Tularù e la Cooperativa Grani Antichi del Reatino. Lo sviluppo del turismo rurale

9 Feb 2020, 10:28 | a cura di
Sembra non essere solo una moda passeggera, quella del ritorno alla terra. E lo dimostra questa azienda della provincia di Rieti, che ha creato anche una cooperativa di promozione e tutela dei grani antichi.

Tularù: azienda agricola del reatino

Musica, teatro e poi terra. Tantissima terra, fatica e duro lavoro, ricompensato dalla nascita di progetti collettivi unici nel loro genere. Quella di Miguel Acebes e sua moglie Alessandra è una storia fatta di sacrifici, passione, impegno, iniziata con un bando per valorizzare l'Appennino, continuata con un laboratorio di trasformazione e tanto studio. Tirocini, esperienze, tentativi, e nel frattempo la coppia mette su una rete agricola nel reatino, a Cittaducale. Si chiama Tularù (qui la storia completa), nasce come associazione culturale – con festa della mietitura e condivisione delle buone pratiche agricole sostenibili – e poi diventa azienda agricola.

Tularù

Il recupero del grano di Tularù

Protagonista assoluto è il grano, anzi: più grani. Antichi e autoctoni, tornati in auge grazie al lavoro di recupero di Miguel e Alessandra, che imparano a fare il pane a lievitazione naturale, specializzandosi sempre di più. C'è poi la carne, da vacche allevate secondo il pascolo razionale Voison, metodo che prevede un'alimentazione naturale con solo erba e fieno, senza mangimi aggiunti. Specialità che, da tre anni a questa parte, possono essere gustate anche nel ristorante dell'agriturismo: “Fino all'anno scorso cucinava Alessandra”, racconta Miguel, “ora stiamo cercando di avviare nuove collaborazioni”. La cucina è semplice, stagionale: una tavola capace di raccontare il territorio.

Pane, Tularù

La Cooperativa Grani Antichi del Reatino di Tularù

A inizio anno è nata poi la Cooperativa Grani Antichi del Reatino, progetto molto caro ai fondatori, da tempo impegnati nella realizzazione di una comunità dedita alla coltivazione, trasformazione e commercializzazione del grano. “Fin dagli inizi, abbiamo voluto metterci in contatto con le aziende agricole del territorio interessate a inserire i nostri grani”. Per fare rete, ma anche per poter promuovere al meglio il prodotto: “Abbiamo poco spazio, non riusciamo a garantire una linea di produzione di farine”. Un progetto che coinvolge produttori, consumatori e il gruppo d'acquisto solidale GasTribu di Rieti, e che fa parte del bando del PSR Lazio per la costruzione di una filiera organizzata: “Dell'accordo di filiera fanno parte trasformatori e commercializzatori”, che insieme effettuano una delle operazioni più significative dell'intero processo: stabilire il prezzo del grano.

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grano

Tularù e la Cooperativa Grani Antichi del Reatino: il prezzo del grano

È questo il vero punto di forza dell'iniziativa, “poter decidere in autonomia i costi, senza dover fare riferimento a quelli della Borsa di Chicago”. Che, attualmente, sono fissati tra i 18 e i 20 euro al quintale, “cifra insostenibile per delle piccole realtà”. Il gruppo di Tularù ha invece scelto di alzare il prezzo del grano a 80 euro al quintale, “solo così si può garantire all'agri”. E i prodotti finiti vengono venduti a un prezzo adeguato: parliamo di 5 euro al chilo per il pane, “e non uno qualsiasi, ma un pane di livello, fatto con grani buoni e pasta madre e lavorato con cura”.

Festa della Mietitura

Tularù e la Festa della Mietitura: il turismo rurale

Intanto, all'agriturismo Tularù continuano gli eventi, Festa della Mietitura in primis, appuntamento estivo che richiama giovani da tutto il mondo, che in quei giorni possono imparare dai più anziani a mietere il grano, a prendersi cura del terreno. Oltre all'esperienza formativa, in cambio ricevono uno sconto su tutti gli acquisti dell'anno successivo. Ma la festa della mietitura è prima di tutto un momento di condivisione: “I ragazzi si fermano a dormire in tenda, ci piacerebbe riuscire ad attrezzarci meglio per la prossima estate con un vero campeggio”. Si sta insieme, si miete, si scambiano informazioni, si condivide la tavola, “l'obiettivo è quello di riuscire a promuovere sempre più il concetto di turismo rurale”. Sviluppando così un nuovo modo di viaggiare, non più solo legato alla tavola, ma anche alla terra.

Tularù – Cittaducale (RI) – via Case Sparse, 4 - www.tularu.it

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