2.000 bottiglie di vino stoccate illegalmente nell'oceano. Così questa azienda californiana ha perso tutto

16 Ago 2023, 13:58 | a cura di
Una cantina californiana che si vantava del suo particolare processo di invecchiamento è stata costretta a consegnare alle autorità migliaia di bottiglie di vino stoccate illegalmente nell'oceano.

La società vinicola Ocean Fathoms, con sede in California, ha perso più di 2.000 bottiglie di vino e altre bevande alcoliche su disposizione del governo della città dopo aver stoccato illegalmente il prodotto al largo della costa di Santa Barbara. L'azienda è stata tenuta a consegnare il prodotto incriminato all'ufficio del procuratore distrettuale di Santa Barbara come parte del loro patteggiamento, ha scritto l'ufficio del procuratore distrettuale in un comunicato stampa mercoledì scorso. Ocean Fathoms offriva bottiglie "adornate con cirripedi, coralli e conchiglie di mare" dopo aver subito un "processo brevettato di invecchiamento oceanico", secondo il sito web aziendale. Le bottiglie e le casse di vino venivano lasciate sul fondo dell'oceano per oltre un anno, giusto il tempo necessario perché un ecosistema di coralli si sviluppasse sopra le confezioni.

Una pratica non permessa negli Stati Uniti

Ocean Fathoms ha iniziato a scaricare casse di vino a un miglio dalla costa di Santa Barbara nel 2017. Lo smaltimento del vino di Ocean Fathoms è stato frutto di un patteggiamento in cui due dei tre fondatori, Emanuele Azzaretto e Todd Hahn, si sono dichiarati colpevoli di tre reati minori: aver scaricato illegalmente materiale nelle acque degli Stati Uniti, vendita di alcolici senza licenza e favoreggiamento della frode degli investitori. Azzaretto e Hahn infatti non avevano ottenuto i permessi necessari dalla Commissione Costiera della California o dal Corpo degli ingegneri dell'esercito degli Stati Uniti prima di posizionare le casse sul fondo dell'oceano. L'ufficio del procuratore distrettuale di Santa Barbara ha affermato che "quasi ogni aspetto della loro attività è stato condotto in violazione della legge statale o federale", con le bottiglie non autorizzate al consumo umano dopo il processo.

I tanti vuoti normativi e i dubbi sulla sicurezza alimentare

La società aveva iniziato a vendere le bottiglie di vino a circa 500 dollari l'una nonostante l'avvertimento della Food and Drug Administration secondo cui il vino non era adatto al consumo umano perché sommerso nell'oceano, e quindi potenzialmente contaminato. Inoltre mancava un'etichettatura approvata a livello federale sul vino, ma anche il permesso di vendita per il controllo delle bevande alcoliche e una licenza commerciale. Ad aggravare il tutto, l'imposta sulle vendite dello Stato della California risultava non pagata. Ocean Fathoms avrebbe anche pubblicizzato la donazione di una parte dei suoi profitti a un'organizzazione no profit ambientale locale, ma non ci sono prove dell'avvenuta beneficenza. A tal proposito si è espresso il procuratore distrettuale John T. Savrnoch, che ha dichiarato: "Questo caso ha coinvolto individui che hanno operato con totale disprezzo per le nostre leggi sui consumatori e sull'ambiente. Il caso sottolinea l'importanza del rapporto del nostro ufficio con agenzie esterne e dimostra il nostro impegno a ritenere le società e gli individui responsabili della violazione di tutti i tipi di leggi sui consumatori e sull'ambiente".

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Ma che fine hanno fatto le bottiglie incriminate? Da quanto si apprende il vino è andato a finire negli impianti di trattamento delle acque reflue locali, mentre le bottiglie di vetro sono state riciclate.

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