Un mare di Extravergine

3 Feb 2012, 10:10 | a cura di

La cosa che più di tutte racconta la Storia dell’uomo sono gli elenchi. Elenchi di nomi, di cose, di animali… Anche di emozioni. Sono i documenti che ci raccontano la quotidianità; freddi, analitici, ragionieristici scritti che ci tramandano liste; genere letterario pedissequo e arido, tanto più

utile quanto più pedissequo e arido, privo di emozioni e ricco di dati. Di emozioni ne abbiamo vissute tante davanti alle immagini e alle interviste dalla Concordia, adagiata sugli scogli del Giglio. Di paura anche, per i dispersi, per le vittime. Per i rischi di inquinamento, per le tonnellate di resti ormai inutili di un colosso che era uno dei vanti de nostri mari.

Anche qui non potevano mancare gli elenchi. Freddi, ragionieristici, lunghissimi… Le liste di oggetti, mobili, suppellettili… I fogli delle cambuse… vino e olio… Abbiamo dato ieri uno sguardo a questi documenti pubblicati online da Repubblica.it. Nel dramma collettivo del naufragio, uno dei più gravi e insieme tragicomico per le sue circostanze e per quello che ne è seguito, abbiamo scoperto che in cambusa c’erano dei buoni oli d’oliva extravergine. Magra consolazione, certo. Però sapere che in crociera possiamo trovare al tavolo un extravergine Dop Umbria, Liguria o Igp Toscana tutto sommato fa piacere.

Olio extravergine d'oliva DOP Umbria da 250 ml : 21 bottiglie
Olio extravergine d'oliva IGP Toscano da 250 ml : 22 bottiglie
Olio extravergine Ligure olive Taggiasca da 250 ml : 24 bottiglie.

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Così recitano le tre righe di elenco.

Chissà che fine faranno quelle bottiglie? Sicuramente la data di preferibile consumo starà per determinare anche la loro fine. Ai pesci è finito un buon extravergine e non solo il nocivissimo carburante della nave. A noi, malati di olio e di sapori, non può non far piacere sapere che anche nelle massificate crociere da migliaia e migliaia di passeggeri si possa trovare un olio certificato e di qualità… Trasformatosi ormai in una sorta di Message in a Bottle, annuncio di una tragedia, ma anche di buon gusto.

Giulio Scatolini
3 febbraio 2012

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