Dopo lo straordinario recupero post-pandemia, che ha portato lo Champagne a superare nel 2022 lo storico traguardo dei sei miliardi di euro di fatturato, con 326 milioni di bottiglie, il Comité di Epernais sceglie la via della prudenza in vista dei prossimi anni, in considerazione del calo dei volumi venduti nel primo semestre 2023 e alla luce del fatto che quella di quest'anno è annunciata come un'ottima annata sul fronte dei quantitativi. Le decisioni prese nel consueto incontro tra vigneron e maison valgono per i prossimi quattro anni, considerate le incertezze della congiuntura economica mondiale e gli effetti dell'inflazione, come ha sottolieato David Chatillon, presidente delle maison.
Campagna viticola 2023 e stato dei vigneti
Sul fronte delle rese commerciabili per il 2023, vigneron e maison si sono accordati per 11.400 kg per ettaro. Lo stato di salute dei vigneti, fa sapere il Comité Champagne, è buono e molto omogeneo da un settore all’altro. La campagna viticola è stata abbastanza tranquilla, con pochi danni causati da gelo (1,5% del vigneto) e grandine (0,3%), con peronospora e oidio contenuti. A preoccupare è solo la riserva idrica dei suoli. Nel dettaglio, i grappoli sono ben formati e la raccolta, che si annuncia promettente, dovrebbe iniziare ai primi di settembre.
La filiera dello Champagne
Rispetto ai cambiamenti climatici, la filiera dello Champagne, nei suoi 34mila ettari vitati, sta pianificando il futuro in un'ottica di salvaguardia delle produzioni. Considerando che le incognite del clima, il deperimento della vite causato dalle malattie e l’invecchiamento dei vigneti hanno fatto diminuire le rese del 26% in 12 anni, i produttori hanno scelto di sfruttare al massimo le annate favorevoli per fare scorte. È il caso del 2023. “Lo scorso anno la Champagne ha innovato con il sistema dello sblocco differito della riserva” ha ricordato Maxime Toubart, presidente dei vigneron. Per il 2023, il plafond della riserva individuale è stato elevato a 10.000 kg/ha invece degli 8.000 kg/ha previsti finora. “L’Inao ha esaminato la misura con urgenza” ha proseguito Toubart “per consentire ai viticoltori di mettere a riserva la bella vendemmia che si prospetta”. L’obiettivo è assicurare ogni anno gli strumenti per raggiungere la resa commerciabile fissata dall’interprofessione e garantire l’equilibrio dei mercati.
Champagne, le vendite
Sui mercati, le vendite dovrebbero raggiungere circa 314 milioni di bottiglie a fine 2023. Nel primo semestre, sono state di 125,8 milioni di bottiglie, in calo del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2022. Le esportazioni, con 77,7 milioni di bottiglie, sono diminuite del 3,7%, mentre la sola Francia perde il 6,3%, a 48,1 milioni di bottiglie. “I risultati” spiega il Comité Champagne “vanno visti in relazione a un 2022 straordinario, in cui le vendite erano aumentate di quasi il 14%".