Morto Giuseppe Laterza, il gelatiere gentile

29 Gen 2021, 15:58 | a cura di
Giuseppe si è spento la sera di giovedì 28 gennaio. Lascia prematuramente una famiglia con due splendidi bambini. È scomparso un grande professionista e un uomo di grande educazione e umiltà.

 

Giuseppe Laterza faceva il gelato da quando aveva 12 anni, forte di tutti i segreti del mestiere ereditati dal padre, con la curiosità, la passione e la ricerca che negli anni lo hanno reso un grande professionista. Senza muoversi troppo dal suo territorio – la provincia di Taranto – per reperire le materie prime, con il costante e saldo obiettivo di offrire ai suoi clienti un prodotto prima di tutto sano, goloso e felice. E per arrivare a creare un prodotto di grande livello si era assicurato una formazione seria: partendo dalla Carpigiani University con Gianpaolo Valli, poi al fianco di Sergio Colalucci, presso la Reire, approfondendo con collaborazioni e aggiornamenti con tanti colleghi gelatieri, con i quali condivideva passioni e tecniche nel gruppo Gelatieri Per Il Gelato.

Il bar Mincuccio a Palagiano

Mincuccio, così si chiama il bar che gestiva insieme alla sua famiglia a Palagiano, è uno dei luoghi del dolce più quotati della penisola. Senza dubbio per il gelato, fortissima passione di Giuseppe, che negli anni è divenuto un goloso mezzo per la trasformazione di materie prime selezionate con estrema cura e saggezza. Dalla fragola di Cadonga, al limone di Sorrento, al pistacchio o la nocciola senza latte, fino al goloso Pinguino, sì goloso. Già perché Giuseppe era tra i pochi artigiani virtuosi che non hanno mai avuto paura di rendere il prodotto goloso, oltre che puro nella preparazione. A raccontarlo al meglio è il suo panettone, nella versione classica o nelle più opulente versioni ai tre cioccolati, alla mandorla, albicocca e cioccolato o lo strepitoso Golden Christmas, ripieno di cubetti di cremino alla nocciola scioglievole, e con crema pura di nocciole.

Pubblicità

Osvaldo Palermo, gelatiere e amico fraterno di Giuseppe lo ricorda così:

“Un ragazzo buono, felice, nonostante gli ultimi due anni difficili, nonostante gli fosse chiaro che non sarebbe andato oltre, se non con un miracolo. Per me non era un semplice collega, un amico fraterno. Complice anche quell’incredibile somiglianza che negli ultimi tempi mi ha permesso sempre di avere informazioni sulla sua salute in ospedale senza presentare documenti. Non ha perso un giorno della sua vita, insieme alla moglie e ai due figli piccoli. Ha viaggiato, riso, ha riso tantissimo. Con quegli occhi illuminati con cui lo ricorderemo sempre, gli stessi con cui ha salutato me e la sua famiglia, giorni fa. Sarai sempre con noi”.

Il saluto affettuoso dei colleghi

Sei stato un grande artista, hai iniziato tanto tempo fa a dipingere una tela, con la tua famiglia al centro, il tuo laboratorio, i tuoi amici e con lo sfondo il tuo mare illuminato da un sole che emanava un calore avvolgente. Con questo calore tu continuerai a scaldare e a dare forza ed energia positiva alla tua splendida moglie e a tuoi meravigliosi bambini.
Dario Rossi

Giuseppe è una persona presente, di quelle che quando ci sono si notano, e quando non ci sono si sentono addosso. Si sente il sorriso gioioso, la fiducia verso gli altri, il sapore intenso e vero del suo gelato. Giuseppe ci insegna che non c'è bisogno di sgomitare con arroganza per riempire lo spazio degli altri, basta essere veri, gentili e capaci.
Lorenza Bernini

Pubblicità

Peppe e la moglie li conobbi credo a un Sigep di 5 anni fa ma in maniera molto fugace. A distanza di qualche tempo lo rincontrai a uno Sherbeth e in quella occasione fu così caloroso, sorridente e accogliente nei miei confronti che ancora oggi conservo il ricordo di quel viso tenero e gioviale. Ecco!! Ogni volta che penso a Peppe mi passa alla mente inevitabilmente questa immagine di lui!!
Renato Trabalza

Ho un bellissimo ultimo ricordo. Una delle ultime volte che ho parlato con Giuseppe è stato poco prima di natale. Gli chiesi dei panettoni e lui tramite il cugino che veniva a Roma me li mandò con una cassa di mandarini. Lui era così: una persona solare e di gran cuore.
Stefano Ferrara

Il tuo sorriso, sempre impresso nella mia mente, onorato di esserti amico.
Francesco Dioletta

A te Giuseppe: il tuo sorriso, la tua gentile educazione e immensa cortesia sempre, anche quando certi momenti non lo consentivano; cercherò di farne tesoro sempre.
Cinzia Otri

a cura di Sara Bonamini

Pubblicità
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram