La moda (infantile) della porno-pasticceria che infuoca l’estate occidentale

2 Set 2023, 12:58 | a cura di
È un’estate ad alto contenuto sexy, questa che sta finendo. Va sempre più di moda l’uso di produrre e promuovere dolci e gelati a forma di organi sessuali, così come il richiamo esplicito per pubblicizzare iniziative commerciali. Battute, polemiche e indignazione

Cibo e sesso: lo sanno anche i preti che i due mondi si parlano e si toccano, non è una novità, insomma, e quindi rischia di non essere una novità nemmeno il fatto che oggi si creino code davanti a una pasticceria con un nome inglese che tradotto significa Signor Cazzo e che serve dolci, gelati e ghiaccioli a forma di chiappe, pene, vagina o tette.

Le minne di Sant'Agata

Le minne di Sant'Agata, uno dei tanti dolci tradizionali che richiamano forme a sfondo sessuale

Tette di Altamura e afrodisiaci

Del resto, ho appena assaggiato una specialità pugliese che mi è stata presentata nel ristorante di un resort per famiglie come “Tetta di Altamura”. Ignorante come sono ho dovuto fare una ricerca online per scoprire che si tratta di un dolce popolarissimo con il nome più generico di “Tetta di monaca”, evidentemente ero rimasto l’unico a non conoscerne l’esistenza. Si tratta di una mezza sfera di pandispagna ripieno di crema e con un bitorzolo in cima a simulare il capezzolo. Nella mia memoria di uomo di mezza età ci sono gigabyte di informazioni più o meno consce che riguardano il rapporto diretto tra sessualità e cibo. Le leggende sugli alimenti afrodisiaci, per esempio, o il più prosaico utilizzo di zucchine e carote per innominabili attività al limite della barzelletta anni ‘50. Tra parentesi, tornando ai cibi afrodisiaci: mai una volta che mi sia successo di ottenere eccezionali risultati in quel campo dopo spanciate di ostriche o tartufo (l’unico risultato eccezionale in quei casi è stato l’esborso in termini di vil denaro). Poi ci sono le varie scienze precedute dal prefisso “psic-”: se mangi tanto sei uno che vive bene la sessualità, se sei mezzo anoressico il letto è meglio se lo usi solo per dormire; se mangi in fretta sei frettoloso anche a letto, se mangi adagio e gustando con voluttà ogni sfumatura di sapore farai lo stesso con il/la tuo/ tua partner. Insomma, si sa.

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dolci a forma di organi sessuali

Dolci fotografati nella pasticceria Mr. Dick di Roma specializzata in questo tipo di lavorazioni

Le pasticcerie erotiche

Cibo e sesso sono fratelli di sangue. E allora perché si fa oggi un gran parlare delle pasticcerie erotiche? Quelle in cui ti servono un “cazzolo” che altro non è che un ghiacciolo che ha tutto l’aspetto di un dildo? (Dico “di un dildo” perché in natura il pene staccato dal corpo non esiste: ha cominciato a esistere quando è stato inventato il dildo realistico). Non lo so. In sé l’argomento è degno giusto di una mezza risata, però poi un paio di riflessioni vengono a galla: la pasticceria milanese del Signor Cazzo (alias Mr. Dick) ha aperto succursali a Roma, Bologna, Genova, Napoli e sul suo sito c’è pure la sezione “franchising”, segno che presto anche le più bigotte città di provincia ne avranno una; inoltre, qui mi limito a parlare di questa realtà ma in Italia le pasticcerie erotiche sono tante e dappertutto.

Tendenze e infantilismo

Le riflessioni:
1) Visto che abbiamo appurato che il rapporto cibo-sesso non è una scoperta recente, e visto che il pubblico del Signor Cazzo è perlopiù composto da adolescenti e turisti (ossia adulti che per un limitato periodo di tempo si comportano come adolescenti), la conclusione che possiamo trarre è che il successo di questo genere di esercizio risponde alla generale infantilizzazione dell’Occidente (solo l’Occidente?) e dunque altro non è che la versione da terza media di un fenomeno antico come l’uomo.
2) Che cosa spinge un/una ragazzino/a a mangiare riproduzioni realistiche di parti anatomiche? Cioè: va bene l’aspetto goliardico e perfino quello di liberazione dai tabù, ma mangiare un pene o una vagina a me farebbe un po’ impressione. Chi mangerebbe una mano, un piede, un femore, un naso, un orecchio umano, seppure di marzapane? O anche: perché chiamare Va Gina un food truck di ravioli e torte? C’è qualcosa di molto sinistro in questa simulazione del cannibalismo. Se non è sinistro, è comunque gratuito, difficile sentirne il bisogno, ecco, ma si sa che le vie della moda sono infinite, e soprattutto, si sa che le idee sulla carta perdenti in partenza spesso si rivelano successi globali. Come scrittore non mi sarebbe mai venuto in mente di scrivere una saga che parla di un mago ragazzino con gli occhiali, se non altro perché è un’idea priva di originalità, stesso dicasi per un cartone animato in cui i protagonisti sono una famiglia di maialini disegnati da Picasso: sappiamo com’è andata a finire.

I dolci e i gelati di Mr. Dick a Roma

Goliardia e sex toys

L’idea di fare dei dolci (squisiti, per carità) a forma di cazzo e di fica mi sarebbe forse potuta venire intorno ai vent’anni a seguito di una serata a base di vino scadente e canne e l’avrei già fin d’allora scartata come “una cagata pazzesca” e invece… La riproduzione realistica di organi sessuali è il core business dell’industria dei sex toy e – in modo traslato – di quella di giocattoli per adulti a uso carnevalesco o per addii al nubilato: in Veneto mi sono imbattuto più di una volta in gruppi di donne sui trent’anni tutte ubriache che si spostavano da un bar all’altro scortando la promessa sposa accessoriata con decine di oggetti che riproducevano l’organo sessuale maschile. Bene, sono felice di annunciare che da oggi la malcapitata non potrà più fare a meno di ostentare, in mano o in bocca, anche un super-cazzolo rosa shocking gocciolante.

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