Uno su mille ce la fa. È il caso di dirlo. Lo scorso 15 luglio sul molo di San Benedetto del Tronto si è tenuto un evento “unico nel suo genere”, come direbbero i più: 5 chef stellati hanno cucinato per mille persone (anzi, anche un po’ di più!). Piedi nella sabbia, il mare all’orizzonte, il sole che cala sul molo, i brindisi, le bollicine. Poetico, se non fosse per qualcosa che è andato storto.
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Sulla carta era un evento stratosferico, mai realizzato prima. Cinque grandi personalità della cucina di altissimo livello come Francesco Brutto del Ristorante Venissa di Venezia, Davide Di Fabio del Ristorante Dalla Gioconda di Gabicce Monte, Stefano Ciotti del Nostrano di Pesaro, Nicola Fossaceca del Al Metrò di San Salvo Marina e il Pastry Chef Giuseppe Amato (Miglior Pasticciere al Mondo 2021, per anni alla Pergola di Roma con Heinz Beck) sono una garanzia.
Stando alle centinaia di commenti comparsi sotto l’ultimo post della pagina ufficiale di Tra il mare e le stelle, la spedizione dei mille commensali ha deluso tutti, tant’è che si è creato uno shit storm, “unico nel suo genere”, per l’appunto. Il sentiment dei partecipanti è negativo: le lamentele vanno dai tempi d’attesa lunghissimi “Un D.I.S.A.S.T.R.O. stellato. 1300 persone sedute dalle 21.00 e siamo ancora in attesa della seconda portata....”, al vino servito caldo: “Vini serviti mezz'ora prima del pasto e acqua calda” e “Vogliamo parlare dei vini caldi nessun vino DOC si sono vergognati per voi anche i sommelier…”, fino al servizio pessimo: “1-servizio imbarazzante, 2-inizio cena ore 21:30 ultima portata ore 2:00 (dolce mai arrivato), 3-bontà del cibo LASCIAMO PERDERE, ma quella è soggettiva”.
Si sa, i commenti negativi, come i batteri, proliferano, ed è così che sotto un post pubblico del consigliere del comune di San Benedetto del Tronto, che si giova della buona riuscita dell’evento, i commensali non stanno zitti: “Bhe dire che è stato un successo la trovo un’affermazione pò forte. Circa 1h/1:30h di attesa tra una portata e l’altra, piatti ovviamente freddi che purtroppo vanno a perdere di qualità, servizio inesistente, aperitivo iniziale c’è chi nemmeno lo ha visto perché era mal esposto, per non parlare del fatto che nel costo della cena doveva essere compresa anche della musica dal vivo che ovviamente non c’era. Ci siamo seduti alle 20 e ci siamo alzati alle 2 in pratica. Più che una cena è stato un viaggio mistico… oltre che un furto"
C’è chi pretende le scuse dagli organizzatori e vorrebbe “chiedere i soldi indietro”.
Tra il mare e le stelle: parla l’organizzazione
Ma cosa è successo? Abbiamo raggiunto uno degli organizzatori dell’evento, Erminio Giudici dell’Antico Caffè Soriano e abbiamo chiesto un suo parere a riguardo.
“Abbiamo fatto qualcosa di unico mai realizzato in una location con questi numeri, tanto difficile quando bella”, dice Giudici. Quando gli chiediamo a quali difficoltà si riferisce, ci spiega: “Il motivo di tanta acrimonia sui social è stata per la lunghezza della cena: quattro ore, il primo piatto servito alle 21.30 e il dolce all’1.40. Sfido chiunque a non aver partecipato al matrimonio di una cugina antipatica per più di 4 ore stando seduto dentro un gazebo o in quattro mura senza aria condizionata, ma pagando molto di più di 130 euro, che per 5 chef stellati in una location così non è niente. Essendo questa la prima di un evento così grosso, abbiamo fatto sicuramente degli errori e ci assumiamo le responsabilità che correggeremo nella seconda”.
Problemi tecnici e carenza di personale
Ma quali sono stati gli errori? “A San Benedetto c’erano in concomitanza quattro eventi: la mostra di Van Norton, l’evento di Coldiretti che ha portato oltre 10mila persone con il centro della città bloccato creando difficoltà sull’arrivo dei nostri mezzi che traportavano le attrezzature utili perché l’evento stesso si svolgesse. Essendo arrivato in ritardo, siamo andati lunghi sulla preparazione delle cucine e della sala”.
Oltre ai problemi tecnici, Giudici fa accenno alla carenza del personale: “Fino a una settimana fa potevano contare su 100 camerieri e 30 sommelier, siamo arrivati sabato sera con 70 camerieri e 30 sommelier. Ci siamo dovuti arrangiare con 30 camerieri in meno”.
E quando abbiamo chiesto se non potevano, in una settimana, provare a rimediare con altro personale ci ha risposto che “il problema del momento, non si trova personale in nessun modo. Potevamo contare su un numero di ragazzi collaboratori dell’alberghiero di San Benedetto, ma all’inizio erano 25, alla fine siamo arrivati a 7”.
Del ritardo nel servizio attribuisce la colpa a: “Ritardi nell’arrivo delle attrezzature del catering, qualcosa di sbagliato all’interno del catering, abbiamo dovuto rimediare all’ultimo momento dei cucchiai”. E poi non demorde: “Noi avevamo preventivato 30, 45 minuti a piatto, quindi iniziare alle 21 e terminare a mezzanotte. Abbiamo chiuso alle 1.30, un’ora e mezza di ritardo, di che stiamo parlando?”.
Il vino servito caldo
La questione più dibattuta tra i commenti negativi alla cena è stato il vino servito caldo. A tal proposito ha ribattuto: “È successo forse a qualcuno di ricevere del vino caldo. Siamo partiti con il vino freddo, sarà arrivato alla fine dove il vino non ha fatto in tempo a raffreddare”. E poi continua, azzardando: “Può essere arrivato alla fine qualche vino caldo, ma parliamo di gente che si è ubriacata che è arrivata all’insulto. I primi vini erano freddi, forse con l’andare del tempo i frigoriferi non hanno fatto in tempo a refrigerare tutto. Probabile!”
I commenti negativi
Ma quando gli chiediamo un parere in merito ai commenti cancellati (molti, sotto il post incriminato, lamentavano proprio la scomparsa di centinaia di commenti), Giudici ci dice: “è una stupidaggine., Io personalmente ho tolto due commenti al limite della denuncia, ma erano a esagerare, 5”.
E poi chiude: “Uno che commenta “lo schifo assoluto!” Davanti a una cena di 5 chef stellati può essere credibile?”.
Non lo sappiamo. O forse sì!