nana Piccolo Bistrò in via Giosuè Carducci 19, nel centro di Senigallia, città dello chef Michele Gilebbi. Un neobistrò nel cuore della movida della città marchigiana, frequentato soprattutto da giovani che qui vengono per sorseggiare vini naturali, ascoltare musica e gustare una cucina d’autore di terra e di mare, con molte contaminazioni spagnole ma realizzata con materie prime locali.

Secondo step: le chips rivoluzionarie

Nel 2016 entrano in scena le Patatas Nana, patatine fritte conservate in busta fatte senza compromessi con solo tre ingredienti: patate, olio di girasole e sale marino, senza conservanti. Sono ideate in Italia ma realizzate in Spagna. Michele Gilebbi, alle spalle una lunga esperienza nella penisola iberica, rileva una piccola friggitoria in un paese vicino Granada, in Andalusia, e comincia a produrre le chips per i locali spagnoli, il suo Piccolo Bistrò di Senigallia e il mercato italiano (oltre 4.000 gli esercizi tra negozi e locali).

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Creatività italiana, ingredienti spagnoli: “patate della varietà Agria provenienti dalla Valle del Lecrín, famosa per le patate grazie ai terreni sabbiosi, irrigate con l'acqua del rio Dúrcal, che nasce sulla Sierra Nevada, e sale fino marino di Cadice” spiega lo chef Gilebbi. Innovativa anche la confezione, elegante ed essenziale, con grafica minimal giocata sul bianco e nero in uno stile optical attualizzato e alleggerito. Belle, grandi, corpose, di un luminoso colore omogeneo, cotte in modo uniforme, Patatas Nana hanno odori e aromi caratteristici di patata fritta, con richiami netti al tubero e all'olio, sale dosatissimo, finale pulito.

La classica a chips, ormai icona del brand, è oggi affiancata dal formato fiammifero e dalle aromatizzate in 5 gusti (peperone, limone, rapa rossa, aglio nero, cappero) fatte in collaborazione con la Giardiniera di Morgan, condite con le verdure disidratate e polverizzate, dalla special edition al baccalà dedicata a Senigallia e dall’ultima nata al tartufo nero pregiato.

Casa Nana, il locale per aperitivi di Patatas Nana

L’aperitivo è sempre stato un chiodo fisso del brand, e che oggi si concretizza nel format di Casa Nana, ampio locale dalle atmosfere in stile spagnolo contemporaneo aperto il 18 maggio scorso, esattamente dopo 9 anni dal Piccolo Bistrò. Un format che si vive e respira soprattutto dalle 18.30 fino all’una di notte.

Stuzzichini, light dinner o dopocena con tutti i gusti e i formati delle chips Patatas Nana e una proposta di tapas alla carta: rustici, toast, tramezzini, sandwich e croissant (farciti con granchio e insalata russa, prosciutto cotto e tartufo estivo, Pata Negra e pomodoro, pastrami, cecina de Buey, salmone affumicato e mascarpone, caviale Adamas, formaggio), gazpacho, le giardiniere di Morgan, acciughe del Cantabrico conservate nel burro a marchio Nana. Da bere vini naturali (oltre 400 etichette), la sangria e il nuovo gin maison.

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Lo spazio non manca: 140 metri quadrati, un dehors e due banconi. “Non si accettano prenotazioni: libertà assoluta, massima informalità” assicura Michele Gilebbi.

 

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