Frequenti e violente grandinate in pianura sono l'incubo in questa fase della maturazione dei grappoli. Stato di calamità in Piemonte; emergenza in Veneto e Lombardia. Dal Prosecco al Barolo, dal Lambrusco all'Amarone, focolai di peronospora. Volumi stimati in calo ma non come al Centro-Sud. Frequenti e violente grandinate in pianura sono l'incubo in questa fase della maturazione dei grappoli.
Quadro fitosanitario migliore al Centro-Nord Italia rispetto a quanto rilevato una settimana fa nel sondaggio del settimanale Tre Bicchieri al Centro-Sud, dove la peronospora ha caratterizzato l'annata, provocando cali a due cifre . Ma è la grandine la vera protagonista a queste latitudini, col moltiplicarsi degli eventi in rapida successione e frequenze mai viste. Il Piemonte ha chiesto lo stato di calamità, il Veneto e la Lombardia hanno annunciato lo stato di emergenza, in Friuli-Venezia Giulia le associazioni fanno pressing sulla Regione perché chieda aiuti straordinari al Masaf. Il Governo per ora ha rinviato le misure di ristoro per il settore primario e previsto più tutele per i lavoratori dipendenti in agricoltura in caso di condizioni di calore eccessive.
Un percorso a ostacoli per i distretti vinicoli
In questo quadro estremamente incerto, per le Dop più importanti (dal Barolo al Collio, dal Verdicchio al Franciacorta), l'annata 2023 è un difficile percorso a ostacoli, con rischi altissimi di perdere in pochi minuti una parte delle produzioni, mentre ci si avvicina a un agosto che è decisivo per le sorti del raccolto. Nonostante il moltiplicarsi delle incognite, va anche sottolineato che permane, tra i principali Consorzi, una discreta fiducia nel riuscire a portare a casa una buona vendemmia. Per la maggior parte degli enti intervistati si prevede una flessione dei volumi, ma in alcuni casi, come le Doc del Trentino o la Doc Collio, le stime preliminari sono addirittura positive.
Piemonte è calamità naturale per la grandine
Grandine protagonista in Piemonte. Per quella del 6 luglio (nel Cuneese, Alessandrino, Astigiano e Torino) la Regione ha chiesto al Masaf lo stato di calamità in agricoltura. Mentre nei territori vitivinicoli il quadro appare discreto nelle colline Unesco dell'Asti Docg, la cui produzione è prevista in linea con gli anni precedenti, intorno al milione di quintali di uve. Non ci sono particolari danni da peronospora, come evidenzia Giacomo Pondini, direttore del Consorzio Asti Docg, mentre la grandinata del 6 luglio, che ha attraversato le campagne di Torino per finire a 70 km di distanza in Valle Bormida, ha provocando danni in parte dei vigneti. Prudenza nel distretto da oltre 10mila ettari del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani sulla produzione 2023. Lo scorso anno furono 500mila gli ettolitri, di cui 108mila a Barolo. Il direttore del Consorzio, Andrea Ferrero, riassume così il quadro fitosanitario: “Fortunatamente, i viticoltori sanno come affrontare la peronospora. Stimiamo che non ci siano cali produttivi significativi”. Per il Consorzio Barbera d'Asti e vini del Monferrato, si stimano volumi di vino compresi tra 520 e 530mila ettolitri (tutte le Dop) con una riduzione di circa 10% sui 551mila del 2022. Primavera con pochissime piogge e giugno fresco hanno favorito lo sviluppo della peronospora ma le imprese hanno effettuato i dovuti trattamenti. “Lo stato dell’uva è ottimo”, fa sapere l'ente piemontese.
Veneto, in corso la conta dei danni per il maltempo
La violenta grandinata del 24 luglio ha lasciato ferite sulle Colline del Prosecco Docg tali da pesare di alcuni punti percentuali sulla produzione 2023. La stima è del Consorzio di tutela del Prosecco superiore Docg. Nella preziosa area del Cartizze, in particolare, si stimano perdite oltre 30%. Nel complesso, sono circa 400 gli ettari di vigneti a Dop con danni evidenti. In generale, la fertilità delle gemme è buona, i grappoli si presentano molto spargoli, con un peso nella media.
Nell’area del Prosecco Doc (29mila ettari vitati), l’inizio vendemmia col pinot nero è prevista per il 22 agosto circa, con la glera dal 5 settembre. La denominazione nel 2022 ha sfornato 683,5 milioni di bottiglie, con 7,5 milioni di quintali di uve e 5,66 mln/ettolitri. Stato fitosanitario generalmente buono, fa sapere il Consorzio, nonostante la presenza diffusa “ma con incidenza e severità da basse a molto basse” di peronospora.
In Valpolicella sono evidenti i problemi fitoiatrici, mentre i violenti episodi di maltempo, con grandine, stanno caratterizzando l'annata anche nelle terre dell'Amarone. L'ovest Veronese è stato particolarmente colpito tra 22 e 25 luglio, soprattutto nel distretto Doc Custoza che, come ricorda Confagricoltura Verona, registra danni alle vigne tra 10% e 80% a causa di una successione di grandinate in tutto il basso Garda. Maltempo a parte, fa sapere il Consorzio Valpolicella, il principale pericolo è la peronospora, favorita dalle piogge abbondanti da aprile in poi, e l'oidio che è comparso sui vigneti. In generale, la stagione è definita “molto complessa e impegnativa: attualmente i potenziali produttivi non sembrano significativamente compromessi, ma è innegabile” conclude “che portare le uve a maturazione comporterà ingenti sforzi tecnici, logistici ed economici da parte dei produttori”.
L'articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 27 luglio 2023
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