Roero storia

11 Giu 2009, 11:58 | a cura di

Camomilla e falò di S. Giovanni
  Nel Roero sopravvive una suggestiva tradizione popolare: la notte di San Giovanni le donne contadine raccolgono i fiori di camomilla, che, seccati al sole estivo, diventeranno l’ingrediente base di tante tisane invernali.
E’, la notte di San Giovanni, il mo

mento più propizio: perché notte magica, libera da influssi maligni.
Nella stessa notte, sulle colline si accendono i falò: rito propiziatorio volto ad aiutare il sole, giunto al solstizio.
E, sempre nel giorno di San Giovanni, le giovani donne contadine cercavano risposte alle loro ansie amorose.

Le pesche “San Giovanni”
Nel Roero sopravvive un’antica varietà di pesche, amorevolmente protetta da qualche romantico cultore di suggestioni e di sapori antichi.
Si tratta delle pesche “San Giovanni”: nome con cui i contadini del Roero di inizio secolo, prendendo come riferimento il periodo di maturazione, avevano ribattezzato la cultivar di origine americana “Amsden”.
E’ pesca di bella pezzatura, a buccia intensamente colorata, a polpa bianca, succosa, spicca.


Nell’Arneis i sentori della camomilla e della pesca

Nel Roero c’è un vino, raffinato ed elegante, il Roero Arneis, che fra i sentori tipici del profumo e del gusto annovera la camomilla e la pesca, accanto ai fiori di acacia, albicocca e mela golden.
Un vino che sembra offrire le suggestioni culturali di queste variegate e belle colline, che sembra incarnare i profumi ed i colori delle sabbiose e calde terre dei sorì del Roero.
Un vino che sembra incarnare perfettamente le suggestioni della notte magica dei falò contadini.
 

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