Caro prezzi: la metà degli italiani si porta il pranzo in ufficio e 2 su 3 tagliano il fuoricasa

31 Ago 2023, 15:48 | a cura di
Un italiano su due decide di portarsi in ufficio il pranzo da casa, due su tre scelgono di ridurre le uscite per mangiare fuoricasa: sono i primi effetti dell’ondata di rincaro dei prezzi, ma sono anche frutto di una maggiore sensibilità ambientale. Il sondaggio dell’app antispreco Too Good To Go

Se da solo il Covid non è bastato a farci cambiare troppe abitudini, ci pensa la recessione e ci pensano i rincari generalizzati degli ultimi mesi a farci ripensare a una serie di spese e di modi di vivere e di mangiare che non riusciamo più a sostenere. O che riteniamo di dover comunque riorganizzare.

La schiscetta, foto di Ca-Creative/Unsplash

La schiscetta, foto di Ca-Creative/Unsplash. In apertura, foto di Q Bin IIzny su Unsplash

Due italiani su tre riducono i pranzi fuoricasa

Così, ecco che un sondaggio realizzato da Too good to go (la prima app per la gestione e il recupero del cibo invenduto) e da YouGov (società internazionale britannica di ricerche di mercato e analisi dei dati basata su Internet con sede nel Regno Unito e attività in Europa, Nord America, Medio Oriente e Asia-Pacifico), ci rivela che il 93% degli intervistati dichiara di aver modificato le proprie abitudini a causa dell’aumento dei prezzi, che un italiano su due ha deciso di portarsi al lavoro il pranzo da casa perché oltre a essere più economico è anche più sostenibile, che 2 italiani su 3 hanno diminuito le uscite mangerecce fuori casa e che nel 49% dei casi il motivo alla base di questi cambiamenti si fonda su motivazioni di tipo sia economico che ecologico. Insomma, una bella rivoluzione che nasce anche da una sorta di “ribellione” pragmatica alle logiche del consumismo imperante.

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l'etichetta di Too Good To Go: Spesso Buono Oltre

Aumenti dei prezzi e attenzione all’etichetta

La ricerca di YouGov per Too good to go evidenzia che il 91% dice di aver modificato le proprie abitudini per far fronte sia al rincaro dei prezzi che al minor potere di acquisto. Si è sviluppata così, in maniera spontanea e molto pragmatica, una serie di accortezze antispreco: il 43% degli oltre 1.000 intervistati decide infatti di acquistare meno quantità di prodotti per evitare la possibilità di spreco, il 38% si dedica con più diligenza alla stesura della lista della spesa e il 48% guarda con più attenzione la data di scadenza in etichetta. Su questa specifica particolarità, i responsabili dell’app Too good to go hanno voluto approfondire l’opinione degli intervistati i quali suggeriscono così, nell’87% dei casi, che siano anche le aziende che producono e commercializzano i prodotti a dover informare meglio i consumatori. In questo senso, Too good to go ha già lanciato due anni fa la campagna Etichetta Consapevole a cui hanno già aderito in Italia oltre 40 brand. Il progetto prevede l’etichetta “Spesso Buono Oltre" accompagnata dal pittogramma  “Osserva - Annusa - Assaggia”, che invita i consumatori ad approfondire con i propri sensi lo stato dei prodotti che hanno superato il Termine Minimo di conservazione, sensibilizzando sulla differenza tra data di scadenza e termine minimo di conservazione. “Solo nel 2022, abbiamo avuto la possibilità di inserire l'Etichetta Consapevole su oltre 1,7 miliardi di prodotti nei 13 mercati Europei in cui siamo presenti, grazie alla collaborazione con 465 brand diversi – spiega Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go – La nostra missione è fare in modo che più consumatori possibili siano quotidianamente stimolati a fidarsi dei propri sensi e a valutare il cibo anche in base al suo "aspetto, odore e sapore", prima che questo possa andare sprecato”.

Il ritorno all’home-made

Il cibo è uno dei terreni di maggiore sensibilità dei consumatori-cittadini rispetto al costo della vita e la risposta dei consumatori è una cartina di tornasole delle tendenze che si profilano nei periodi di crisi. In questo senso, si registra un forte ritorno alla cucina casalinga, contrapposta alla scelta di mangiare spesso fuori. Già dallo scorso luglio, infatti, 1 italiano su 2 ha deciso di andare in ufficio con la lunch box – o schiscetta, alla milanese – con dentro il cibo cucinato la sera prima. Tendenza questa che fa da riprova a un altro dato che incide molto sull’organizzazione e sul business del mangiar-fuori: il 76% degli intervistati afferma che sono meglio i pasti fatti in casa rispetto a quelli acquistati pronti vicino all’ufficio e di aver conseguentemente ridotto i pranzi al ristorante o gli ordini ai servizi di take away.

La busta antispreco dell'app Too Good To Go

Aumentano i download delle app antispreco

Sono 8 su 10 gli italiani che si dicono alla ricerca di nuove soluzioni sostenibili utili per contrastare lo spreco alimentare. In questo senso va l’app di Too Good To Go, una soluzione che offre sia ai consumatori e sia agli esercizi commerciali la possibilità di contrastare lo spreco con soluzioni economiche e sostenibili. Negli ultimi mesi Too Good To Go ha infatti registrato un importante incremento dell’utilizzo dell’app da parte degli utenti con un aumento del +51% di download, arrivando a contare in Italia quasi 8 milioni di utenti che hanno già salvato da inizio anno oltre 3.700.000 pasti. Un modo per cominciare a combattere lo spreco alimentare che è complessivamente responsabile del 10% delle emissioni di gas serra nel mondo.

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