Guardare per credere. Anzi, per degustare. È la nuova frontiera dell’assaggio per giovani sommelier con lievi disabilità, diversamente capaci di scoprire e raccontare i calici senza sorseggiarne il contenuto. Sì, senza bere perché la valutazione dell’etichetta avviene attraverso l’olfatto e la vista.
Dopo sei anni di sperimentazione il progetto “Sommelier Astemio” diventa un modello che sarà ripetuto in tutta Italia.
Ecco come si svilupperà il progetto
Dieci ragazzi minorenni con disabilità meno gravi daranno il via ad un nuovo modo di intendere il vino, appunto: non più la classica degustazione, ma la scoperta delle varie cantine attraverso il solo uso degli altri sensi come olfatto e vista.
È la prima edizione della Giornata Nazionale Ais della Sostenibilità e Solidarietà ad aver accolto l’iniziativa presentata a Bari nel Grande Albergo delle Nazioni. “Questi studenti speciali” spiega la stessa Ais “non potendo assumere sostanze alcoliche, potranno imparare a servire il vino, ad abbinarlo al cibo e a descriverlo con il solo uso della vista e dell’olfatto”.