È scomparso prematuramente Vito Planeta, a soli 58 anni. Intellettuale, raffinato e poliedrico, Vito era il maggiore dei fratelli Planeta e, come Alessio e Santi e la cugina Francesca, lavorava nell’azienda di famiglia. Vito, come lo zio Diego, non amava apparire, ma dietro il geniale marketing aziendale che sin dall’inizio ha caratterizzato l’azienda menfitana, e che ha anche rivoluzionato tutto il comparto enoico regionale, c’era lui. Basti pensare al calendario con le fasi lunari, che riprendeva lo stemma di famiglia, in pochi anni diventato un cult, o la rassegna artistica itinerante “Viaggio in Sicilia”.
Vito Planeta: uomo di vino e di cultura
Colto, ironico senza mai scadere nel sarcasmo saccente, riusciva senza problemi a socializzare con tutti: così nella stessa giornata passava dalla curva dei tifosi del Palermo allo stadio Barbera alla platea del teatro Massimo. Da sempre impegnato nel promuovere eventi culturali nella sua Palermo, come “Donne in Amore”, che ha portato in città tutta la nouvelle vague della letteratura italiana, Vito con l’azienda di famiglia ha sponsorizzato iniziative culturali non solo a Palermo ma in tutta la Sicilia. L’ultima sua intuizione, diventata ormai - alla sesta edizione - un classico, è stata quella di creare il teatro tra le vigne dell’Etna con la rassegna Sciaranuova Festival, nella tenuta Planeta a Passopisciaro, sul vulcano. Ci piace ricordare Vito con le sue parole sul Festival: "Per noi fare impresa in Sicilia è prima di tutto un fatto culturale. Il vino è un veicolo di profondi significati e valori positivi legati alla terra e alla nostra famiglia; affiancare il teatro è un modo per condividere la nostra passione per la cultura e l’arte con il pubblico siciliano e non solo". Il Gambero Rosso si stringe alla famiglia in questo difficile momento.
a cura di Massimo Lanza