Quella belga è una cucina che per tempo ha faticato per costruire la propria identità. Non potendo contare su una forte scuola come quella francese, né sulla ricchezza di materie prime del bacino mediterraneo, il Belgio negli anni ha consolidato la propria fama gastronomica intorno a pochi ma validi capisaldi come il cioccolato, le cozze e le immancabili frites. Tra le specialità del Paese, il golosissimo Gouda, che diventa anche uno dei protagonisti della colazione belga, che nella versione dolce può fare affidamento su un prodotto che ha fatto il giro del mondo: il gaufre.
Le varianti del gaufre
Cominciamo con una precisazione doverosa: il gaufre (o wafel o waffle) nasce in realtà come snack, merenda di metà mattino o pomeriggio, e non come dolcetto per la colazione. Il primo antenato del prodotto risale all'era neolitica, un impasto di diversi cereali cotto su pietre roventi, poi nell'Antica Grecia ci sono state le obelías, cialde che nel Medioevo divennero infine gaufre, parola che in francese antico significa “nido d'ape”. Un augurio di buona fortuna e salute, solitamente donato per il Martedì Grasso, prima del digiuno quaresimale. Oggi esistono tante tipologie di gaufre, ma la versione belga si suddivide principalmente in due categorie: quella di Bruxelles, rettangolare e prodotta con un impasto a base di latte, acqua, burro, uova, farina, zucchero, lievito di birra e vaniglia, accompagnata da panna montata e frutta, e poi quella di Liegi, con il contorno smussato, un quantitativo ridotto di uova e l'aggiunta di zucchero in grani (sucre perlé), che non si scioglie nell'impasto.
Pane e formaggio: il Gouda
Quello fra pane e formaggio è un abbinamento da sempre vincente per la colazione. In Belgio si può optare per il limburger, formaggio nato nel Ducato di Limburg, suddiviso fra Germania, Belgio e Paesi Bassi, facilmente riconoscibile per il caratteristico odore pungente dato dal batterio utilizzato per la fermentazione, oppure per il mimolette, prodotto dal colore arancione originario della regione di Lilla, in Francia, ma comune anche a Belgio e Olanda. La star dell'arte casearia belga, però, è solo una: il Gouda. Dai nativi è chiamato Goudse kaas, che letteralmente significa “formaggio di Gouda”, cittadina poco distante da Amsterdam dove ha avuto origine. Si tratta di un formaggio vaccino pastorizzato dalla forma arrotondata e il peso intorno ai 15 chili: salatura in salamoia, affinatura che va da 28 giorni a un massimo di 3 anni, e un rivestimento in cera caratterizzano il prodotto. Secondo un antico racconto popolare, il formaggio non sarebbe in realtà nato a Gouda, città scelta per il nome solamente perché durante il Medioevo e il Rinascimento era l'unico centro di scambio per mercanti e produttori.
Sarà, in qualsiasi caso vale la pena assaggiarne una fetta.