i stranieri, che fanno registrare un +3%. Un dato importante, soprattutto pochi giorni dopo la ProWein di Dusseldorf e nello stesso anno del Vinexpo di Bordeaux che si terrà in giugno.
E poi anche gli operatori italiani hanno fatto registrare un bell'incremento con un +10% di presenze nei giorni di giovedì, venerdì e lunedì, quelli riservati agli operatori. E in testa alla classifica dei visitatori d'oltre confine troviamo i tedeschi, poi Stati Uniti e Canada, Regno Unito, Svizzera, Francia, Austria, Paesi dell’Est Europa con una forte presenza della Russia, Cina e Hong Kong. Più di 100 paesi nel complesso.
E, ad onor del vero, seppur ridotta di numero rispetto al passato, non è mancata la presenza giapponese. Un Vinitaly che si chiude all'insegna dell'ottimismo, e dove i produttori tornano a casa con risultati importanti. E se il mercato internazionale conferma il ruolo dell'Italia come primo paese esportatore, almeno stando alle impressioni del dopo fiera, c'è molto ancora da fare in termini di qualificazione della nostra offerta. Possiamo crescere in valore, e questo passa attraverso le performance qualitative dei vini delle nostre zone più classiche, attraverso la promozione e la presenza organizzata all'estero, soprattutto sui mercati emergenti e più giovani.
E quanto ai consumi interni, che sono in calo costante, va notato che si beve meglio, almeno in base agli studi di settore. Da questo Vinitaly esce un'immagine davvero positiva del settore enologico italiano. I nostri vini piacciono ai consumatori stranieri di livello perché esprimono una diversità affascinante in un mondo dominato da una decina di varietà di uva “internazionali”.
Dal vigneto Italia i paesi consumatori vogliono sempre più vini di qualità, da denominazioni “classiche”, conosciute, e poi spumanti di qualità e soprattutto vini da vitigni autoctoni. Possibilmente da una viticoltura attenta all'ambiente. Abbiamo archiviato gli anni più duri della congiuntura mondiale, il 2008 ed il 2009, senza perdere terreno, e dopo un discreto 2010 ci aspettiamo tutti un 2011 brillante. C'erano buone aspettative prima di questi 5 giorni a Verona, ora c'è quasi la certezza che sarà così.
L'appuntamento, allora, è per i primissimi giorni di aprile del 2012, con una formula rinnovata, che vede Vinitaly aprirsi la domenica con la giornata dedicata al pubblico degli appassionati, e poi tre giorni, fino a tutto mercoledì, riservati agli operatori. Una formula che, almeno nella fase del sondaggio, ha riscosso l'incondizionato apprezzamento di tutti.
Marco Sabellico
12/04/2011