L’Oms e l’aspartame cancerogeno, ecco tutto quello che c’è da sapere

4 Lug 2023, 14:50 | a cura di
Il prossimo 14 luglio ci sarà l’annuncio ufficiale della Iarc che potrebbe classificare l’aspartame come cancerogeno

Ancora una decina di giorni e l’aspartame, il dolcificante artificiale più utilizzato al mondo, verrà ufficialmente classificato come possibile cancerogeno dalla Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms. Manca solo l’annuncio formale, atteso per il prossimo 14 luglio. Nello stesso giorno saranno presentate le valutazioni in materia da parte del Jecfa, il Comitato di esperti congiunto Fao/Oms sugli additivi alimentari. Ma la notizia – da un’indiscrezione rivelata all’agenzia britannica Reuters da fonti anonime a conoscenza della decisione – rimbalza nelle testate giornalistiche e nelle agenzie di stampa.

Studi e affermazione dell’aspartame nel mercato mondiale

L’aspartame è uno degli additivi alimentari tra i più studiati e testati, ed è stato ritenuto sicuro per il consumo umano da oltre 100 agenzie per la sicurezza alimentare, tra le quali la Food and Drug Administration statunitense, la Food Standards Agency britannica e l’Efsa, l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare. I primi studi, con valutazioni positive, sono stati effettuati all'inizio degli anni Ottanta, seguiti da un’indagine svolta fra il 1995 e il 1996 negli Stati Uniti dal National Cancer Institute, che ha riaffermato la sicurezza dell'aspartame. Nel 1981 ne viene approvata la commercializzazione, nel 1983 la FDA consente l’uso dell’E951 in bevande, prodotti da forno e cibi confezionati, fino a togliere tutte le limitazioni sull'uso nel 1996. In Europa già dal 1980 diversi Paesi ne permettono l’impiego, approvazione estesa poi nel 1994 a tutta l'UE e ribadita nel 2002 dal comitato scientifico della Commissione europea per l'alimentazione dopo studi eseguiti sull’additivo.

Gli studi italiani e statunitensi sull’aspartame

Ai primi anni Duemila risalgono studi che hanno messo in dubbio la sicurezza dell’aspartame: quello della Fondazione Europea di oncologia e scienze ambientali Bernardino Ramazzini di Bologna che, in base a esperimenti di laboratorio, ha ipotizzato un legame tra la formaldeide rilasciata dal metabolismo dell'aspartame e l'aumento dell'incidenza di tumori cerebrali, studio considerato poco affidabile dalla maggior parte della comunità scientifica, Efsa compreso, ma pubblicato sullo European Journal of Oncology nel luglio 2005.

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Sempre nel 2005 è stato pubblicato uno studio promosso dalla California Environmental Protection Agency, che ha evidenziato un aumento dell'incidenza di linfomi e leucemie nei topi femmina a seguito di assunzione di bassi dosaggi di aspartame. A distanza di oltre 4 decenni dai primi studi sulla sicurezza dell’aspartame, a 20 anni da quello dell’istituto Ramazzini e alla luce di 1.300 indagini scientifiche, la Iarc sembra che abbia raccolto prove sufficienti per inserire l’aspartame nel gruppo 2B, il livello più basso di “certezza scientifica” raggiunta secondo il sistema di classificazione dell'agenzia dell'Oms, che prevede quattro categorie: gruppo 1 (carcinogeni certi), gruppo 2A (probabile cancerogeno), gruppo 2B (possibile cancerogeno, potenzialmente in grado di favorire lo sviluppo di tumori), gruppo 3 (sostanze di cui non si hanno prove di cancerogenicità). Le valutazioni della Iarc saranno pubblicate sulla rivista Lancet Oncology.

Nel frattempo, anche il Jecfa, il Comitato congiunto Fao/Oms di esperti sugli additivi alimentari, sta riesaminando la sicurezza alimentare dell’aspartame e presenterà il suo rapporto il 14 luglio, lo stesso giorno dell’annuncio ufficiale della Iarc. Non a caso, dal momento che “le due valutazioni sono complementari”, annuncia l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms.

Cos’è l’aspartame

L'aspartame è un edulcorante, il dolcificante artificiale più usato al mondo, utilizzato in migliaia di prodotti: bevande, dolciumi, gomme da masticare, prodotti caseari, cibi industriali, alimenti dietetici per il controllo del peso, farmaci. È impiegato in sostituzione del saccarosio perché il gusto è quello che più si avvicina al comune zucchero rispetto ai dolcificanti artificiali approvati e, pur avendo la stessa quantità di calorie, ha un potere dolcificante di circa 200 volte superiore. Di questo additivo alimentare, scoperto casualmente nel 1965 dal chimico James Schlatter, e classificato con il numero E951, se ne producono decine di migliaia di tonnellate l’anno. La dose ammissibile è di 40 mg al giorno per kg di peso corporeo.

In termini scientifici, è un dipeptide composto da due comuni amminoacidi, l'acido aspartico e la fenilalanina, presenti anche nelle proteine del nostro organismo e in alcuni alimenti; la fenilalanina è stata leggermente modificata, “esterificata”, con l’aggiunta di metanolo per conferire all’additivo il gusto dolce. Quando le condizioni di temperatura o di pH diventano estreme, l'aspartame può scomporsi nei suoi amminoacidi: non può essere usato, per esempio, come dolcificante nei cibi da cucinare o riscaldare in forno, e degrada in prodotti con pH basico.

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Aspartame: le controindicazioni

Come dicevamo, l’aspartame è composto da tre elementi: l’acido aspartico, la fenilalanina e il metanolo, è a loro che si devono gli eventuali effetti collaterali nell’organismo. La fenilalanina è tossica a livelli di assunzione elevati, in particolare per il feto in via di sviluppo in donne affette da fenilchetonuria (PKU), patologia che consiste nella difficoltà di eliminare la fenilalanina, per cui è sconsigliata l'assunzione di aspartame a donne incinte e bambini (anche se è presente in molti alimenti rivolti anche a queste due classi di consumatori). Il metanolo diventa dannoso in caso di esposizione molto elevata (ad esempio, in seguito al consumo di alcuni liquori distillati in casa). L'acido aspartico può essere convertito dall’organismo nel glutammato, neurotrasmettitore che a livelli molto elevati può avere effetti nocivi sul sistema nervoso.

Cosa dicono le aziende dolcificanti sull’aspartame cancerogeno

Le aziende dolcificanti e parte del settore della produzione alimentare sono comprensibilmente in fibrillazione. Soprattutto l’industria delle bevande, che usa gli edulcoranti, come l’aspartame appunto, per le versioni senza zuccheri dei propri prodotti. L’Isa, l’Associazione Internazionale dei Dolcificanti “nutre serie preoccupazioni per le speculazioni preliminari”, affermando che l’aspartame “è uno degli ingredienti più studiati nella storia”, dichiarato sicuro da “oltre 90 agenzie per la sicurezza alimentare, compresa l’Efsa” e che la Iarc “non è un organismo per la sicurezza alimentare”, riponendo “fiducia nel rigore scientifico della revisione completa della sicurezza alimentare dell'aspartame condotta dal Comitato Congiunto di Esperti Fao/Oms sugli Additivi Alimentari dell'Oms” e attende la pubblicazione dei risultati. Ci aggiorniamo tra pochi giorni. Stay tuned.

 

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