L'Italia dichiara guerra ai barbecue: inquinano troppo

18 Apr 2023, 17:50 | a cura di
Multato per un barbecue: il caso di Bologna. Le ragioni della multa e del divieto.

Barbecue: multato un griller domestico

Quando, quella domenica di sole di fine febbraio, il primo dopo settimane di cielo grigio, un trentenne di origine calabrese, ma trapiantato a Bologna, ha sentito suonare il campanello di casa, mai avrebbe pensato di trovarsi davanti la polizia municipale. Il motivo? Un barbecue acceso nel cortile di casa. Salsicce, costolette, pancetta cucinate con maestria hanno subìto una “cottura interrotta”.

Le ragioni dell'ordinanza anti barbecue

I solerti poliziotti della municipale in pattuglia quella domenica, attirati dal fumo o forse dal profumo, sono entrati nel giardino e hanno comminato all’uomo una multa da duecento euro applicando alla lettera l’ordinanza comunale recepita da norme regionali che prevedono il divieto di combustione, e quindi anche di grigliate, “in giornata festiva dichiarata dalla Regione Emilia-Romagna con misura emergenziale antismog”.

E quella dell’incauto grigliatore rientrava appieno in una di quelle domeniche antismog. Un vero e proprio divieto applicato in gran parte della regione che inizia a ottobre e termina alla fine di aprile, che riguarda la circolazione di automobili e veicoli più inquinanti, l’accensione di camini e anche di fuochi ogni qualvolta vi sia il superamento dei valori massimi consentiti di Pm10, le cosiddette polveri sottili, vero incubo della Pianura Padana e che la fa rientrare di diritto tra i territori più inquinati d’Italia.

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E così, al superare di questo valore, indice di una pessima qualità dell’aria respirabile, scattano le misure di protezione, ed anche per gli amanti delle grigliate della domenica occorre prestare molta attenzione. Questo perché, stando sempre alla norma applicata sotto le due torri, tra le misure necessarie per abbattere le polveri sottili e farle rientrare nei livelli consentiti dalla legge, c’è anche il divieto di combustioni all’aperto, e quindi di grigliate, anche in spazi privati.

La notizia ha fatto in poche ore il giro d’Italia destando qualche stupore, ma a Bologna l’amministrazione comunale non è arretrata di un solo passo. Anzi l’assessore alla Transizione ecologica Anna Lisa De Boni in un “question time” in consiglio comunale ha voluto fare ulteriore chiarezza. “Si ribadisce non solo l’opportunità dell’ordinanza, ma anche la sua necessità”, ha scritto l’assessora, sottolineando che nei giorni di sforamento delle emissioni certificati da Arpae (l’agenzia regionale che monitora anche la qualità dell’aria) il divieto di combustioni all’aperto (barbecue inclusi) scatta “a tutela della salute di tutti i cittadini”.

Barbecue: i divieti in Italia

Essendo l’inquinamento un problema di portata nazionale, Bologna non sembra un caso isolato. Anche in altre città esistono divieti simili recepiti però in modo differente a livello comunale. A Roma, ad esempio, il divieto di accendere fuochi all’aperto (e quindi anche barbecue) vale tutto l’anno se non si possiede una apposita canna fumaria e scatta in automatico al superamento dei livelli massimi di inquinamento previsti per legge. Nel periodo estivo, poi, la cottura su griglia viene interdetta per evitare pericolosi incendi provocati dalla scarsità delle piogge.

In Lombardia invece a causa della estrema siccità il comune di Gavriate ha indotto il sindaco a vietare, a partire dallo scorso 8 aprile e fino a nuova comunicazione, qualsiasi tipo di fuoco compresi i barbecue e grigliate in parchi e aree pubbliche. Ai trasgressori, una sanzione amministrativa fino a 500 euro. Stessa cosa accade a Mantova, sempre in Lombardia e sempre inserita nel cosiddetto “Bacino Padano", dove dal 1 ottobre al 31 marzo è previsto, oltre al divieto dei veicoli più inquinanti, anche il divieto assoluto, per qualsiasi tipologia (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio, scopo intrattenimento, etc.), di combustioni all’aperto.

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Il parere degli chef

Se grigliare è una vera passione per molti italiani, questa deve essere domata dalla necessità, in alcuni casi, di rispettare le regole ambientali. Imposte dalle amministrazioni comunali. Ma cosa ne pensano gli chef?

“L’essere umano griglia da sempre, da prima dell’arrivo delle macchine” conferma lo chef macellaio Fabrizio Nonis aka El Beker “e che le autorità bolognesi abbiano multato un appassionato della griglia, mi sembra un errore. La cottura su griglia” continua “è un importante momento di convivialità e posso assicurare che tutti i Grillers hanno un forte senso etico che consiste nel non sprecare carbonella, fuoco e materia prima. Per questo” conclude “si utilizzano spesso tecniche di cottura diretta e indiretta, che rendono l’impatto ambientale di questa cottura davvero molto modesto”.

“Faccio fatica a pensare che il barbecue della domenica sia il vero problema» commenta Massimiliano Poggi, chef bolognese e presidente dell’associazione regionale Chef to Chef. “La griglia è un metodo di cottura che fa parte da sempre della nostra tradizione, dall’impatto inquinante molto modesto, e penso si sarebbero dovuti prendere provvedimenti per l’ambiente già molto tempo fa”. Secondo Poggi, “occorrerebbero progetti ben diversi per rendere l’ambiente in cui viviamo meno inquinato, oppure, nel caso in cui il barbecue sia così 'impattante' abbiamo tutti bisogno di esserne maggiormente informati”. In ogni caso, conclude: “senza il barbecue della domenica, il mondo sarebbe decisamente più triste”.

 

a cura di Tommaso Costa

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