Guida Ristoranti d'Italia 1994 del Gambero Rosso. Premiati, aneddoti, valutazioni
La guida Ristoranti d’Italia 1994 – curata per il secondo anno consecutivo da Francesco Arrigoni e Laura Mantovano – si apre con il “Decalogo dei cavalieri della buona tavola”, 10 piccole regole “a tutela dei diritti del cliente”, ovvero l’idea del Gambero Rosso per la ristorazione degli anni Novanta.
Le novità
L’edizione 1994 si presenta con una novità che rafforza il concetto chiave dell’edizione precedente: vengono infatti introdotti gli oscar qualità/prezzo suddivisi per fasce di prezzo (fino a 35mila lire, da 35 a 60mila lire e dalle 60mila lire in su). Inoltre per la prima volta si nota una maggiore distinzione fra ristoranti e trattorie: queste ultime, segnalate senza punteggio, si distinguono per il testo rosso.
Gli aneddoti
Chi è il lettore ideale della guida del Gambero Rosso? Beh, nell’introduzione i curatori cercano di tracciarne un identikit, quello di una persona che si muove con disinvoltura tanto nelle trattorie quanto nei ristoranti di classe, che bada più alla sostanza che all’apparenza, ed è attento a come spendere il proprio denaro. È in base a questo profilo che gli ispettori del Gambero Rosso hanno selezionato i 1100 ristoranti e trattorie segnalati sulla Guida 1994. Il risultato è un percorso che attraversa 689 località in tutto il paese e che registra una sempre maggiore sensibilità dei ristoratori nei confronti della clientela, forse anche per effetto della crisi economica.
I metodi di valutazione
Il sistema di valutazione si esprime in centesimi ed è suddiviso in quattro voci fondamentali: cucina (60 punti), cantina (20 punti), servizio (10 punti), ambiente (10 punti). In alcuni casi si aggiunge un bonus, sorta di indice di piacevolezza, da 1 a 5 punti.
I premi
Le Tre Forchette scendono da 15 a 14. Patscheiderhof e Ciccarelli, simboliche Tre Forchette del 1993, ottengono quest’anno l’oscar qualità/prezzo nella categoria “trattorie”. Anche quest’anno Vissani, al primo posto fra le migliori cucine (punteggio 55/60), non si aggiudica le Tre Forchette. Ci riescono invece Il Trigabolo di Argenta, Bacco a Barletta (new entry), Il Gambero a Calvisano, Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio, l’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano, La Tenda Rossa a Cerbaia, Da Guido a Costigliole d’Asti, l’Enoteca Pinchiorri a Firenze, il San Domenico di Imola, l’Ambasciata di Quistello, il Gambero Rosso di San Vincenzo, Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui Due Golfi, Al Sorriso di Soriso e infine Pierino Penati a Viganò Brianza.
N.B. Non perdete > la storia della guida Ristoranti d'Italia del Gambero Rosso anno per anno. Ogni giorno, fino all'uscita della nuova edizione (28 ottobre), una nuova "puntata".