Una sera a 'casa' di Jamie…

21 Set 2011, 12:51 | a cura di

Approdare al “Fifteen”, dopo quasi una settimana di fish & chips e pasty (la 'pesante' sfogliatina ripiena di bistecca e patate a marchio IGP) è davvero confortante.

 

Vista panoramica sull’oceano (sia

mo a Watergate Bay, sulla costa Nord della Cornovaglia),  tramonto mozzafiato, atmosfera cool, quasi da beach cafè, e menu italiano. Sì, Jamie Oliver il peter pan dell’alta cucina inglese, è uno chef che non ha mai nascosto il suo amore per l’Italia. Il suo ristorante, da cinque anni sulla cresta dell’onda,  ha però una marcia in più: propone piatti ispirati alla cucina italiana, con ingredienti rigorosamente a km0, realizzati da giovani disoccupati del luogo con alle spalle storie difficili, che sono stati appositamente selezionati e formati dallo chef e coordinati ai fornelli dal fido Andy Appleton. 

 

Il menù cambia giornalmente e segue la stagionalità. Aperto 7 giorni su 7, per colazione, pranzo e cena, il ristorante prevede 100 posti, più 12 per la saletta privata, prenotabili anche on line (attenzione, liste d’attesa!) e menu’ degustazione a base di pesce o carne con abbinamento vini. Il suo credo? Località, stagionalità, freschezza dei cibi, ricette semplici e bilanciate  (note le sue crociate contro il junk food).

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L’antipasto, a base di focaccia by Bara’s bakery (l’artigiano del pane), olive pugliesi del tipo Mammuth e fiori di zucca in pastella ripieni di ricotta, è un vero e proprio tributo all’Italia. Nel menu anche burrata, fichi neri, noci tostate, aceto balsamico, datterini. Il pesce è quello di Matt Stevens, soprannominato “The Codfahter”, da oltre 50 anni il fornitore preferito dai grandi chef di tutta la Cornovaglia (anche le molteplici boutique del gusto firmate dal celebre Rick Stein a Padstow si servono dal ‘boss’ di St Ives).

 

Capesante in salsa piccante, spigola con caponata di zucchine e salmoriglio, calamari in insalata di pomodoro e finocchi sanno farsi decisamente apprezzare in tutta la loro freschezza siglata da un generoso olio extravergine d’oliva toscano (Fattoria di Morello???).

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Unico neo, dessert un po’ troppo carichi, alla maniera inglese. Qui in Cornovaglia, la Clotted Cream è infatti di casa e lascia il segno. Facile diventare dei veri e propri addict di questa panna gialla molto consistente e cremosa, proveniente dal latte non pastorizzato delle mucche. La panna cotta con miele, shortbread e lamponi è decisamente troppo ricca. Forse la sempreverde torta al cioccolato di Amedei (nel menu) avrebbe fatto al caso nostro…

 

Un plus all’ambiente informale ma curato al dettaglio e al customer service (merce rara di questi tempi!); persona di servizio dedicata all’ingresso per prenotazione e accompagnamento al tavolo, sommelier discreti ma sempre a disposizione. Unico suggerimento: se non avete molti soldi in tasca è preferibile fare una sosta per il pranzo (menu degustazione 27 sterline contro i 58 spiccioli della cena).

 

Michela Di Carlo

21/02/2011

 

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