Parco Nazionale dell'Alta Murgia

Settecentosettant'anni e non sentirli: con la sua massiccia struttura a pianta ottagonale e torri che sfiorano i 23 metri di altezza, Castel del Monte rimane una delle fortezze più imponenti e meglio conservate del nostro paese. Voluta da Federico II di Svevia e progettata in modo tale da creare dei curiosi giochi di luci e ombre fra una stagione e l'altra, questa magnifica roccaforte sorge su una collina di 540 metri sull'Altopiano delle Murge Occidentali, all'interno del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Una vasta oasi naturalistica che molti definiscono "terra di castelli" proprio per via della grande quantità di edifici costruiti al suo interno durante il Medioevo (e non solo), capaci di attrarre come una calamita turisti, storici e appassionati d'arte da tutto il mondo.

«Avete mai sentito parlare, ad esempio, del castello invisibile?». Ci coglie impreparati, il presidente dell'area protetta Francesco Tarantini. «È il Garagnone, una struttura di epoca normanna incastonata nelle colline rocciose di Spinazzola e perfettamente mimetizzata con la natura. Purtroppo, dopo il terremoto nel 1731 sono rimaste in piedi solo le fondamenta; dall'altura, però, si gode di una vista meravigliosa sul paesaggio circostante, a metà strada fra l'entroterra e la costa. Ma tutto il parco ha un cuore di pietra, come dicono i suoi abitanti. Ne sono testimonianza anche il Castello Svevo di Gravina in Puglia, la Necropoli di San Magno, i ricoveri per gli animali, le masserie, le chiesette e le numerose grotte carsiche situate nei pressi di Altamura, come quella di Lamalonga, dove sono stati rinvenuti i resti dell'uomo di Neanderthal. Se passate di lì non dimenticate di fare tappa alla Cava dei dinosauri, in cui fanno bella mostra di sé 4000 orme di animali preistorici».

Tutt'attorno, un territorio rurale incorniciato da dolci pendii e caratterizzato dalla presenza di doline, inghiottitoi, voragini e gravi (fra i più profondi dell'Italia meridionale; la Grave di Faraualla, ad esempio, si estende per 270 metri sotto il livello del suolo). La vegetazione, invece, spazia dalle praterie steppiche ai querceti, fino ai boschi di conifere. Quanto alla fauna, «difficile fare una selezione degli animali tipici del luogo, perché ne abbiamo censite diverse centinaia. Ai turisti la Murgia è nota soprattutto per i suoi rapaci diurni, fra cui spiccano numerose specie di falchi (come il grillaio, che si è adattato talmente bene all'ambiente da nidificare anche nei centri storici, vicino ai campanili), il gheppio e il nibbio reale (scelto dall'ente come mascotte). Non mancano uccelli e mammiferi di ridotte dimensioni quali la calandra, l'allodola, la cappellaccia, la donnola e la volpe. Infine, abbiamo intrapreso un bel progetto di ricerca sugli insetti impollinatori in collaborazione con l'Università di Firenze, da cui si evince la presenza di 80 farfalle in tutto il territorio». Un motivo in più per esplorare l'Alta Murgia a 360 gradi, dal sottobosco ai punti panoramici.

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