A Napoli arriva O’ Miraculo, il cornetto a 25 euro dedicato a San Gennaro

9 Set 2023, 13:53 | a cura di

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È senza dubbio il più costoso dei cornetti, ma per una giusta causa: il dolce di San Gennaro è pensato per sostenere la Onlus Tabita, che aiuta i senza fissa dimora e i tossicodipendenti.

L’idea è del pastry chef Rocco Cannavino, la dedica è naturalmente per il patrono della città, il nome non può che essere O’ Miraculo e il prezzo… è alto sì, ma stavolta è per beneficenza.

Il cornetto di Napoli a 25 euro

Stiamo parlando del cornetto più costoso di sempre, venduto a 25 euro e già in circolazione da qualche anno. Cannavino di Zio Rocco (con sede a Napoli e Pomigliano d’Arco) lo ha inventato per omaggiare il santo nel 2021, in occasione del concorso “San Gennà… Un Dolce per San Gennaro”, ma soprattutto per sostenere una nobile causa. Quella della Onlus Tabita, associazione impegnata nel supporto di persone senzatetto e tossicodipendenti, a cui sarà devoluto l’intero ricavato. Per chi volesse contribuire all’opera di beneficenza, è possibile ordinare già nei Lab Store di Zio Rocco la brioche, disponibile in un’edizione limitata di 40 pezzi.

Com’è fatto il cornetto di San Gennaro

Un cornetto speciale e goloso, composto da sfoglia all’ischitana al cioccolato fondente criollo 80% e impasto brioche al succo di lamponi selvatici, ripieno con crema al latte di bufala e vaniglia del Madagascar, farcito con lamponi selvatici al pepe rosa e composta di albicocca pellecchiella del Vesuvio. In superficie, polvere di liquirizia calabrese, foglioline e scaglie d’oro puro 24kt. Parliamo pur sempre di un lievito che costa ben 25 euro. La scelta degli ingredienti non è casuale: “Il colore rosso dei lamponi ricorda il sangue del Santo” spiega Rocco “la polvere di liquirizia calabra è per ricordare le sue origini, le scaglie d’oro rappresentano il tesoro” e il nome naturalmente richiama il celebre miracolo. Prezioso è anche il packaging, che riproduce la famosa teca del tesoro di San Gennaro – celebrato il 17 settembre – realizzato a mano dall’artigiano Salvatore Imbimbo.

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