Quanti di voi conoscono il panino cegliese? Noto soprattutto in Puglia e soprattutto a Ceglie Messapica dove è nato, la sua fama non sembra avere travalicato i confini regionali. La sua particolarità risiede nell’accostamento di gusti che si potrebbero definire quantomeno inusuali. I suoi ingredienti sono: mortadella, provolone, capperi e (rullo di tamburi…) tonno.
Visualizza questo post su Instagram
L’azzardo di tonno, mortadella e formaggio
Non c’è dubbio che se fosse stato partorito da uno chef americano o giapponese avrebbe attirato miriade di critiche, ma siccome pare sia stato ideato da un macellaio cegliese negli anni ‘50, rientra a buon diritto tra le tradizioni gastronomiche del nostro Paese.
Se associare tonno, formaggio e salume può sembrare azzardato, bisogna però confessare che il risultato è stranamente equilibrato, con un bell’arcobaleno di sapori e consistenze in cui i profumi della mortadella e del tonno si amalgamano bene, supportati dalla morbidezza leggermente piccante del provolone e dalla spinta sapida e pungente del cappero.
Ingredienti poveri e pop
Non so quanti panini esistano nella nostra tradizione che trasgrediscono così platealmente quasi tutte le norme gastronomiche, ma di sicuro questo abbinamento oggi è sfruttato anche nell’alta cucina. Si tratta del giovane chef Jordan Giusti che ha aperto da poco un ristorante tutto suo a Nepi e propone un piatto singolare in cui abbina sgombro, mortadella appena scottata e melanzane in diverse consistenze. Sgombro e mortadella, due ingredienti semplici, ed estremamente popolari, si trovano così a convivere all’interno di una raffinata combinazione e non solo all’interno del bancone del pizzicagnolo.
Le vacanze di Giorgia Meloni e il granchio blu
Infine, non possiamo ignorare che proprio Ceglie Messapica è stata scelta come meta turistica dalla premier Giorgia Meloni e dal cognato Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Qualche settimana fa sulla pagina Facebook del Ministro è apparsa la foto della Presidente del Consiglio con un enorme vassoio di granchi blu, pronti per essere mangiati, evitando così i danni causati da questi voraci crostacei. A questo punto cogliamo la palla al balzo e suggeriamo di unire la più celebre specialità di Ceglie Messapica alle nuove esigenze gastronomiche con il “Panino cegliese 2.0” dove il tonno viene sostituito dalla profumata polpa del granchio blu.
In fondo la cucina ha sempre saputo unire l’utile al dilettevole e questa potrebbe essere un’occasione in più per confermare la regola.