“Le carceri non saranno più motivo di vergogna per l'Italia". Un'affermazione che oggi il ministro della GiustiziaAnnamaria Cancellieri ha voluto pronunciare proprio durante la presentazione del progetto sociale per i detenuti dell'isola di Gorgona impegnati nella produzione di vino. “Il lavoro nelle carceri” ha detto il Ministro “serve ad assicurare ai detenuti un futuro anche al termine della detenzione. Stiamo lavorando a 360 gradi” ha aggiunto “per raccontare che l'Italia è un paese altamente civile e le sue carceri ne sono degne. Lo dobbiamo affermare con orgoglio".
L'orgoglio che ha avuto Lamberto Frescobaldi, vicepresidente di uno dei gruppi vinicoli più importanti d'Italia, presentando il Gorgona, un vino bianco a base di vermentino e ansonica: 2700 bottiglie che da giugno saranno presenti sulle tavole dei ristoranti e nelle migliori enoteche italiane. Un vino, ma soprattutto un progetto, che racchiude in sé tutta l’essenza del luogo in cui è nato: un’isola penitenziario, incontaminata e selvaggia, l’unica rimasta in Italia, un modello da imitare per il recupero e il reinserimento sociale dei detenuti. “Sono particolarmente fiero di questo progetto per il quale mi sono battuto in prima persona” ha spiegato Frescobaldi. Sotto la supervisione dei suoi agronomi e degli enologi, l'azienda toscana ha infatti preso un ettaro di vigna presente sull’isola dal 1999 e, nei prossimi mesi, ne reimpianterà un altro. Ma non è finita: la direttrice del carcere di Gorgona, la siciliana Maria Grazia Giampiccolo, ha spiegato che, oltre al vino, è stata rilevata anche la produzione di olio e formaggio che consentirà quindi di allargare l'attività. Sull'isola di Gorgona si scontano pene per reati comuni, la capienza massima del carcere è di 136 reclusi ma al momento ce ne sono 50.
Una mano al progetto l'ha data anche l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, tra i più conosciuti e prestigiosi ristoranti al mondo, con il piatto risoni al limone verde con chiocciole di Gorgona ispirato ai colori e ai sapori più caratteristici dell’isola. Il piatto a partire da quest’estate, sarà inserito nel menù del ristorante. “Quando mi hanno spiegato il progetto per la Gorgona ho subito accettato con grande entusiasmo” racconta Giorgio Pinchiorri “non solamente in virtù del rapporto di amicizia che mi lega alla famiglia Frescobaldi, ma anche perché ritengo opportuna una maggiore attenzione da parte di tutti verso le condizioni delle carceri in Italia”.
Durante la presentazione Lamberto Frescobaldi ha raccontato anche un episodio accaduto qualche settimana fa: “ho assaggiato il vino e dopo, come si fa in tutte le degustazioni, ho sputato il sorso. Un detenuto, dispiaciutissimo, si è avvicinato e con aria sconsolata mi ha detto:
a cura di Maria Presti
30/05/2013