Arriva dalla Calabria lo scontrino più ingenuo dell’estate (che chiude la stagione delle polemiche)

25 Ago 2023, 17:10 | a cura di
Poche e semplici mosse per assicurarsi la rabbia dei clienti: accade in un paesino calabrese, dove una classica insalata è stata scomposta in più voci al momento del conto, creando prezzi esilaranti. E concludendo così lo scontrino-gate del 2023.

Badolato, in provincia di Catanzaro, è famoso per i suoi paesaggi straordinari e poco esplorati, la sua atmosfera ferma nel tempo e quell’accoglienza tipica che hanno reso il paesino il buen retiro ideale per molti. Quest’estate, però, si aggiudica un altro primato: è da qui che arriva lo scontrino più ingenuo, strambo e grottesco dell’anno.

Lo scontrino più ingenuo dell’anno

Che la polemica sugli scontrini abbia ormai superato ogni confine è chiaro, o perlomeno lo è per chi di ristorazione e cibo si occupa tutto l’anno. Ed è altrettanto intuitivo che saper leggere uno scontrino va ben oltre le indignazioni da social network, e può richiedere un pizzico di attenzione in più alle (talvolta valide, altre meno) ragioni dei ristoratori. La nostra analisi sul gossip pezzente sui prezzi l’abbiamo già approfondita, ma qualche parola per questo nuovo (e definitivo) episodio va spesa. Come abbiamo detto, lo scontrino più ingenuo dell’anno viene dalla Calabria, Badolato per la precisione, e per noi chiude per sempre la stagione più polemica della storia. Come? Con un’insalata scomposta in cui ogni elemento è stato prezzato singolarmente e aggiunto poi al conto finale.

“Con cipolla: 2 euro”

Insalata di pomodori: 8 euro. E fin qui niente di strano. La bella atmosfera, il clima felice, i prodotti freschi serviti al tavolo… che saranno mai 8 euro per un piatto di pomodori? Peccato, però, che il prezzo si componga di tante altre voci. Con cipolla: 2 euro. E ancora: olive taggiasche, 1 euro. Elemento più divertente, però, è il peperoncino, che richiede 1 euro in più al povero consumatore che non riesce a resistere al richiamo delle tradizioni locali. Intendiamoci, stiamo parlando di un’insalata mista venduta a 12 euro, nulla di particolarmente scandaloso. È la bizzarra modalità in cui è stata prezzata a far sorridere: nel periodo – è proprio il caso di dirlo – più caldo dell’anno, nel pieno della scontrino-mania, nel bel mezzo della gara a chi ha il conto più salato, ecco che un ristoratore decide di scomporre una semplice insalata (pomodori, cipolle rosse e peperoncino sono un classico in Calabria) e suddividere le voci del menu evidenziano prezzi eccessivi, ridicoli, ingiustificabili (una piccola spolverata di peperoncino, seppur buono, non potrà mai arrivare a costare 1 euro, così come qualche fettina di cipolla rossa).

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Insomma, da Badolato, una bella lezione: come assicurarsi la rabbia di ogni cliente in poche e semplice mosse. Con tanto di foto sui social a corredo.

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