La categoria "no and low", ovvero quella delle bevande senza o con poco alcol, va sempre di più nel Regno Unito tanto che la Wine and Spirit Trade Association ha deciso di pubblicare per la prima volta una guida dedicata esclusivamente a questo tipo di prodotti. Un trend nuovo che non accenna a calare e che sta creando anche un po' di confusione nel grande pubblico per quanto riguarda la commercializzazione, l'etichettatura e la produzione di queste bevande tanto che l'associazione si è proposta di pubblicare tre documenti esplicativi e che funzioneranno come una vera e propria guida per districarsi in questo nuovo mondo.
Spostare il consumo di bevande da quelle alcoliche ai "no and low"
La WSTA ha anche annunciato che si aspetta che il Dipartimento della salute e dell'assistenza sociale svolga ulteriori consultazioni per modificare la guida sui descrittori di alcol basso che è stata pubblicata nel 2018, al fine di aumentare la sostituzione dei prodotti alcolici standard con quelli a basso contenuto di alcol per coloro che bevono al di sopra dei livelli di rischio basso e facilitare uno spostamento nel mercato dalla vendita e promozione di prodotti alcolici verso queste alternative. “Poiché il settore low and no continua a innovare e crescere, la WSTA è lieta di offrire - per la prima volta nel Regno Unito - una serie completa di guide per aiutare i membri a navigare nel mondo spesso confuso della descrizione, etichettatura e commercializzazione di no e low bevande alcoliche", ha affermato Miles Beale, amministratore delegato della Wine and Spirit Trade Association. “Questi documenti dettagliati offrono chiarezza e una guida completa per aiutare i produttori a evitare insidie". Le prime due guide saranno la WSTA Marketing Guide for Alcohol Alternatives e la WSTA Guidance on Labelling of Low and No 'Spirit' Alternatives, con una terza, WSTA Guidance on Labelling of Low and No 'Wine' Alternatives, che sarà pubblicata a breve.
La polemica con la nuova tassazione degli alcolici in Inghilterra
"La chiarezza e la coerenza di una normativa di questo tipo è molto più efficace rispetto alle riforme delle accise punitive e confuse per raggiungere l'obiettivo dichiarato del governo di far crescere il settore delle bevande a basso contenuto di alcol" ha affermato Beale, aggiungendo poi "Anche se si sta affermando l'ovvio, è assolutamente vitale che i consumatori capiscano cosa stanno acquistando. Se il governo vuole vedere un cambiamento nel comportamento dei consumatori deve lavorare a stretto contatto con i produttori e i rivenditori, ovvero gli attori con maggior esperienza. A tal proposito stiamo incoraggiando DHSC (il Dipartimento di Sanità e Assistenza Sociale, ndr) a portare avanti la consultazione e ad apportare i cambiamenti desiderati da produttori, rivenditori e consumatori, in modo che si possa continuare a sostenere la crescita dei prodotti no and low".