In Italia prevale la cultura del bere responsabile

7 Mag 2009, 20:16 | a cura di

Si è svolta il 7 maggio a Roma, presso la Sala Capranichetta, la conferenza stampa di presentazione della nuova ricerca ISPO dedicata ai Giovani e alla Cultura del Bere.

Un tema di straordinaria attualità che ha visto la partecipazione del ministro per la Gioventù, Giorgia Meloni, insieme al vertice di

Federvini, la Federazione italiana industriali produttori esportatori ed importatori di vini, acquaviti, liquori, sciroppi, aceti e affini.

Dell’alcol va condannato l’abuso a differenza delle droghe di cui va invece condannato l’uso”.

È quanto ha affermato il ministro Meloni, che ha presentato alla commissione Trasporti della Camera dei Deputati la relazione sulle norme per il miglioramento dei sistemi di sicurezza stradale.

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Il Rapporto Ispo – ha proseguito il ministro – se da una parte conferma le differenze esistenti tra culture del bere diverse, quella Mediterranea e quella del resto dei Paesi europei, dall’altra, sottolinea la necessità di continuare con le politiche di prevenzione e controllo nei confronti dei giovani, insieme al dialogo e informazione con gli operatori del settore”.

Nel confronto sul tema, il presidente della commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci, ha dichiarato che “le misure che vietano la vendita di alcolici dopo le 2 di notte sono inefficaci” per la lotta al consumo irresponsabile.

I risultati della ricerca presentati dal prof Renato Mannheimer hanno evidenziato come in Italia prevalga una consolidata “cultura del bere” caratterizzata da un consumo di bevande alcoliche con prevalenti valori d’uso alimentare e conviviale.

L’indagine identifica una crescente criticità in una ristretta fascia d’età compresa fra i 16 e i 24 anni nell’ambito della quale i fenomeni di abuso si concentrano intorno ai 18 e i 19 anni.

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Oltre questa fascia d’età, il consumo di alcol si distribuisce nel corso della settimana secondo le modalità del cosiddetto Stile Mediterraneo caratteristico anche di altri Paesi con tradizioni simili alla nostra, come ad esempio la Francia. Al contrario, nelle nazioni del Nord Europa dove il consumo si concentra nel week end prevale il “modello nordico” caratterizzato da fenomeni più gravi di abuso, nonostante il sistema preveda forme di proibizionismo più spinte che non in Italia.

Il presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia, ha dichiarato che “l’Italia appare come il Paese in cui si è maggiormente affermato lo Stile Mediterraneo  che ben si coniuga con il concetto di bere responsabile, in cui la qualità viene preferita alla quantità, i consumi avvengono prevalentemente a tavola e nel contesto familiare”.

Proprio la famiglia – ha proseguito Vallarino Gancia – è allo stesso tempo la soluzione e il problema dell’abuso giovanile. Laddove continua ad essere il presidio di un costume moderato non esiste alcuna criticità fra i giovani di nessuna età; dove invece questo presidio è carente allora può esserci un rischio. Allora il nostro ruolo è quello di concentrare tutti gli sforzi per sostenere e informare correttamente le famiglie, per favorire il dialogo e allargare il più possibile l’azione comune fra Governo, Istituzioni e Federvini con iniziative di prevenzione che vedranno coinvolte le scuole e le aree di formazione come: autoscuole, centri di guida sicura e sportiva, centri ricreativi, discoteche, bar ecc...

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