Parco Nazionale del Circeo

Oggi lo chiamano "skyline", ma la sua storia ha poco a che vedere con i grattacieli delle grandi metropoli. Il Promontorio del Circeo, infatti, si lega a uno dei racconti più antichi della letteratura epica: quello dell'incontro fra Ulisse e la Maga Circe, che pare abitasse proprio su quei pendii, il cui profilo - secondo le credenze popolari - ricorderebbe le fattezze di una donna dall'aspetto affascinante. È lì, tra fitte foreste e arbusti tipici della macchia mediterranea, che il Parco Nazionale del Circeo raggiunge la sua massima altitudine, offrendo ai visitatori un punto di vista privilegiato sul territorio circostante.

«La nostra è una riserva che sta nel pugno di una mano, ma racchiude un ecosistema piuttosto fecondo e diversificato», spiegano i membri del Consiglio Direttivo. «Solitamente viene descritta come il residuo di una grande palude che si estendeva tra Roma e Napoli circa 80 anni fa: un angolo selvaggio inaccessibile all'uomo, complice il rischio di contrarre la malaria». Tutto finché lo Stato decise di investire tempo e risorse in un progetto di bonifica finalizzato a rendere fruibili ai visitatori quelle che oggi sono le 5 perle del Circeo: oltre al già citato promontorio, le dune, l'Isola di Zannone, le zone umide e la foresta. «Il sistema dunale è uno dei più estesi d'Europa e si caratterizza per i tumuleti, strutture alte circa 30 metri che formano un'enorme diga indirizzando le acque provenienti dai Monti Lepini verso il mare; quelle che non riescono a raggiungerlo, invece, diventano piccoli bacini stagnanti come il Lago di Sabaudia (in cui si specchia la Villa di Domiziano, una piccola Pompei sul mare) o il Lago di Fogliano. Poi c'è la foresta "planiziaria" ("di pianura"), composta da piante resistenti al caldo che normalmente vivono nelle zone boschive con un clima temperato, come l'area naturalistica compresa fra Polonia e Ungheria. La loro resilienza si deve sia alla discreta quantità di acqua contenuta nelle radici, che alla presenza delle dune, barriere naturali capaci di proteggere la vegetazione dalle brezze marittime. Da qui, con un'ora di navigazione, è possibile raggiungere l'Isola di Zannone, una delle poche in Italia ad aver conservato intatta una foresta di leccio ampia e lussureggiante sul versante Nord (momentaneamente inagibile a causa del dissesto geologico, ndr)».

In questo mosaico di ambienti i turisti hanno l'opportunità di fare un vero e proprio bagno di natura, ammirando da vicino specie rare quali la palma nana nel "quarto caldo" del promontorio (una fascia di territorio che strizza l'occhio alla costa africana), la lepre italica nella foresta e circa 260 uccelli acquatici in prossimità delle zone umide. «Il Circeo, infatti, rappresenta una stazione di sosta strategica per i volatili durante le migrazioni. Chi ha la fortuna di osservare lo spettacolo in diretta rimane sempre esterrefatto di fronte a questi piccoli esemplari - dagli aironi bianchi all'ibis eremita - che dopo viaggi lunghissimi disegnano in cielo figure colorate».

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram