rmesse di Verona del titolare del dicastero dell'agricoltura, vanno aggiunte quelle dei ministri alla cultura Galan, al turismo Brambilla e al welfare Sacconi. “La mia visita al Vinitaly, come quella di altri colleghi di Governo è il riconoscimento di una grande realtà della nostra economia”, ha detto stamattina Sacconi, che ha aggiunto: “Quello del vino, infatti, è un settore che fa occupazione, anche in termini più consistenti dell'andamento generale”.
Tutto bene, quindi? Si, a condizione di continuare a seguire il settore anche quando si spengono le luci della ribalta del Vinitaly. Quest'anno c'è stato grande ottimismo. Ma attenzione: all'estero si sta vendendo tanto anche grazie ai favorevoli cambi euro/dollaro e al contempo agli sfavorevoli (per gli americani) cambi dollaro/valute australiana e nuova zelandese (quelle dei nostri concorrenti più agguerriti).
In Italia i ristoranti hanno ormai le cantine vuote dopo non aver speso un euro per alcuni anni e quindi adesso non possono fare a meno di tornare a comprare. Lo stesso per le enoteche. Ma questi pur positivi dati non consolidano il settore. Gli danno speranza. Sta alla politica e agli stessi imprenditori non sprecare adesso il buon momento.
11/04/2011