Stefano Deidda si conferma capace di sorprendere con una cucina che esalta le materie prime (quasi sempre locali, e comunque di tradizione sarda) rendendole il centro del piatto. I due menu, non a caso, sono da 7 e 11 "prodotti", volendo con 5 e 8 calici abbinati. Il benvenuto mostra già il talento e le esperienze in giro per il mondo: bottoncini di trippa, gambero e pomodoro, rischioso ma equilibrato. Si prosegue con la tartare nella foglia di shiso, da mangiare con le mani, con la favolosa tartelletta di muggine affumicato, patate e albicocche, con l'essenziale e affascinante cipollotto, gelato alla senape e brodo di cipolla. Completano cantina e servizio a livello, senza dimenticare Fork, bistrot moderno della stessa squadra.