Le origini del vino: la ricerca
Origine e domesticazione della vite, da tavola e da vino, risalgono a 11mila anni fa. Merito di due eventi geograficamente separati, da circa mille km dopo l'ultimo periodo di glaciazione, avvenuti uno in Asia occidentale e l'altro nel Caucaso meridionale. Lo ha rivelato uno studio pubblicato nel mese di marzo sulla prestigiosa rivista scientifica Science. Il lungo lavoro di ricerca si รจ avvalso anche di un importante contributo dall'Italia. ร stato, infatti, condotto da un gruppo internazionale guidato dall'Universitร agraria cinese dello Yunnan e dal Laboratorio statale di genomica agraria di Shenzhen e Accademia delle scienze di Pechino, in collaborazione con le Universitร di Milano, MilanoBicocca e Mediterranea di Reggio Calabria, e con l'Istituto di bioscienze e biorisorse (Cnr-Ibbr) di Palermo. Si tratta della piรน vasta analisi genetica mai realizzata in questo settore, con oltre 3mila campioni di varietร di vite esaminati, anche da collezioni private e materiale mai documentato.
I risultati della ricerca
Secondo lo studio, la coltivazione della vite da vino (vitis vinifera) non รจ nata da un'unica fase di domesticazione della varietร selvatica (vitis sylvestris) avvenuta nel solo Caucaso, ma gli eventi di domesticazione sono due e sono contemporanei, 11 mila anni fa, in concomitanza con lโavvento dellโagricoltura. Inoltre, sono datati 4mila anni piรน tardi rispetto a quanto finora ritenuto. Come spiegano i ricercatori del Cnr-Ibbr di Palermo, sebbene la domesticazione nel Caucaso meridionale sia associata alle prime vinificazioni (fonti storiografiche), l'origine del vino in Europa nasce dallโincrocio tra le viti selvatiche di questa regione e le uve domesticate del vicino Oriente, inizialmente usate solo per consumo fresco (uva da tavola), stabilendo quattro grandi gruppi di viti coltivate in Europa, lungo le rotte migratorie dell'uomo.
I vantaggi della ricerca
Tecnicamente, il Dna del progenitore selvatico รจ stato comparato con quello di circa 3mila campioni raccolti in tutto il mondo. E, durante il lavoro, il gruppo di ricerca ha identificato alcuni geni, correlati a sapore, colore e consistenza dellโuva, che potrebbero aiutare i viticoltori a migliorare le produzioni e rendere le attuali varietร piรน resistenti ai cambiamenti climatici. Altro risultato dello studio รจ legato al futuro studio della biodiversitร vitivinicola italiana. ร stato dimostrato che l'incremento degli scambi commerciali, come si sottolinea dal Cnr-Ibbr, ha favorito il commercio di cultivar superiori tra le regioni euroasiatiche. Un elemento, questo, particolarmente evidente per quelle italiane, che condividono tre o piรน parentele genetiche con altre cultivar. In tal modo, si sono poste le basi per uno studio definitivo sulla storia genealogica di numerose varietร coltivate nel nostro Paese.
a cura di Gianluca Atzeni
L'articolo รจ stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 9 marzo 2023
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