Inchiesta sul delivery e le contaminazioni. L'editoriale del direttore del Gambero

26 Giu 2023, 11:51 | a cura di
Pubblichiamo l'editoriale "L'algoritmo e la pizza sul pavimento" del Direttore del Gambero Rosso, Marco Mensurati, che commenta l'inchiesta sul delivery e sulle contaminazioni del cibo durante il trasporto. Il mensile sarà in edicola il 28 giugno prossimo

Chi mangerebbe un panino o una pizza sul pavimento del ristorante? È la domanda retorica che si pone il nostro Maurizio Gaddi nella sua inchiesta sulla clamorosa (ma purtroppo non incredibile) falla scoperta nella catena del food delivery pubblicata sul mensile Gambero Rosso di luglio.

Delivery: sacche dei rider piene di batteri

Ci siamo fatti dare dai rider a fine turno le sacche che avevano usato per tutto il giorno, e le abbiamo portate in laboratorio per un’analisi. Sono risultate piene di batteri. Per capirci: se sul pavimento di un ristorante i Nas riscontrassero una situazione igienica come quella che abbiamo trovato nelle sacche che ci hanno dato i rider, questo verrebbe chiuso all’istante. Allora abbiamo indagato un po’. Abbiamo così scoperto che il contratto che lega i lavoratori alle piattaforme proprietarie degli algoritmi prevede che l’onere di lavare e sterilizzare la sacca sia a carico del rider e non dell’azienda. L’esito è scritto nel presupposto: il rider, pare quasi di vederlo, stremato dai chilometri macinati durante una giornata interminabile trascorsa obbedendo agli ordini frenetici del suo cellulare, arrivato a fine turno, invece di dedicarsi alla “pulizia con sapone, lavaggio, disinfezione e risciacquo con carta e infine asciugatura” – come ipocritamente previsto dal contratto stipulato con la multinazionale – si butta sul letto della sua stanza condivisa chissà con quanti altri “colleghi”.

Scarico di responsabilità

Un macroscopico e scandaloso scarico di responsabilità unidirezionale, dall’alto verso il basso. Anzi dall’altissimo al bassissimo. Quanto ai consumatori - clienti? cittadini? utenti? chiamateli come volete, non riuscirete anzi non riusciremo comunque a chiamarci fuori -  quanto ai consumatori, dicevamo, a loro non resta che tornare ad aggrovigliarsi nel fatale e ormai quasi quotidiano dilemma: rinunciare a ordinare cibo a domicilio per non alimentare un sistema “algocratico” (cioè guidato dall’algoritmo) come direbbero gli americani, paraschiavistico, e – a questo punto – anche pericoloso? Oppure continuare a fregarsene lasciando cinquanta centesimi in più di mancia prima di gettarsi a capofitto nel prossimo sushi?

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C’è però qualcosa che rileva di più dei nostri dilemmi. Ed è la seconda domanda retorica che pone l’inchiesta che il Gambero Rosso ha scelto di mettere in copertina: quanto tempo ancora dovremo aspettare prima che tutto il settore venga posto sotto l’egida di una normativa sensata, sicura e, soprattutto, giusta?

Ps: In questo numero Michela Becchi e Marzio Taccetti ci raccontano anche di un fenomeno coloratissimo e un po’ inquietante: quello dei bubble tea. Una moda che si sta diffondendo molto rapidamente, specie tra i più giovani. Bene, siamo andati nei locali più gettonati e abbiamo chiesto di poter dare – come previsto dalla legge – un’occhiata alle schede dei prodotti usati per comporre le misture. Non erano esposte da nessuna parte e ci sono state negate. A proposito di normative sensate, sicure e giuste.

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