Aragoste e champagne: cosa c'è nel treno blindato di Kim Jong Un

12 Set 2023, 20:34 | a cura di
Aragoste e Champagne: anche nel regime socialista di Pyongyang i simboli del cibo di lusso non cambiano. E pare siano i beni di conforto del dittatore Kim Jong Un in viaggio per incontrare Putin

Pare sia lentissimo, circa 50 km all'ora, il treno su cui viaggia Kim Jong Un verso Vladivostok per incontrare Vladimir Putin. Sono le misure di sicurezza che appesantiscono il convoglio blindato, anche se soffiate dicono che sia attrezzato solo contro gli attacchi "da armi leggere o a bassa potenza", nulla in caso di "attacchi aerei o missilistici".

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I viaggi in treno dei leader della Corea del Nord

È il mezzo di locomozione prediletto della famiglia a capo del governo di Pyongyang che si racconta adotti strategie di sicurezza straordinarie come il numero di treni usati per gli spostamenti del leader: tre, uno dietro l'altro; il primo per controllare le rotaie, il secondo con il dittatore e il suo entourage più stretto, e il terzo per l'intero staff guardie del corpo comprese.

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Il treno, che pare sia dotato delle più moderne apparecchiature di comunicazione, monitor e tutti gli strumenti necessari a un capo di stato in viaggio di lavoro, ha anche un nome: Taeyangho che significa più o meno sole, riferimento simbolico al fondatore della Corea del Nord, Kim Il Sung, nonno di Kim Jong Un. Il leader che ha inaugurato la tradizione dei lunghi e lenti viaggi in treno poi continuata dal figlio (padre dell'attuale dittatore) Kim Jong Il, pare terrorizzato dagli aerei. Entrambi, imbalsamati, riposano in un mausoleo che ospita anche una replica di due carrozze del treno. Stranezze di una dittatura dove domina il culto della personalità.

Aragoste e Champagne: i gusti molto occidentali del dittatore

Ma forse il passo da tartaruga del treno è dovuto anche alla cambusa, che la vulgata vuole extralusso: vino francese, aragosta fresca, barbecue di maiale. Difficile dire se si tratta di verità o leggenda quando si tratta della Corea del Nord, di certo è che in qualsiasi parte del mondo ci si trovi, i simboli del lusso rimangono gli stessi, anche nel regime socialista di Pyongyang.

Foto: Reuters

 

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