Non solo il mondo dellโe-commerce e i wine delivery, ma anche la Grande distribuzione organizzata italiana segna un netto cambiamento nei trend di vendita del vino, come conseguenza dellโemergenza sanitaria legata al Covid-19. I numeri aggiornati di Iri Infoscan e relativi allโandamento degli acquisti negli scaffali dei supermercati, che siamo in grado di anticipare, sono quelli del periodo piรน caldo, quello che parte dal 23 febbraio in poi, ovvero il momento in cui lโItalia si accorge che il virus non รจ piรน unโinfluenza un poโ piรน forte del solito ma un vero e proprio rischio per la tenuta del sistema sanitario nazionale. Sono le settimane piรน difficili, in cui gli italiani hanno dato vita alla frenetica corsa agli acquisti nei punti vendita, che alcuni hanno probabilmente vissuto in prima persona, e sono anche le settimane del primo periodo di isolamento domiciliare disposto dal Governo di Giuseppe Conte, della riscoperta del fai da te nella cucina di casa, dei primi decreti dโurgenza sulla chiusura delle principali attivitร economiche, quando ci si rende conto che non cโรจ alcuna alternativa per fermare i contagi.
In questo delicato scenario, proseguiamo nellโanalisi dei vari canali di vendita del vino, dopo l'online, scegliamo oggi il mondo della distribuzione organizzata (anche con lโaiuto di insegne importanti come Esselunga e Coop Italia) che, con 27 mila punti vendita nazionali, rappresenta in questo momento la principale fonte di approvvigionamento e che, per il solo vino, muove un giro dโaffari da circa 2 miliardi di euro annui.
L'andamento di vendita nella GDO
Trend in crescita
Da inizio emergenza, nelle quattro settimane comprese tra 15 febbraio e 15 marzo, il vino sta registrando un trend positivo, alla stregua di quanto sta accadendo alle vendite nel largo consumo (boom di acqua, farine ma anche spirit), come rilevato anche dallโAssociazione distribuzione moderna (Adm) lo scorso week end, e una spesa degli italiani aumentata costantemente per cinque settimane, di percentuali comprese tra 5% della settimana fino al 22 marzo e il +14,6% di quella terminante il 15 marzo.
Tornando al vino. โDopo un 2019 in cui il vino nel complesso ha registrato un incremento di appena lo 0,4% nei volumi, e dopo un mese di gennaio lento, dallโinizio dellโemergenza coronavirusโ osserva Virgilio Romano, account director di Iri โgli ultimi dati a disposizione evidenziano un aumento di vendite del 4,2% a volume, con incrementi piรน consistenti nelle ultime tre settimane, che progressivamente segnano +1,9%, +6,4% e +9,5%โ. Nello stesso intervallo di tempo, il comparto spumanti, che lo scorso anno aveva chiuso il bilancio dei 12 mesi a +9,4%, registra un +7,2% in quattro settimane, ma mostra qualche segnale di rallentamento rispetto ai dati di un anno fa, a causa del forte incremento di vendite registrato nei primi mesi del 2019, come spiega Iri, per via di una spinta piรน forte delle promozioni a scaffale.
Piรน vendite nel Nord Est e al Sud
Considerando le macro aree geografiche, le crescite piรน importanti per le vendite di vino in Gdo dal 23 febbraio in poi si registrano nel Nord Est (+10,6% con un +22,4% nella sola quarta settimana) e al Sud (+6,1%, con +12,8% in una settimana); bene anche il Nord Ovest (+3,3%) mentre รจ negativo lโapporto del Centro e Sardegna (-0,2%). Rispetto ai dati complessivi degli acquisti nel Largo consumo
Dop meglio dei vini comuni
Se si considerano i singoli segmenti, dallโinizio dellโemergenza, le Dop sono andate decisamente meglio rispetto ad altre tipologie come le Igp (+1,3%) o i vini comuni (+3,7%). Le Dop, infatti, spiccano nelle performance con un +6,9% da inizio emergenza grazie a una progressione che nelle ultime due settimane le ha portate a incrementi in doppia cifra; ma anche le altre due categorie si sono riprese dopo un inizio col segno meno davanti. โPossiamo leggere questi dati ipotizzando che vino Doc, per i clienti, significhi qualcosa in piรน di Igt. La scelta dei consumatoriโ spiega Romano โรจ andata rivolgendosi piรน sulla denominazione e, in particolare, sul brand e sui territori piรน noti rispetto a prodotti da sperimentare e da capire. In queste settimane, chi รจ entrato in un punto vendita della Gdo non ha dedicato molto tempo a scegliere, ha badato meno al prezzo, spostandosi soprattutto sui prodotti giร collaudati e, in qualche modo, piรน rassicurantiโ. Da segnalare, il forte calo delle vendite di Champagne, pressochรฉ dimezzate, per un prodotto che รจ generalmente abbinato a momenti di festa e ricorrenze. E non รจ questo il momento.
Le stime per fine anno
Quale influenza avranno le vendite di questi mesi nel bilancio di fine anno per il vino in Gdo? Sicuramente, se il trend resterร identico, lโimpatto sarร positivo nel suo complesso, quantomeno il contributo di marzo sarร importante nel bilancio generale: โPer quelle imprese che stanno soffrendo il blocco delle attivitร nellโhoreca, la grande distribuzione potrร dare un poโ di respiro fungendo da elemento di compensazioneโ rileva lโanalista di Iri che poi aggiunge: โDiverso, invece, il discorso di chi non ha una struttura commerciale mista e vende solo alla ristorazione. In questo momento speciale per lโeconomia, la struttura commerciale determina le sorti di unโimpresaโ.
Il punto di vista della distribuzione organizzata
Coop Italia
ร chiaro che lโandamento delle vendite di vino a scaffale non รจ stato lo stesso per tutte le insegne. Se per Coop Italia la congiuntura รจ positiva, per Esselunga si รจ registrata una flessione. Francesco Scarcelli spiega i motivi dellโincremento di Coop Italia, i cui punti vendita distribuiscono ogni anno agli italiani circa 90 milioni di litri di vino, di cui 40 a denominazione: โCresciamo del 6,7% a volume, con le Dop in doppia cifra, i vini da tavola a +4% e gli spumanti che vanno da un +6% a un +18% in base alle settimane. Nella prima fase, quella della grande paura, il vino non รจ andato bene, ma dalla prima settimana di marzoโ รจ lโanalisi di Scarcelli โquando gli italiani hanno capito che il blocco sarebbe durato a lungo, dopo aver riempito la dispensa di altri prodotti di prima necessitร hanno iniziato ad acquistare anche vini e aperitiviโ. Insomma, un consumatore che, appena possibile, ha scelto di bere meglio, anche tra le mura domestiche โprivilegiando le fasce da 6 a 10 euro, quasi come se le abitudini di consumo fuori casa stessero rientrando nel consumo domesticoโ.
Sicuramente, nel bilancio di fine anno di Coop Italia questo momento particolare inciderร positivamente, cosรฌ come un contributo importante sta arrivando dagli acquisti della spesa online. Ad esempio, in Emilia Romagna, come racconta il buyer vino, ci sono difficoltร ad accontentare tutte le richieste. Ma lโemergenza da Covid-19 ha anche cambiato i programmi delle grandi insegne. Lโannullamento di un grande evento come gli Europei di calcio a giugno, per i quali erano previste iniziative nei punti vendita, in collaborazione con sponsor importanti (del calibro di Coca Cola e Heineken), sta costringendo a rivedere le promozioni alla clientela per il mese di giugno. Ancora: รจ stata sospesa la stampa e la consegna a casa dei volantini (solitamente in milioni di copie), che saranno a disposizione in misura minore solo nei negozi: โE coi soldi risparmiatiโ spiega Scarcelli โstiamo facendo delle opere di beneficenza e solidarietร per sostenere il nostro territorioโ.
Esselunga
Clima differente in Esselunga, insegna che distribuisce soprattutto al Nord Italia con 160 punti vendita, molti dei quali superstore. Daniele Colombo, esperto buyer vino, dipinge un quadro per ora complesso soprattutto nellโundicesima e dodicesima settimana dellโanno: โDopo lโondata di acquisti a febbraio, coincisa con la psicosi da coronavirus, a marzo siamo in controtendenza, con un segno meno sul vino sia a volume sia a valore. Un trend su cui รจ determinante la limitazione degli ingressi dei clienti nei nostri punti vendita che, in condizioni normali, sono decisamente superiori alle medie nazionali. La mobilitร degli italiani confinata ai soli comuni di residenza per via dei provvedimenti dโemergenza sta influendo sui conti economici. Pertantoโ sottolinea Colombo โla dimensione degli store รจ determinante nel calo di vendite registrato finoraโ.
Dal lato delle imprese, Esselunga, in questo momento, sta mantenendo uno stretto contatto coi partner commerciali: โAbbiamo potenziato la possibilitร di accedere a strumenti finanziari, come il factoring, tramite i nostri partner finanziari, per aiutare tutti a superare questo difficile momentoโ. E sullโeventualitร che possano essere rivisti i contratti di fornitura con le aziende vitivinicole, Colombo spiega che โper ora non siamo focalizzati sui contrattiโ. Nessun cambio, infine, ai piani di comunicazione alla clientela: โSiamo focalizzati nellโoffrire il miglior servizio possibile ai clienti, mantenendo la nostra politica di qualitร e di convenienzaโ.
E la Cia si appella alla Gdo: comprate italiano
Attraverso lo slogan #gdocompraitaliano, la Cia lancia un appello a ipermercati, supermercati e negozi di generi alimentari per consentire, in questo momento di emergenza, una vera ripresa dell'agricoltura italiana. โI consumatori stanno privilegiando latte, uova, frutta, verdura, legumi, farina, che registrano notevoli incrementi delle venditeโ afferma il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino โe per questo chiediamo ai protagonisti della Gdo di sostenere concretamente i nostri produttori acquistando questi ed altri prodotti direttamente dalle aziende agricole del nostro Paese. Sugli scaffali ci sono troppi prodotti da Germania, Francia e Olandaโ.
Il punto di vista delle imprese
Gruppo Giv
Con circa 66 milioni di euro di ricavi nel segmento Gdo, il Gruppo italiano vini (Giv) รจ uno dei maggiori player italiani del settore e cliente importante per le insegne distributive. Dopo un gennaio e febbraio positivi a volume (+23% e +7,8%), il direttore vendite Italia, Severio Righi, rileva come tra fine febbraio e marzo gli ordini in sell-inn siano crescenti per un aumento delle coperture stock della Gdo. โAbbiamo la sensazione che il sell-out delle prime due settimane di marzo sul vino, prosegua col solito trend moderatamente positivo. Diverso lโandamento degli spumanti con crescite piรน evidenti (semestre +15%) grazie ai Prosecchi Doc e Docg che crescono come categoria a febbraio oltre il 30% a volumeโ. Secondo Righi, se i consumi di vino dovessero restare stabili nel medio periodo โanche lโattuale crescita a volume andrร a ridursi sicuramente fino a stabilizzarsi, a meno che il mondo Gdo, dโintesa coi fornitori, non metta in atto iniziative volte a ridurre i livelli di stock quando ci sarร una visibilitร maggiore sullโevoluzione Covid-19โ.
Villa Sandi
Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi (azienda trevigiana che supera i 95 milioni di euro di ricavi annui), รจ presente in grande distribuzione con il brand La Gioiosa, che da decenni รจ fra i tre marchi leader del mondo Prosecco in grande distribuzione: โFin dalla prima ordinanza del governo, le spedizioni sono continuate regolarmente sia in Italia sia all'estero. In Italia, in particolare, abbiamo registrato un incremento. I consumatori, non potendo uscire, hanno riscoperto il piacere delle cene in casa, in famiglia. E, nonostante le oggettive difficoltร del momento, guardiamo con fiducia a un ritorno alla normalitร , con consapevolezza e seria applicazione delle misure da parte di tuttiโ. Lโazienda ha confermato โnel segno della continuitร โ la prevista campagna per il periodo pasquale sui maggiori quotidiani. โLe mutate abitudini del periodo fanno pensare a una Pasqua casalinga, a un consumo domestico, mentre riteniamo importanteโ conclude Moretti Polegato โdare un segnale di fiducia e di presenzaโ.
a cura di Gianluca Atzeni
Articolo uscito sul numero di Tre Bicchieri del 26 marzo
Abbonati anche tu se sei interessato ai temi legali, istituzionali, economici attorno al vino. ร gratis, basta cliccare qui