Il futuro del vino? Ora i fari sono puntati sulla Generation Z

20 Ott 2022, 16:31 | a cura di
Condividono con i Millennial alcune caratteristiche ma sono figli del mondo digitale e della crisi economica, hanno una diversa capacitร  di spesa e bevono di meno. Sono gli esponenti della Gen Z

Generation Z, GenZers, Zoomer. Chiamiamoli come si vuole, ma sono questi i consumatori emergenti del futuro. Affiancheranno i Millennial, protagonisti negli anni Duemila (nati tra 1980 e 1996, oggi nella fascia tra 25-40 anni), e avranno un peso crescente nelle dinamiche del mercato delle bevande. Considerando che i cosiddetti Baby boomer (i nati tra 1946 e 1965) stanno entrando nella fase discendente dei consumi e che la GenX (1966-1979) รจ una categoria giร  matura e ben nota, le speranze dellโ€™industria vitivinicola e del suo business sono riposte sulle fasce giovani. Ma se i Millennial sono quasi un libro aperto per analisti ed esperti di marketing, lโ€™attenzione รจ posta nellโ€™emergente Generation Z, quella classe di consumatori compresa tra 1997 e 2012, nativa digitale, innamorata dei social network, ma allo stesso tempo figlia della crisi economica, di tempi difficili, di un mondo multicanale e multirazziale in cui le scelte dโ€™acquisto sono orientate anche da valori come giustizia sociale, cambiamento climatico e salute. Un cambiamento importante, da leggere e interpretare in relazione allโ€™attuale contesto economico.

Le analisi di Wine Intelligence aiutano a comprendere meglio tendenze e strategie da adottare per dialogare con le giovani generazioni che, come spiega Pierpaolo Penco, country manager Italia per Wine Intelligence (divisione del Gruppo Iwsr), amano il vino ma sono molto concentrate sulla salute. Lโ€™industria vinicola รจ, quindi, chiamata una sfida complessa: attirare interesse e superare una certa lentezza e alcune storiche carenze rispetto ad altri segmenti del beverage.

GenZ e Millennial a confronto

Il segmento dei Millennial resta lโ€™attuale motore del mercato globale delle bevande, avendo guidato il rimbalzo del consumo mondiale per il 12% nel corso del 2021, secondo i dati di Iwsr, che per i prossimi cinque anni stima un tasso medio di incremento composto del consumo di alcolici pari allโ€™1%. Fenomeno che รจ guidato da driver di consumo come il โ€œbetter fo meโ€ (moderazione, qualitร  degli ingredienti e vantaggi funzionali) e โ€œbetter for the worldโ€ (sostenibilitร  e uguaglianza sociale). Il tutto attraverso una maggiore interazione online, tramite e-commerce e social media. Meno colpita dalle restrizioni della pandemia da Covid-19, la categoria dei Millennial รจ piรน avventurosa delle precedenti, segue la logica del โ€œmeno ma meglioโ€ e tende ad acquistare piรน prodotti di fascia premium. โ€œProprio i Millennial, e in alcuni casi la GenZโ€ rileva Penco โ€œsono tra i consumatori che spendono di piรน per il vino in mercati come Australia, Svezia, Stati Uniti e Regno Unitoโ€. Anche se, precisa lโ€™analista, รจ tutto da vedere se tale trend continuerร , ora che la diffusa crisi e il caro vita incidono sul potere dโ€™acquisto.

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In ogni modo, le tendenze delineate tendono a essere guidate dai Millennial e โ€œsembra continueranno con la Generation Zโ€. I primi, in particolare, dimostrano una propensione per i cocktail e il delivery tale da spingere il segmento del ready to drink. โ€œAnche la categoria delle bevande a basso contenuto alcolicoโ€ aggiunge Penco โ€œรจ destinata a una spinta, data la tendenza dei giovani verso questi prodotti. Negli Stati Uniti, ad esempio, piรน di metร  degli americani afferma di voler bere meno alcol, col 66% della GenZ e dei Millennial in particolareโ€. I dati Iwsr indicano che il settore รจ cresciuto di oltre il 10% l'anno scorso e che il trend continuerร  a crescere nei prossimi 5 anni.

Il vino resta legato ai Baby boomer

Il mercato del vino รจ ancora sostenuto, a volume, dai Baby boomer che, perรฒ, si stanno avvicinando allโ€™etร  della pensione, periodo in cui il consumo decresce. I Millennial non danno ancora segnali di poter subentrare. Comprano meno vino e, nonostante gli sforzi profusi, lโ€™industria โ€œnon ha fatto abbastanza per invogliarli a diventare consumatori abitualiโ€. Questa categoria beve meno rispetto alle generazioni precedenti ed รจ piรน indipendente dallโ€™alcol, determinando una โ€œpotenziale diminuzione del 20% delle vendite nel prossimo decennio. E i piรน giovani della GenZ sembrano bere ancora menoโ€. Le ragioni si spiegano, secondo lโ€™analista di Wine Intelligence, con fattori culturali.

I Millennial sono la prima generazione a essere veramente plasmata dallโ€™accessibilitร  di internet, dallโ€™ascesa degli smartphone e dalla connettivitร  dei social media. โ€œรˆ una generazione il cui apice รจ stato ostacolato da sfide economiche, รจ piรน consapevole degli impatti devastanti del cambiamento climatico e ha vissuto crescenti disordini sociali e politici man mano che invecchiava. In quanto gruppo di consumatori piรน esigenti, lโ€™approccio โ€˜costruisci il mercato e poi i clienti arriverannoโ€™, che unโ€™ampia parte dell'industria vinicola ha adottato in passatoโ€ sottolinea Penco โ€œnon funziona piรน per i Millennial e sicuramente non risuona con lโ€™emergente GenZโ€.

 

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a cura di Gianluca Atzeni

 

Lโ€™ articoloย completo, con leย riflessioni ย suย Gap generazionale e reddito, criticitร  e spazi di crescita per lโ€™industria, le strategie per attirare la Generation Z e il successo di alcuni vini,ย รจ stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri delย 6 ottobre 2022

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