Oscar Green 2011: ecco le imprese più innovative

17 Nov 2011, 17:58 | a cura di

Dal primo "grande fratello" che entra nella stalla attraverso I'Ipad per seguire costantemente i maiali durante la crescita, controllandone alimentazione e benessere, per ottenere eccellenti salumi "supervisionati" , all'imprenditore solidale che usa il linguaggio braille sull'etichetta del proprio miele, dal vivaista artista che trasforma il su

o estro in vere e proprie sculture verdi al brillante imprenditore che promuove prodotti e territorio con un volo in mongolfiera.

 

E ancora dall'abile casaro che propone un pecorino "vegetale" di fronte al boom di musulmani e vegetariani in Italia a chi, grazie ai suoi studi in farmacia, produce cosmetici naturali a base di olive.

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Sono queste solo alcune delle idee creative che combattono la crisi del concorso "Oscar Green" 2011, il premio per l'innovazione dei Giovani della Coldiretti sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Tra le iniziative piu’ interessanti spiccano quelle di due apicoltori. Il primo,  Giorgio Poeta , titolare dell’omonima azienda di Fabriano, ha pensato di proporre il miele in barrique, consapevole che il pregiato nettare, gia' molto apprezzato, puo' raggiungere la sua massima espressione e raffinatezza se invecchiato in botti di rovere. “E’ iniziato tutto per gioco – spiega-. Ho chiesto a un mio amico produttore di Verdicchio di prestarmi una barrique e ho cominciato le mie sperimentazioni. Il miele ha colore rosso rubino dal sentore del vino cotto con retrogusto balsamico”.

 

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Il secondo, Gianni Infantino, ha lottato sette anni prima di poter produrre un miele con etichetta in braille. L’azienda di Gianni è un’impresa itinerante tra il cuore di Tolve e le vette della Basilicata dove sono collocate le arnie (100 per 30 quintali di miele all’anno). “Ho bussato tante porte –racconta- nessuno era disposto a sostenere il mio progetto (vincitore dell’Oscar Green 2011 nella categoria ‘Sostieni lo sviluppo’).  Alla fine ha risposto al mio appello una stamperia svizzera  che impiega anche non vedenti ”.

 

Innovativa anche l’idea di impresa vincitrice nella categoria "Stile e cultura d'impresa”. L’azienda "Ca Lumaco" (Mo) di Manuele Ferri alleva allo stato brado suini di razza "Mora romagnola" destinati alla produzione di carni e salumi certificati biologici. Attraverso una web cam consultabile anche tramite iPhone, il titolare dell'azienda, ha reso i suoi maiali sorvegliati speciali dal primo giorno di vita in modo da garantire un'altissima qualità e assoluta tracciabilità ai suoi salumi. Nella sua stalla, che non teme occhi indiscreti, Manuele ha creato una vera e propria sala parto con le fattrici della razza Mora Romagnola libere di muoversi in completa autonomia fino al momento della nascita dei maialini e il tutto è supervisionato da sofisticate telecamere controllabili da un pc o un telefonino, da qualsiasi parte del mondo. Successivamente la marchiatura avviene con un microchip che permette di risalire all'intero albero genealogico dei piccoli maiali, cosicché nulla possa sfuggire dalla sua tracciabilità. Acquistando i suoi salumi è possibile conoscere quindi anche il tipo di alimentazione, le attenzioni a loro riservate, tutti i controlli veterinari, l'igiene degli ambienti e persino la cura della stagionatura delle carni.

 

Tra i premiati nella categoria "Campagna Amica" quest’anno c'è anche un abile produttore aquilano, Cristian Merlo, che una volta scoperte le preziose virtù del latte d'asina è riuscito a ricavarne il primo e golosissimo yogurt. La sua azienda "Ciucolandia" nasce "per riportare l’asino nella sua terra, per farlo ritrovare agli anziani e per presentarlo alle nuove generazioni. Perché in fondo in fondo, l’asino fa parte di noi, della nostra cultura e del nostro dna: più degli altri animali domestici è quello che mette tutti d’accordo sulla tenerezza che suscita il vederlo, assolutamente scevra da ogni istintivo timore". 

 

Ma gli innnovatori non finiscono qui: chi offre al cliente un olio extravergine personalizzato in modo che possa conoscere esattamente la pianta d'ulivo dal quale e' stato ricavato l'olio che acquista, chi ha sapientemente recuperato i vitigni dell'impero Austro- Ungarico per produrre un vino d'altri tempi. E ancora tra i finalisti non potevano mancare gli imprenditori agricoli attenti al sociale come chi ha avviato un virtuoso progetto con l'ospedale per fornire pasti a chilometro zero o chi ha saputo esaltare la diversita' creando un'azienda agrituristica molto speciale dove i ragazzi down, attraverso una razionale suddivisione della diverse competenze e delle risorse, sono tutti impiegati nella loro struttura o ancora come chi ha creato una innovativa cooperativa agricola, retta da giovani imprenditori che operano nel rispetto di un'agricoltura che privilegia la filiera corta e promuove la solidarieta' verso i meno fortunati. Tra i premiati (categoria "Oltre la filiera"),  c'e' anche chi sa bene che per essere protagonisti sul mercato occorre prendere in mano tutta la filiera, dal grano alla pasta e cosi' da' vita ad un consorzio che ha la sua punta di diamante in una pasta "Chigi", 100 per cento italiana.

 

Insomma, in barba alla crisi, come ha spiegato il presidente della Coldiretti Sergio Marini: "sono questi i giovani talenti sui quali il presidente del Consiglio, Mario Monti, puo’ fare affidamento per il rilancio dell’economia italiana".

 


Michela Di Carlo

17/11/2011

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