Procida

13 Dic 2011, 16:33 | a cura di

La più piccola delle tre isole campane è anche molto amata dai napoletani per la sua semplicità. Poco meno di un'ora di navigazione da Napoli (o mezz'ora da Pozzuoli) e si arriva a Marina Grande. La prima vista è quella di Palazzo Montefusco, un edificio rosa dalle belle mura merlate. Lungo il porto troviamo l'ampia b

anchina denominata "sotto le grotte" (per le numerose grotte scavate nel tufo per tirarvi le barche e oggi adibite a magazzini). La teoria di case dalle facciate color pastello mette subito allegria (i colori servivano ai pescatori per distinguere da lontano le proprie case). Proseguendo si arriva sulla banchina del nuovo porto turistico dove vi era una volta l'albergo della Vittoria, che ospitò Alfhonse de Lamartine, autore del romanzo "Graziella", l'eroina, figlia di pescatori, immagine tipica della bellezza procidana. Percorrete la salita Castello che conduce ai fabbricati già destinati a Casa di reclusione (1830-1988), dominati dalla mole del Mulino, costruito nel 1764 per la molitura dei grani importati durante la carestia. Dove la salita forma un gomito, è possibile ammirare il più caratteristico paesaggio di Procida: le case sovrapposte e variopinte di Marina Corricella, un suggestivo anfiteatro aperto sul mare. Da qui inizia anche il borgo di Terra Murata (nome derivante dalle fortificazioni medievali) dove le stradine sono come un budello, tutto un andirivieni di passaggi, di corridoi, di vie coperte. Nell'immaginario letterario, Procida è legata a "L'isola di Arturo" (1957), una delle maggiori opere di Elsa Morante, scrittrice alla quale è inoltre dedicato un premio letterario.E' location anche di film di successo come "Il Postino", con Philippe Noiret e Massimo Troisi e "Il talento" di Mr. Ripley, con Matt Damon. Altro luogo magico è la Riserva Naturale Statale Isola di Vivara, la piccola isola che si trov  poco distante da Procida. Di origine vulcanica, è la più piccola delle isole Flegree e un gioiello incontaminato nel golfo di Napoli. Ha di recente restituito tracce di frequentazioni micenee ed è oggi collegata all'isola di Procida da un ponte di servizio dell'acquedotto campano, costruito nel 1957.

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