L’uomo che rese Yquem il mito che è oggi, succedendo a suo zio Bertrand, è riuscito a completare il suo nuovo sogno, una proprietà concentrata a mantenere il timone della denominazione attraverso un protocollo di vinificazione lungo, il più lungo di tutti.
Chi era Alexandre de Lur Saluces
Alexandre de Lur Saluces era un uomo dai tratti austero, rigoroso, poco incline al compromesso, quando si parlava di agricoltura in generale e, ancora meno, se si discuteva di viticoltura. Appassionato di aviazione, arte ed esigente gourmet, ricercava l’innovazione per esercitarla al mantenimento della tradizione. Ha trasmesso il suo sapere al figlio Philippe, alla guida della proprietà già da qualche tempo, affiancato dallo storico collaboratore e direttore tecnico. La visione estetica, espressiva e culturale del suo vino aveva un’aura unica, una sorta di irriproducibilità determinata da una lucida e folle visione e connotata da un savoir faire ancestrale, passato di generazione in generazione. La continuità viene così garantita e un grande atto di custodia prende forma e trasforma il vino in oggetto di grande valore.
I libri su Alexandre de Lur Saluces
La sua storia possiamo leggerla con i libri che hanno scandito il suo cammino e che ci lasciano testimoni di progetti unici:
- “Château de Fargues, la folle ambition des Lur Saluces à Sauternes” di Hélène Farnault con le fotografie di François Poincet Occit'media (fotografie) - Glénat
- “D'Yquem à Fargues: L'excellence d'un vin, l'histoire d'une famille” di Alexandre de Lur Saluces e Marguerite Figeac – Gallimard
- “Des hommes, des vins et des émotions, souvenirs d’un amateur de grands crus” di Nicolas de Rabaudy e Jacques Puisais – Rocher
- “Les Lur Saluces d'Yquem de la fin du XVIIIème siècle au milieu du XIXème siècle” di Marguerite Figeac-Monthus – Mollat
- “La Morale d’Yquem” di Alexandre de Lur Saluces – Grasset-Mollat