Spalletti, “Se il mio vino fosse un calciatore sarebbe Daniele De Rossi”. Non solo calcio, il nuovo Ct è appassionato di vino e lo produce

9 Set 2023, 09:58 | a cura di
“La Rimessa” è il nome della tenuta di Luciano Spalletti, nel comune di Montaione, borgo medievale in Toscana. Tutto sul suo vino prodotto

Dopo aver portato il Napoli alla vittoria del terzo scudetto, dal 18 agosto scorso Luciano Spalletti è il nuovo Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Calcio. Il prossimo 9 settembre a Skopje ci sarà il suo primo banco di prova con la partita Italia contro Macedonia del Nord per le qualificazioni Euro 2024.

Quando l’allenatore non è sui campi da calcio si rifugia in Toscana, fra le colline fiorentine, nella sua tenuta La Rimessa dove, in compagnia della sua famiglia, può godere della natura e prendere ispirazione per le strategie calcistiche. Tra un modulo di gioco e l’altro, Spalletti trova anche il tempo di produrre vino e olio.

La tenuta di Luciano Spalletti in Toscana

Si chiama “La Rimessa”, la tenuta di Spalletti e si trova a Montaione, borgo medievale tra i più belli d’Italia, situato tra Firenze, Pisa e Siena. Bordocampo, invece, è il vino punta di diamante prodotto a La Rimessa, e realizzato con uve sangiovese e merlot. “Se dovessi paragonare il mio vino a un calciatore sarebbe Daniele De Rossi, carattere e intensità per creare l’armonia adatta a qualsiasi gioco”, dice Spalletti nel video di presentazione sul sito de La Rimessa.

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Allenare una squadra è come produrre vino

 Trovo molte analogie tra allenare e produrre vino, entrambe le attività mi permettono di lavorare all’aria aperta, di creare strategie, contenuti e cercare soluzioni; poi ovviamente ci sono i risultati sia il vincere una partita importante che aver prodotto un buon vino ti dà grandissima soddisfazione”, continua Spalletti. Due passioni, quindi, quelle del calcio e del vino che, secondo il nuovo Ct della Nazionale, si intrecciano in modo naturale. Entrambe richiedono dedizione, disciplina e attenzione ai dettagli.

Allenare la Nazionale: un sogno che parte da lontano

Un sogno che parte da lontano – dichiara Spalletti durante la conferenza stampa di presentazione  –avevo undici anni nel 1970, c’erano i Mondiali in Messico e chiesi a mia mamma se mi poteva cucire una bandiera dell’Italia, la più grande possibile, per poter andare a festeggiare quel fantastico 4 - 3 contro la Germania e ora questa bandiera dell’Italia la riporterò in campo quando andrò in panchina e spero di far rinascere quello stesso sogno che avevo io in tutte le migliaia di bambini che guardano la Nazionale Italiana”.

 

 

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