Qualività: 20 nuove denominazioni. Ma il Balsamico resta in vetta

31 Gen 2012, 16:21 | a cura di

Sono 20 i nuovi prodotti del paniere agroalimentare italiano di qualità, che si sono aggiunti nel 2011. Delle nuove registrazioni, 14 sono DOP e 6 sono IGP. Le new entry? Formaggella del Luinese DOP , Farina di Castagne della Lunigiana DOP, Porchetta di Ariccia IGP, Fagiolo Cuneo IGP, Fichi di Cosenza DOP, Prosciutto Amatriciano IGP,

Liquirizia di Calabria DOP, Carciofo Brindisino IGP, Brovada DOP, Coppa di Parma IGP, Seggiano DOP, Terre Aurunche DOP, Ciliegia dell'Etna DOP, Salva Cremasco DOP.

 

“La qualità dei nostri prodotti è sempre più proiettata verso l’alto – ha spiegato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, nel corso della conferenza di presentazione del Rapporto Qualivita-Ismea 2011, a Roma, presso il Mipaaf-. Il rapporto Qualivita-Ismea 2011 conferma l’importanza dell’azione del Ministero, che è continuamente impegnato a presidiare il sistema agroalimentare per mantenere gli attuali standard produttivi di livello superiore. Naturalmente non dobbiamo mai abbassare la guardia e in tale ottica, nelle prossime settimane, metteremo in cantiere un disegno di legge che svolgerà una parte importante a tutela della qualità e del 'Made in Italy'. Abbiamo bisogno di norme che garantiscano i consumatori e permettano di rendere più leggibile sulle etichette l’origine dei prodotti. Si tratta di un elemento importante, perché non c’è nessun motivo per negare ai cittadini un’informazione trasparente”.

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Tra le top 15, secondo Qualivita, si conferma l’Aceto Balsamico di Modena IGP, cui seguono il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano,  il Pecorino Romano e il Prosciutto di Parma. Il Balsamico, che ha ottenuto la denominazione solo nel 2009 ha infatti conquistato subito le 10 spighe Qualivita per le ottime performance economiche (243 milioni di euro all’origine, 405 milioni al consumo) ma soprattutto per la grande quantità di volumi esportati (195 milioni di fatturato da export). Un successo frutto anche di un buon marketing mix. Chissà se le nuove denominazioni riusciranno a rubargli la scena.


Michela Di Carlo

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31/01/2012

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