La vera novità che riguarda il Chianti Classico è stata anticipata dal direttore del Consorzio Carlotta Gori durante la due giorni fiorentina della Collection svoltasi alla Stazione Leopolda, nell'ambito della settimana delle anteprime toscane. I produttori del Gallo Nero avranno, infatti, la possibilità di introdurre la specifica dell’unità geografica aggiuntiva nelle etichette delle loro Gran Selezione a partire dal 1 luglio. Una notizia che il Consorzio attendeva da un anno, ora è solo una questione burocratica, visto che la modifica al disciplinare è passata in Comitato Nazionale Vini e si attende solo la firma sul decreto ministeriale. “Inoltre” ha aggiunto Gori “la Gran Selezione prevederà minimo un 90% di Sangiovese con, in caso di blend, un massimo del 10% ottenuto esclusivamente da varietà autoctone”.
Chianti Classico: l'andamento del mercato
Il Chianti Classico si afferma come una tra le denominazioni più performanti della Toscana e sono i dati a ufficializzarlo. Basti pensare che il 2022 ha segnato un +6% di bottiglie vendute, sulla media del triennio precedente. Oltre ad un fatturato a +17% rispetto all’anno precedente e addirittura a +46% rispetto al 2020. E anche i mercati confermano questo trend di crescita. Negli Usa, che resta il mercato di riferimento, nel 2022 c’è stato un boom di vendite di Gallo Nero: il 37% delle bottiglie di Chianti Classico sono infatti approdate oltreoceano contro il 33% dell’anno precedente (+12%). Complice il dollaro forte, ma anche la continua crescita in notorietà della denominazione tra i wine lover americani. Pressoché stabile, al secondo posto, il peso del mercato interno, dove oggi viene venduto il 19% delle bottiglie di Chianti Classico commercializzate. Segue il Canada al terzo posto (10%). Quarto posto per il Regno Unito (7%), quinto per la Germania (6%). La sorpresa arriva dalla Francia che fa registrare un +60% sui volumi di Chianti Classico arrivati oltralpe rispetto all’anno precedente, pur restando l’incidenza sul mercato francese ad una percentuale generale minima. “Siamo molto soddisfatti dell’affermazione del Chianti Classico sui mercati internazionali” osserva Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio “e, in particolare, del trend positivo degli Stati Uniti e del Canada e della tenuta di tutti gli altri mercati storici per i vini del Gallo Nero. Da alcuni anni il Consorzio sta investendo sul potenziamento dei suoi mercati storici, anche con alcune attività innovative che ci permetteranno di avere una presenza sempre più costante e capillare nei vari paesi di riferimento”.
Chianti Classico Collection 2023. Focus sull'annata 2021
Nella due giorni di assaggi della Chianti Classico Collection 2023 - che ha riunito 206 produttori per un totale di 750 etichette in degustazione - sotto i riflettori il 2021. Un millesimo che, alla prova del bicchiere, non ha nascosto i segni propri di un’annata tendenzialmente calda, conseguenza dell’ormai predominante riscaldamento climatico che, anche a queste latitudini, non manca di farsi sentire. L’andamento stagionale del 2021 è stato caratterizzato da un’estate decisamente calda, con solo qualche sporadica pioggia sul finire del mese di agosto e temperature elevate, benché senza ondate di calore accentuato. Un quadro generale che ha condotto a una vendemmia in qualche caso anticipata e che ha prodotto uve integre dal punto di vista sanitario ma, evidentemente, con qualche squilibrio nella loro maturazione. Questo come considerazione generale, ma la zona del Chianti Classico che si estende in un vasto areale, dove spesso i boschi convivono con i vigneti e le altezze medie sono di tutto rispetto, ha saputo produrre comunque vini intriganti, naturalmente anche grazie ad un intervento umano sempre più consapevole, preparato e decisivo. L’andamento nel calice è risultato pertanto altalenante, con vini ben riusciti, anche di distinta levatura, e campioni un po’ meno convincenti con qualche incertezza nel loro bagaglio olfattivo e nella resa del tannino, a volte ostile ed irrisolto.
Chianti Classico Collection 2023. L'annata 2020
Per quanto riguarda il 2020, che potremmo definire, almeno rispetto alle sempre più presenti bizzarrie climatiche, un’annata dalla maturazione più regolare - con mesi estivi caldi ma non torridi e incisive escursioni termiche fra il giorno e la notte – i vini hanno risposto meglio, evidenziando grande piacevolezza di beva, profumi invitanti e una maggiore messa a fuoco del proprio carattere identitario.
Chianti Classico Collection 2023. I nostri assaggi
I migliori assaggi (in ordine di degustazione) operati su campioni nuovi (non esaminati perciò nelle sessioni di assaggio della Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso).
Chianti Classico 2021
Carpineta Fontalpino – Fontalpino
Sangiovese riflessivo e solo d’impatto poco esplosivo, reso aggraziato da un portfolio floreale di grande eleganza. Entra teso ma poi affascina il palato dove resta con spinta e vigore, rilasciando una bella sapidità.
Castellare di Castellina – Castellare
Note più scure e profonde, in bocca allunga con la generosa polpa che possiede, ha stoffa e grande piacevolezza. D’intensità salina.
Castello di Monsanto
Grande equilibrio olfattivo in un ballo coinvolgente di fiori di campo e frutta fresca, di fragola e mirtillo. Un calice espressivo, profumato e di beva golosa.
Fattoria San Giusto a Rentennano
Molto intrigante al naso sa sprigionare in bocca tutta la veracità e lucidità del sangiovese fatto bene. È ricco, con un frutto molto preciso e croccante, ma la sua copiosità riesce a mantenerla in un registro di eleganza assoluta.
La Montanina
Un bagno di odori ed erbe mediterranee, aromatiche, un sangiovese più boscoso che tratteggia forti tinte di salvia e rosmarino. Salato e vivace, con piglio originale e grintoso.
L’Erta di Radda
Un vino di grande dinamismo ed elasticità, succoso e molto saporito. Equilibrato e armonico.
Monteraponi
Sa di fiori come la viola, l’anemone e l’acetosella. Pulito in bocca, scava in profondità e ci restituisce un sorso reattivo e pieno di energia. Slanciato ed elegante.
Poggerino
Un calice di cui non ti stancheresti mai. Non ci sono confini e remore tra il naso e la bocca dove la materia eccellente esplode in tutta la sua bellezza.
Principe Corsini/ Villa Le Corti - Le Corti
Olfatto gentile, di grande finezza generale. Il buon frutto si esprime in bocca sviluppando un ritmo godibile e di superba scorrevolezza.
Rocca della Macie
Chiantigiano per antonomasia, diretto e senza convenevoli, ha una beva franca e confortevole.
Tenuta di Lilliano
Un bouquet che richiama piccoli frutti rossi, terra e spezie. In bocca il sorso è ben profilato, vitale e sapido.
Chianti Classico 2020
Bertinga - La Porta di Vertine
Vino schietto e ben fatto. Più verticale, ha un sorso molto armonico.
Dievole – Petrignano
Di frutta piccola e gustosa come il lampone si fa molto avvincente al palato dove ha una carica dinamica molto piacevole.
Fontodi
Fruttato rigoglioso con qualche cenno di sottobosco negli aromi, sapido e continuo in bocca.
Isole e Olena
Vivace, incalzante con tocchi vegetali che fanno da intermezzo musicale perfetto nel profilo sensoriale generale. Succo e sale per una appagante copertura al palato.
Podere Terreno alla Via della Volpaia
Un sangiovese di stoffa e carattere. Polposo e di convincente rilievo al sorso.
Chianti Classico Riserva 2020
Brancaia
Materia superlativa, disinvolta. Di fiore e macchia, profondo ma ben leggibile. Di immediata bevibilità.
Maurizio Alongi – Vigna Barbischio
Un Sangiovese di finezza disarmante, sussurrato ma poi capace di accendere il palato con determinazione e tanto tanto sapore. Chiude con un frutto di dolcezza misurata che consegna un calice di condotta esemplare.
Gran Selezione 2020
Castello di Fonterutoli - Vicoregio 36
Intenso e goloso, il sorso è inesauribile, di grande grip al palato. Complesso, elegante e vellutato.
Riecine – Vigna Gittori
Fragranza floreale mista a rimandi di pietra focaia e tocchi affumicati che delineano un profilo di grande complessità. Dallo sviluppo gustativo scalpitante e articolato.
Chianti Classico 2019
Castell’in Villa
Sincero ed uniforme, gioca tutto sulla eleganza. Fresco e nitido. Palpitante e leggiadro.
Chianti Classico Riserva 2019
Val delle Corti
Salato e selvaggio, di tempra e carattere. Intenso al palato, molto vibrante e seducente.
Chianti Classico Gran Selezione 2019
Castello di Albola – Il Solatìo
Dai profumi ben scanditi da toni di fiori colorati e piccoli frutti rossi con touch speziato. In bocca ha una progressione decisa, vivace e saporita.
Castello di Meleto – Vigna Poggiarso
Dal cuore intrepido, ha una carica che conquista. Profumato e vigoroso, non abbandona mai la presa al palato. Dalla trama tannica ben riuscita.
Barone Ricasoli – Castello di Brolio
Possente e ben definito aromaticamente, non si risparmia in generosità di materia e piacevolezza di beva.
a cura di Divina Vitale e Franco Pallini