Se c’è una denominazione che più di altre sta lavorando per adeguarsi ai tempi è senz’altro l’Asti Docg. Un compito non facile, visto che parliamo di un vino storico (il suo Consorzio, nato nel 1932, è tra i più antichi d’Italia), legata ad un vitigno aromatico come il Moscato, in un momento in cui i gusti si spostano verso le tipologie secche. Ma forse proprio per questo l’attenzione al mercato è massima. Come dimostrano anche le modifiche al disciplinare che si son susseguite in questi anni.
Le nuove versioni
Nel 2017 è stata la volta dell’Asti secco con il lancio delle versioni dry ed extra dry (circa 400mila bottiglie); nel 2020 sono arrivate le versioni brut, extra brut e pas dosé con un residuo zuccherino ridotto. Operazioni che di certo non hanno sostituito il focus della denominazione, ma che hanno consentito alle cantine di procedere con il completamento di gamma per far conoscere una versione diversa al consumatore.
Ma non è finita qui. “Per rivolgerci ai consumatori più giovani stiamo sperimentando anche la via della mixology” spiega il direttore Giacomo Pondini “ovvero proporre le nostre bollicine in maniera diversa, sottoforma di cocktail”. Proposta molto apprezzata anche all’interno di manifestazioni sportive: il Consorzio è stato official sparkling wine degli Internaizonali Bnl d’Italia e ha appena rinnovato fino al 2025, l’accordo con l'Association of Tennis Professionals.
Export in crescita
I numeri sembrano dare ragione a queste operazioni. Il 2022, infatti, si è chiuso a quota 102,7 milioni di bottiglie prodotte, in leggero incremento rispetto al 2021 (+0,5%). L’estero incide per il 90% e, in particolare, per l’Asti spumante, nei primi sei mesi dell’anno è in terreno positivo sia a volume (+5,3%) sia a valore(+8,5%). Il primo mercato si conferma la Lettonia (vedi alla voce triangolazione con la Russia) che nei volumi mette a segno un tondo + 70%. In grande spolvero anche la Germania (+51%), mentre rallentano gli Usa (-18,7%).
I Sorì verso il registro dei vigneti eroici
Tra i progetti in cantiere per il prossimo futuro c’è l’iscrizione dei Sorì -ovvero i vigneti in pendenza (superiore al 40%) dove la raccolta può essere svolta solo manualmente - al registro dei vigneti eroici, come da decreto ministeriale del 2020. “In questo modo” spiega il vicepresidente del Consorzio Stefano Ricagno “si potrebbe contare su tutta una serie di supporti per la loro valorizzazione, non da ultimo l’accesso a bandi di carattere culturale. Per questo stiamo lavorando ad una nuova mappatura, in modo da far avere al più presto un elenco aggiornato alla Regione e avviare l’iter nazionale”. Secondo l’ultimo censimento, i Sorì sono circa 300 ettari su 9700 ettari.
Vendemmia sotto il segno della siccità
Intanto si è conclusa la raccolta che quest’anno ha lasciato sul terreno circa il 15-20% della produzione. “Da queste parti” spiega Ricagno “il problema si chiama siccità. La mancanza di piogge si fa sentire ogni anno di più. Motivo per cui, insieme agli altri Consorzi, stiamo lavorando a delle misure per aiutare le cantine. Tra queste, le moratorie sui mutui delle aziende vitivinicole per sostenere l’economia delle denominazioni nei prossimi mesi. Il nostro obiettivo è attivare la sospensione dei pagamenti entro novembre”.
Una mostra racconta 90 anni delle Bollicine
Per quanto riguarda l’incoming sul territorio, sono due le principali operazioni in corso. In primis, la mostra itinerante dedicate ai 90 anni delle bollicine che, dal 7 ottobre si è spostata a San Giuseppe d’Alba, con oltre 60 manifesti storici, filmati e immagini rare che raccontano la storia delle grandi casi spumantistiche.
C’è, poi, il Treno storico delle Ferrovie dello Stato (trEno Enogastronomico di Langhe, Roero e Monferrato) di cui l’Asti Docg è official sparkling wine. “Dieci viaggi a stagione” ricorda il presidente del Consorzio Lorenzo Barbero “per conoscere il territorio: partenza da Torino fino a Nizza Monferrato, con tappa anche a Canelli”. C’è tempo fino a novembre.
I NUMERI
10mila ettari
1013 aziende consorziate
102,7 milioni bottiglie prodotte
90% export