15 gin italiani da provare assolutamente

24 Feb 2016, 12:30 | a cura di

Italia = Grappa? Certo, la tradizione è quella. Ma è anche vero che la passione per il bere miscelato e la moda internazionale hanno fatto del gin uno degli spirits più di tendenza nel mondo, Italia inclusa.

Ed ecco allora decine di distillerie che producono ottimi gin di provenienza tricolore. Ecco le migliori 15 etichette.

Se fino a ieri le distillerie del nostro paese erano conosciute per grappa, acquavite, liquori di diversa tipologia e qualche chicca tra brandy e vodka, oggi il gin vive un successo straordinario. Vuoi per le mode del momento, vuoi per il business che ricorda tanto quello dei birrifici artigianali nati come funghi, vuoi per la cultura del beverage, fatto sta che al momento in Italia vengono prodotte quasi 40 differenti etichette di gin 100% italiano.

 

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Le selezione

Per districarsi in questo labirinto di distillati, abbiamo preparato una prima selezione ragionata di aziende tricolori nel mondo del gin: alcune già affermate, altre appena nate.

 

È il caso del giovane trio romano che produce nella patria del gin, in Inghilterra, ma con ricetta italianissima: “Lavoriamo coi più prestigiosi club di Londra a contatto con i migliori gin presenti sul mercato. Al cuor non si comanda, l’amore per questo distillato è talmente poderoso da decidere di produrre il nostro VII Hills, il primo London Dry italiano”racconta DaniloTersigni. Così come Alessandro Panciniche nel Savonese ha già prodotto anni fa una spettacolare vodka: “con il potenziale offerto dal nostro paese e con il rispetto della qualità, possiamo conseguire eccellenti risultati. Io amo e rispetto profondamente i prodotti che utilizzo. I nostri distillati sono biologici, dalla vodka all’ultimo arrivato: Gino, il gin ottenuto da grano bio”.

 

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Be8

Luigi Iula e Salvatore Romano sono soci e amici con una passione innata per la miscelazione e la cucina: è così che nascono il torinese Barz8, uno dei migliori american bar d’Italia, e il ristorante Punto di Vista dove abbinare ai piatti i cocktails. Nel locale si può scegliere tra più di 160 differenti gin ma i ragazzi volevano qualcosa di personalissimo e unico tanto da creare il loro gin: Be8. Armonico ed equilibrato, è preparato con la tecnica steeping(infusione o distillazione dei botanici estratti singolarmente, successivamente assemblati e ridistillati due volte in alambicco di rame discontinuo su base di alcool biologico di grano). I botanici più netti al naso sono il ginepro (toscano), il cardamomo e il ciclamino. In bocca i semi e la radice di angelica conferiscono una nota terrosa, i semi di coriandolo invece una nota speziata, il pepe nero ravviva il palato e la radice di liquirizia esalta sul finale i sentori balsamici tra aghi di pino e mentolo.

Be8 | Torino |www.puntodivistaristorante.it

 

Tovel's Gin

Il Tovel's Gin è prodotto nel parco naturale Adamello Brenta, nel cuore delle Dolomiti trentine. Il master distiller Gianluigi Valentini (omonima distilleria dal 1872) utilizza nove botaniche locali che crescono sulle sponde del lago alpino Tovel di origine glaciale: ginepro alpino(elemento principale di un London Dry), pino mugotipicissimo della zona, fiori di sambucoche donano freschezza, scorze di limonedella riviera del Garda, frassino Ornielloin sostituzione della cassia, semi di cumino montanoche ricordano l’anice stellato e la liquirizia, bacche rosse leggermente tanniche di corniolo, radice di genzianae radice di angelica. Un gin la cui vapour infusionesalta i profumi e lo rende estremamente bevibile con un risultato eccellente.

Tovel's Gin | Tassullo (TN) | www.myvalentini.com

 

Gino

I lungimiranti Alessandro Pancini e Luca Graffo dieci anni fa crearono il progetto Origine, un laboratorio di trasformazione e in continua evoluzione. Nel mezzo della Valle Bormida, a Cengio (SV), porta di accesso verso il Piemonte, hanno iniziato come liquoristi per poi arrivare nel 2009 a produrre la prima vodka biologica italiana, l’ottima Vodka 0.1. Oggi passione e maestria li hanno portati a realizzare Gino, distillato di grano bio con cinque botanici (ginepro, liquirizia, rosa damascena, limone, salvia) anche loro tutti certificati bio che, insieme all’acqua di fonte Lurisia esprimono il territorio che va dalla Riviera Ligure alle Alpi Marittime. Al naso il ginepro emerge su tutto, accompagnato da accenti di sedano, agrumi freschi e da note speziate. Anche in bocca è netto il ginepro, convivono la liquirizia e la rosa che donano note morbide in grado di equilibrare i lievi sentori amari della salvia e del limone. Notevole la lunghezza di ogni sorso.

Gino | Cengio (SV)| www.origine-laboratorio.it

 

Solo Wild Gin

A Pure Sardinia va riconosciuto il merito di riprodurre l’identità sarda nei liquori e distillati realizzati, unici nel loro genere e rappresentati della più vera Sardegna. Vodka, vermouth, mirto e il Solo Wild Gin. Un gin selvaggio e puro ottenuto esclusivamente da bacche di piante di ginepro selvatico, raccolte a mano e cresciute spontaneamente lungo le coste dell’isola. Nessun’altra botanica aggiunta, il profumo e il gusto sono davvero concentrati e ricchi. Viene prodotto tramite infusione per trenta giorni in alcool di cereali, e successiva distillazione con metodo discontinuo per circa dieci ore, tramite caldaia a vapore e alambicco in rame. Il naso è invaso e ammaliato dal profumo di ginepro sardo che lentamente lascia spazio a sfumature di resina e di agrumi. In bocca è avvolgente e caldo, lungo ed espressivo. Un sorso di Sardegna.

Solo Wild Gin | Sassari |www.puresardinia.eu

 

Imea Gineprina d’Olanda

Non è solo un gin: è cultura e riscoperta. È l’interpretazione italiana di ciò che era il gin al termine del 1800 in Italia. La ricetta è datata 1897 ed è tratta da un raro testo italiano contenente circa duemila ricette liquoristiche che riscosse molto successo all’epoca: il Liquorista Pratico di Luigi Sala. L’idea di Imea, nome di fantasia come sovente accadeva nella liquoristica e miscelazione futurista, è stata di Fulvio Piccinino, grande conoscitore del settore. Un gin come l’originale, costituito da pochissimi principi aromatizzanti, in cui il ginepro spicca su tutto coadiuvato dall’anice (che allora era sostitutiva dello zucchero) la cui presenza è facilmente riconoscibile. È chiara la speziatura di chiodi di garofano, cannella e noce moscata. Un gin evidentemente unico e diverso, in grado di riportarci in un’altra epoca.
Imea Gineprina d’Olanda
| Castelnuovo Don Bosco (At) | www.imeagineprina.com

Dol Gin

Florian Rabanser distilla il suo gin sull’alto piano dolomitico Alpe di Siusi, nella distilleria Zu Plun ubicata in un maso originario del 1400. Utilizza un alambicco in rame da 150 litri e ben 24 botanici (infusione separata in alcol di cereali) delle montagne altotesine tra cui ginepro, radici di violetta, salvia, cumino, finocchio, timo, fiori e bacche di rosa canina, menta, berberizza, sambuco, calmus, radice di genziana, angelica, foglie di noce e bucce di limoni del Garda. Due anni di lavoro per la creazione del Dol Gin a cui ha partecipato anche il farmacista del paese contribuendo all’analisi delle piante del posto. L’acqua utilizzata per la riduzione alcoolica è la pura di una sorgente che nasce sul ghiacciaio della Val Senales in Alto Adige. Un’esplosione olfattiva dal bouquet che varia dal ginepro fresco alle erbe fresche di montagna. Al palato è morbido e continua l’aroma fruttato bilanciato da tenui note amare di radice di genziana.

Dol Gin | St. Valentino-Siusi (BZ) | www.zuplun.it

 

Gilbach

Dalla collaborazione tra Alessandro Gilmozzi, chef patron del Ristorante El Molin di Cavalese, e il suo ex sous chef Andreas Bachmann, nasce nel 2014 il Gilbach. Avevano le idee chiare fin dal principio i due: era forte la volontà di avere un gin che fosse di montagna in tutto e per tutto. Così dopo la raccolta dei botanici nei boschi della Val di Fiemme e le sperimentazioni, è stata messa in piedi la collaborazione con la Distilleria Pilzer di Faver che nel 2015 ha dato i suoi frutti con le prime produzioni. Ginepro, sambuco e prugnola selvatica donano un carattere decisamente distintivo. Il buon Gilbach di 40% presenta inizialmente note di tè e mate, poi prugna, ciliegia, nocciola e lievi sentori di limone e sambuco. Ha il balsamico del ginepro, la resina, l’anice, il rosmarino ed molto equilibrato con una lunga persistenza di rosa.

Gilbach | Cavalese (TN)| www.gilbachgin.com

 

Greedy Gin

Il gin della tradizione di una piccola distilleria inglese unito al puro estro creativo italiano. Questo è il Greedy Gin ideato della About Ten, giovane e innovativa realtà specializzata nell'ideazione e la distribuzione cui fanno capo Dave Garzon e Francesco Martei, se preferite Chicco&Dave, formatori della scuola per barman Flairtender di Padova. Distillato in Inghilterra ma frutto di studio italiano, è espressivo e vivace, fresco e dinamico come le menti pensanti che lo hanno concepito. Un gin estremamente profumato in cui l’agrumato e il floreale spiccano insieme al balsamico. Le erbe scelte e usate sono 18 ma ne vengono dichiarate 13: ginepro, buccia d’arancio, mandarino, bergamotto, cannella, salvia sclarea, lavanda, cardamomo, buccia di limone, angelica, coriandolo, te verde e litsea cubeba. Al naso un’esplosione di fiori, in bocca lungo e deciso.

Greedy Gin | Padova | www.abouten.it

 

Marconi 46

46 è la gradazione alcolica, via Marconi 46 a Schiavon è l’indirizzo delle Poli Distillerie. Da qui il gin Marconi 46, ultimo genito della tradizione distillatoria della famiglia Poli, che dal 1898 distilla nel cuore del Veneto. Il Marconi è preparato da Jacopo Poli utilizzando Crysopea, il proprio alambicco a bagnomaria sottovuoto, in cui impiegabacche di ginepro, uva moscato, pino mugo, pino cembro, menta, cardamomo, coriandolo. Il bouquet olfattivo ha unintenso aroma di ginepro con nette sensazioni balsamiche e agrumate con un pronunciato mandarino. In bocca è particolarmente morbido grazie all’uva moscato e della persistenza si occupano le gradevoli note di cardamomo, coriandolo e radice di liquirizia. L’esperienza Poli è tradotta in finezza ed eleganza.

Marconi 46 | Schiavon (VI) |www.poligrappa.com

 

Ginius ePigskin

Agli inizi degli anni ’50 papà Silvio Carta decise di dedicarsi alla vinificazione e all’affinamento della nobile Vernaccia, producendo uno dei vini della tradizione sarda. Oggi, insieme al figlio Elio, l’azienda produce due interessanti gin: il Ginius e il Pigskin. Il primo è corposo, fatto solo con botaniche sarde tra le quali foglie di mirto, lentisco, timo, finocchietto, scorza limone, salvia desoleana e bacche di ginepro grandi e verdi ricche di oli essenziali. Il naso ha bisogno di tempo prima di aprirsi e in bocca è delicato mediamente persistente. Il secondo contiene le stesse botaniche di Ginius ma in quantità doppia ed è lasciato riposare in botti di castagno sardo centenario in cui invecchia la vernaccia. Al naso si avverte il legno, la prugna e la frutta secca, in bocca è equilibrato da sensazioni dolci. Simpatico aneddoto (mica tanto), il nome deriva dall’avventura del master distiller che durante la ricerca delle botaniche si è ritrovato circondato dai cinghiali.

Ginius e Pigskin | Zeddiani (OR) |www.silviocarta.it

 

VII Hills

Grande potenziale per il giovanebeverage team che ha concepito VII Hills: sono under 30 Danilo Tersigni, Francesco Medici e Filippo Previero, il trio di barman che lavora a Londra e che qui ha dato vita al primo London Dry gin italiano. Il VII Hills (Sette colli) è prodotto con erbe e spezie coltivate sui sette colli di Roma utilizzando un tradizionale processo di distillazione in alambicchi di rame. Lo spirito base viene estratto dalla barbabietola da zucchero e i 12 botanici vengono impiegati singolarmente per esaltarne l’essenza: carciofo, arancia rossa, cerfoglio, sedano, alloro, coriandolo, lavanda, ginepro, melissa, salvia, semi di finocchio e di alexander. Al naso è un exploit di ginepro, finocchio, arancia rossa e frutta secca, intenso ma non pungente. In bocca è ampio e denso con un vivace pepe percepibile sulla lingua e un retrogusto di carciofo e mandorla, ginepro e miele. Presto la produzione verrà trasferita in Piemonte.

VII Hills | Londra |viihills.co.uk

 

Marton’s Gin

Terra di grandi grappe e di menti illuminate quella veneta. Con sede a Treviso e produzione in un’antica distilleria di Bassano del Grappa, Roberto Marton da un paio d’anni produce un grande Italian Premium Dry Gin. Un cool compound, un gin fatto per infusione a freddo, prodotto a partire dai migliori cereali di produzione italiana e acqua di sorgente, sottoposto a due processi di distillazione. I botanici scelti sono buccia di agrumi, cannella, semi di anice, bacche di ginepro, pepe rosa, cren (rafano veneto), ginger, frutti rossi, chiodi di garofano e radice di liquirizia per cui Roby ha una passione smodata. Un gin complesso dal colore giallo pallido (non viene filtrato), ben strutturato e secco, con sentori liquirizia e ginger che aiutano in equilibrio e freschezza. Persistente con finale dedicato alle note agrumate.

Marton’s Gin | Treviso |www.robymarton.com

 

Gin Pilz

Faver è un antico borgo situato a metà della Valle trentina di Cembra, qui dal 1957 la distilleria Pilzer produce grappe di grande valore. Dopo essersi affermati con le acquaviti di frutta, le grappe monovitigno e addirittura con un brandy, i fratelli Bruno e Ivano Pilzer hanno deciso di utilizzare la loro grande arte della distillazione per la produzione di un gin del territorio. Nella ricetta del Gin Pilz (fungo in tedesco) sono impiegati i botanici dei boschi trentini e l'acqua di qualità delle Dolomiti. Al naso il ginepro è fine e profumatissimo e riesce a combinarsi in modo eccellente con le altre quindici diverse erbe naturali. È secco e deciso, ottimo da bere liscio. L’equilibrio e la pulizia sono il segno distintivo dei maestri distillatori.

Gin Pilz | Faver (TN)| www.pilzer.it

 

Z44

Unico nel suo genere con il connubio vincente tra Alpi e Mediterraneo: è il Dry Gin Z44 della distilleria altoatesina Roner. Inconfondibile personalità grazie alle pigne di pino cirmolo che insieme al ginepro creano un gin lodevole. Le pigne vengono raccolte ogni estate sulle pendici del Corno Bianco, lavorate per infusione, e in seguito l’estratto ottenuto viene distillato ed utilizzato nelle successive fasi della produzione. Ne derivano note fresche e balsamiche tendenti al mentolato, resinose ed intense. A far da cornice intervengono anche le calde sfumature di ginepro insieme all’achillea che persiste e richiama il profumo della camomilla, la radice di violetta che impreziosisce con sensazioni floreali e la radice di genziana che dona struttura e corpo. L’acqua è quella alpina per un gin molto caratteristico.

Z44 | Termeno (BZ) | www.roner.com

 

Vallombrosa

Il gin artigianale Vallombrosa è prodotto dai monaci dell’omonimo monastero aretino. In gergo è definito gin monovarietale perché per la sua produzione è utilizzato il ginepro proveniente da una zona specifica e viene distillato senza l’aggiunta di altre piante o aromi. L’esclusività non è garantita soltanto dall’altissima qualità del ginepro che cresce spontaneo tra Sansepolcro e Pieve Santo Stefano, ma dall’antica e mai mutata ricetta dei monaci benedettini. Ad occuparsene è Don Roberto Lucidi: “una ricetta nata tre secoli addietro che abbiamo riportato in voga negli anni ’50. Sono convinto che tutto stia nei segreti del passato, oggi non riusciremmo ad ottenere lo stesso Vallombrosa”. Un gin eccellente liscio, equilibrato nella miscelazione, con un ginepro dalla grande identità.

Vallombrosa | Reggello (FI) |www.evallombrosa.it

 

a cura di Giovanni Angelucci

 

Articolo uscito sul numero di Febbraio 2015 del Gambero Rosso. Per abbonarti clicca qui

 

 

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